martedì 30 aprile 2013

Esempio e Coerenza

Mi sembra non ci sia dubbio alcuno che un buon politico, eletto democraticamente come rappresentante del popolo, nella sua attività parlamentare e non, debba essere coerente con le proprie idee, dare l'esempio con il proprio comportamento, conformare la sua azione ad un autentico spirito di servizio. Sull'argomento, mi vengono in mente, in quanto di disarmante attualità, alcune frasi pronunciate anni fa da due nostri illustri Padri costituenti: De Gasperi e Pertini. Rivolgendosi alla moglie, De Gasperi una volta disse:" Io sono tranquillo che in te troverò un sostegno per addolcire qualche preoccupazione, non un aculeo verso guadagni che potrebbero turbare la limpidezza della vita politica". Ascoltava tutti perché ogni uomo, fosse importante o meno, aveva per lui lo stesso valore. E ancora :"Nessuno pensa che ogni riforma deve cominciare da se stesso ..... si pensa ad un processo di riforme come ad un movimento dal centro verso la periferia, ma non si risale al centro medesimo che siamo noi stessi". E Pertini:"I giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo". E ancora:"Coerenza é comportarsi come si é e non come si é deciso di essere". Rivolgendosi ai politici:"Chi approfitta della politica per guadagnare poltrone e prebende non é un politico, ma un affarista e un disonesto". E ai lavoratori:"Bisogna sia assicurato il lavoro ad ogni cittadino; la disoccupazione é un male tremendo che porta anche alla disperazione". Penso ai tanti bei discorsi urlati dai nostri "importanti e irraggiungibili uomini politici". Rido, rido ancora e rido di nuovo. Ma solo per non piangere!

lunedì 29 aprile 2013

NO alla violenza, SI alla riflessione

Ciò che é accaduto durante la cerimonia del giuramento del nuovo Governo é certamente atto grave e da condannare. Si può anche non essere d'accordo su quanto fatto ,o non fatto, dalla classe politica, si possono denunciare intrallazzi e corruzione, si possono incolpare i politici della pesante crisi economica che ha colpito il Paese, ma non si può e non si deve mai ricorrere alla violenza come arma da usare contro chi non ci piace, soprattutto se vittime innocenti sono cittadini nell'espletamento del loro dovere. Detto questo, però, forse sarebbe opportuno da parte di coloro che ci hanno governato in questi anni, riflettere in modo approfondito e attento su tutta questa vicenda. Limitarsi, come i più hanno fatto, a trattare l'autore della violenza come una persona con gravi problemi psichici oppure di un uomo con grossi problemi personali ovvero attore di un gesto isolato, perché tra milioni di persone qualche matto c'é sempre, é riduttivo e da irresponsabili. Il ritornello é sempre lo stesso: la colpa é comunque degli altri! La nostra casta politica evita di fare autocritica, non si rende conto, o fa finta di non rendersi conto, della diffusa rabbia sociale, del malcontento popolare, della disperazione sempre più estesa, degli insopportabili livelli di disoccupazione, del numero sempre più rilevante delle imprese che falliscono, dell'aumento dei suicidi per difficoltà economiche, della povertà dilagante. Perché si é responsabili non solo per quello che si fa, ma anche per quello che non si fa.

domenica 28 aprile 2013

Governo e Governanti

E' nato il Governo Letta! Evviva! Finalmente abbiamo un Governo, dopo giorni e giorni di veti, di consultazioni, di confronti. Ma tant'é, lo stesso é accaduto anche per la nomina del Presidente della Repubblica. Siamo un popolo strano; pardon, abbiamo dei parlamentari strani! Ci dicono che ora abbiamo un Governo con un'età media di 53 anni, con tante donne e soprattutto senza personaggi della "vecchia politica". Sulla competenza dei neo ministri, o almeno di alcuni di essi, tutti tacciono! Chissà perché! Se scorriamo i nomi, vediamo che alla Sanità c'é una certa Lorenzin, diplomata al liceo classico e coordinatrice nazionale del Forza Italia. Punto. Alla difesa un certo Mauro, laureato in filosofia e parlamentare europeo. Punto. Al delicato ministero dello Sviluppo Economico un certo Zanonato, diploma di perito industriale, sindaco di Padova, amante di storia, filosofia, materie scientifiche, cinema, scacchi e bici. Complimenti! Alle politiche agricole, una certa Di Girolamo, carriera forense, che forse conosce l'esistenza di un terreno agricolo per averlo visto su Linea Verde. Un certo Orlando alle politiche ambientali. Il nostro ha un diploma al liceo scientifico e appena ha iniziato a camminare é entrato in politica, interessandosi di antimafia, giustizia, bilancio e attività produttive. Ma che c'azzecca? Direbbe qualcuno! Parafrasando una famosa frase del D'Azeglio, potremmo dire, senza ombra di smentita, che "Fatto il Governo, si facciano ora i Governanti".

sabato 27 aprile 2013

Scambio e scambisti

Sarebbe superfluo continuare a sparare sul pianista, denunciando per l'ennesima volta l'incapacità o la mancanza di volontà, scegliete voi, che impedisce a questa "vecchia" classe politica di rinnovare finalmente tutto l'apparato istituzionale, puntando su giovani e donne che non siano condizionati da logiche partitiche, che tanti danni hanno procurato al nostro Paese. Ebbene, assistiamo di nuovo, inermi, all'ennesima farsa a cui ci hanno abituati da anni. Tant'é che, nei  frenetici incontri che il premier incaricato ha programmatoo in queste ultime ore alla ricerca affannosa  di una condivisione sui nomi di coloro che entreranno a far parte del prossimo gioverno, riviviamo film già visti e storie da tempo conosciute. Se accetti Alfano, io acconsento a Tizio e Caio. Se approvo quel nome, tu ti prendi due Brunetta in cambio? Dai, prenditi la Gelmini, che nessuno vuole, ed io me ne prendo tre dei tuoi. E così avanti di questo passo. Sembra non si rendano di comportarsi da "piccoli uomini" di fronte a un Paese "brucia" e che si mantiene ancora in piedi grazie alla maturità e all'equilibrio che stanno dimostrando tutti i cittadini con il loro comportamento civile e ancora tollerante (fino a quando?). O, come dicevano i filosofi di Chartres, non si rendono conto di essere dei "nani" che sopravvivono solo perché si appoggiano sulle spalle dei "giganti"?          

venerdì 26 aprile 2013

Alle dipendenze del popolo

Non é raro, nei meandri e nelle stanze ovattate dei nostri ministeri, imbattersi in dipendenti pubblici sfuggenti e restii ad incontrare lo sguardo o, ancora peggio, ad entrare in contatto con il malcapitato di turno, la cui unica colpa é quella di essere costretto a rivolgersi agli uffici competenti per il disbrigo di qualche pratica. E quand'anche il nostro riuscisse ad ottenere un incontro ravvicinato, non di rado si troverebbe di fronte a personaggi poco collaborativi e disponibili. Tuttavia, onestà intellettuale impone anche di riconoscere che, fortunatamente, la maggior parte dei lavoratori in ambito pubblico si adopera attivamente per prestare un servizio ai cittadini efficiente ed efficace. Ma questo non significa che vadano giustificati comportamenti poco consoni di dipendenti che non sanno o fanno finta di non sapere che i loro stipendi provengono dalle tasse pagate dal popolo. E il fenomeno si moltiplica a mano a mano che ci si avvicina ai ruoli di maggior potere. Esemplare, in questo senso, é l'atteggiamento che molti nostri politici assumono nel trattare i cittadini come se fossero loro sudditi piuttosto che loro datori di lavoro, dimenticando spesso che nello svolgimento del loro lavoro dovrebbero ispirarsi a sani valori come l'etica professionale e lo spirito di servizio. Sarebbe consigliabile che riflettessero su quanto disse qualche anno fa un personaggio molto importante: "Per servire, servire". 

Il Paese di Bengodi

Colazioni, ristoranti, vacanze, alberghi, missioni immaginarie, rimborsi collegati a bilocazioni, CD, giochi elettronici, sigarette, libri, magari anche pizza e fichi e, perché no?, chewingum. I nostri politici non si fanno mancare niente. Non soddisfatti dei lauti stipendi pagati dai cittadini, hanno ritenuto di dover e poter utilizzare alrre risorse pubbliche per i loro sfizi e vizi privati, comportandosi talvolta come dei veri e propri "accattoni", visti gli importi del tutto risibili di alcune fatture presentate per il rimborso. Le ultime notizie danno l'ex tesoriere della Lega Nord, Belsito, arrestato per associazione a delinquere. Tra i fatti contestati anche l'acquisto, ovviamente sempre con soldi pubblici, di uno yacht di ben 2,5 milioni di euro, intestato sembra ad un prestanome di Bossi jr. Per non fare torto a nesun partito, nella Regione Basilicata le indagini per illeciti rimborsi hanno riguardato recentemente tutto l'arco costituzionale. Coinvolti due assessori e un consigliere, che sono stati arrestati, mentre per altri otto é scattato il divieto di dimora. In un suo scritto profetico di anni fa, "Le voci di dentro", il grande Eduardo scriveva che la politica doveva liberarsi della sua "coscienza sporca" e doveva farlo in fretta perché nessun paese può sopravvivere se perde anche la speranza di una buona politica.

mercoledì 24 aprile 2013

Il Governo che verrà

Come noto, la situazione di emergenza in cui versa già da tempo il Paese impone che il premier incaricato dal Presidente Napolitano provveda senza indugio a formare il nuovo esecutivo, a cui sarà affidato il compito di elaborare riforme istituzionali ed economiche necessarie a far uscire l'Italia dall'attuale crisi recessiva. Verrà pertanto richiesto al nuovo Governo un lavoro impegnativo e rilevante in modo che possano essere risolti quanto prima i problemi del Paese. Tutto questo richiederebbe una scelta di ministri competenti e riformatori, non legati ad antiche logiche partitiche e non condizionati da schemi mentali, ormai superati. Ebbene, le premesse non sono affatto incoraggianti, visto che i nomi che si fanno sono, come al solito, quelli di vecchi politici o di vecchi semplicemente. Gelmini  e  Brunetta, più volte contestati, anche duramente, come ministri del governo Berlusconi; Fitto e Carfagna; Alfano o Schifani, alla vicepresidenza; Gianni letta, come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio; i soliti D'Alema, Castagnetti e Veltroni. Riporre le nostre speranze su questi personaggi, che ci hanno mal governato per anni e che, direttamente o indirettamente, sono corresponsabili dell'attuale sfacelo in cui si trova il paese, è semplicemente insensato. Molte volte e con ingenua insistenza, abbiamo espresso il "desiderio" di un cambiamento profondo e radicale e di un forte rinnovamento culturale nei politici e nel modo di fare politica, ma purtroppo sempre vanamente. Pertanto, dopo l'ennesima delusione, siamo costretti a convenire con Freud che il "desiderio" non è precisamente un "piacere", ma un "dispiacere pieno di piacere", la cui soddisfazione è indefinitamente rinviata al domani.  

martedì 23 aprile 2013

Applausi sconsiderati

Come previsto dalle procedure istituzionali, il nostro ex Presidente della Repubblica, dimessosi, ha nuovamente prestato giuramento, diventando il nuovo Presidente della Repubblica. Nel corso del suo discorso a Camere riunite, unanimemente riconosciuto pragmatico e coerente, ha più volte stigmatizzato quei partiti che, non trovando tra loro un'intesa per la formazione del Governo, hanno di fatto paralizzato per due mesi il nostro Paese. Quegli stessi partiti, peraltro, che, incapaci di accordarsi su un nome condiviso da eleggere alla più alta carica dello Stato, si sono poi dovuti affidare, per la salvezza della Patria, a un "giovane" novantenne, di cui non mettiamo di certo in dubbio capacità politiche e spessore morale, ma che certamente non può essere considerato l'unica persona affidabile della società civile. Ciò che ci lascia, però, ancora più sconcertati è l'atteggiamento, ad un tempo ridicolo e sconsiderato, tenuto dai nostri "eccelsi" politici che plaudivano alle dure accuse e ai severi moniti rivolti loro dal Presidente Napolitano. Come a dire: "è vero quello che dici, ma noi siamo stati bravi a salvarci la pelle (lèggi: la poltrona dorata in Parlamento").

lunedì 22 aprile 2013

Si dovrebbe......

Il dizionario della lingua italiana, con riferimento al verbo dovere, lo classifica come verbo irregolare, transitivo e servile (il che é tutto dire!). La nostra classe politica é d'uso utilizzarlo in forma riflessiva (SI) e al tempo condizionale presente (DOVREBBE), per cui non si sa bene CHI dovrebbe e Se lo fa'. In questo modo, a scanso di equivoci, nessuno potrà mai accusarla di promesse non mantenute o di comportamenti scorretti.
Si dovrebbe ...... riformare la giustizia!
Si dovrebbe .... combattere la povertà!
Si dovrebbe .... dare lavoro ai giovani!
Si dovrebbero ....  aiutare le piccole e medie imprese!
Si dovrebbe .... eliminare l'evasione fiscale!
E via di questo passo!
A volte, però, per evitare la monotonia, si inserisce una variazione sul tema, ricorrendo al futuro semplice, sempre dello stesso verbo (SI DOVRA'). Ma, come la matematica insegna, pur cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia.
Non sarebbe forse l'ora di cominciare a mettere davanti al verbo "dovere" un sogegtto grammaticale (ad esempio IO oppure NOI), eliminando condizionali e futuri e usando, viceversa, il tempo presente (ad esempio DEVO oppure DOBBIAMO)?  Forse staremmo tutti meglio e si farebbero meno chiacchere.

domenica 21 aprile 2013

Il nuovo che avanza

All'indomani dell'elezione del nuovo (sic!) Presidente della Repubblica, un noto quotidiano intitolava così la sua prima pagina, senza dubbio ispirata da evidente sarcasmo e da tratti di giornalismo pungente. Qualcuno ha fatto notare che viviamo ormai in una repubblica monarchica, costretta a ricorrere, per la prima volta nella storia dell'Italia del dopoguerra, al precedente presidente per nominarne il nuovo, in un divertente altalenare di dimissioni (ma non erano irrevocabili?) e di giuramenti. L'incapacità della classe politica stavolta ha superato se stessa, inerme di fronte a veti, opposizioni, contrasti, che non hanno permesso di cogliere la imperdibile occasione di una seria svolta radicale verso un rinnovamento culturale e politico, tanto demagogicamente sbandierato. Sopravvive la speranza, seppure affievolita, di una nomina a tempo, quello cioé necessario per redigere una nuova legge elettorale e per emettere quei provvedimenti economici e urgenti che il paese si aspetta da mesi. Chissà se avremo almeno un nome nuovo alla guida del Governo, si chiede la gente? Tranquilli! Su questo, se non altro, la casta é stata coerente: si fanno i nomi di Letta e di Amato! Fatti i nomi, sonò alto un nitrito. Pardon, un urlo, l'urlo di Munch!

venerdì 19 aprile 2013

Tutti a casa

Non é solo lo slogan di Beppe Grillo, ma é il risultato di un'indagine fatta da un noto settimanale che ha approfondito alcuni casi di personaggi politici e non, tra i mille e mille esistenti, che hanno acquistato da enti pubblici e da assicurazioni appartamenti a prezzi apparentemente di favore. Tutto legale sicuramente, ma é l'ennesima scoperta della casa della Casta che ovviamente lascia, ancora una volta, sconcertati di fronte a situazioni in cui etica e morale fanno rumorosamente sentire la loro assenza. Nel cerchio magico della casa, secondo il settimanale, appaiono sono nomi illustri e, tra gli altri, Befera, direttore dell'Agenzia delle entrate, Grasso, presidente del Senato, e Giampaolino, presidente della Corte dei Conti. E' proprio vero che "piove sempre sul bagnato". Rassegnati, popolo, rassegnati!

giovedì 18 aprile 2013

Il lupo perde il vizio

..... ma non il pelo! In questi ultimi mesi speravamo che le buone intenzioni della casta politica sulla rivoluzione culturale, che avrebbe dovuto caratterizzare per il futuro tutte le attività istituzionali, e sulla necessità di un rinnovamento radicale, richiesto peraltro con forza dal popolo, che portasse onestà, trasparenza, meritocrazia, potessero finalmente avere diritto di cittadinanza in quest'Italia, ormai senza pace. Ebbene, alla prima occasione in cui poteva dimostrare il tanto richiesto cambiamento di rotta, la casta non ce l'ha fatta e gli antichi vizi sono riaffiorati in tutto il loro splendore. Infatti, il nome proposto, quello di Marini, come nuovo Presidente della Repubblica, cioé della più alta carica dello Stato, è più che altro il frutto del solito inciucio italiano. Vecchio il politico, e non solo per l'età, vecchie le logiche, vecchie le modalità della decisione. Peraltro, con questo accordo, l'associazione PD-PDL, pronta alle solite grandi intese, ha data uleriore prova di quanto sia distante dalla realtà popolare, fregandosene alla grande di quello che avevano deciso, solo pochi giorni fa',  gli elettori che avevano "trombato" il nostro alle ultime politiche. E non parliamo poi di D'Alema e di Amato! Possibile che non c'é la possibilità di accordarsi su un nominativo, donna o uomo, che sia veramente ed effettivamente super partes, una personalità garante per tutti? Sorge un dubbio: ma "questi" ci fanno o ci sono?

mercoledì 17 aprile 2013

Intrallazzi

A mano a mano che passano i giorni, diventa sempre più scandaloso il "fattaccio" di Rocca Salimbeni che vede i vertici del "vecchio" Monte dei Paschi di Siena indagati per un reato gravissimo come la truffa aggravata. L'acquisizione poco trasparente di Antonveneta e una serie di derivati speculativi, contestati dai p.m, stanno mettendo nei guai alcuni responsabili della banca, che sembra abbia celato per anni queste operazioni a Bankitalia. La novità é che, in quello che é successo, la procura di Siena ha riscontrato anche dei comportamenti illeciti da parte delle banche straniere, controparti nella fattispecie dell'istituto senese, e in particolare di alcuni dirigenti di Nomura, accusati di usura (88 milioni di euro di commissioni occulte fatte pagare al MPS) e truffa aggravata. I p.m. di Siena hanno pertanto emesso un decreto di sequestro preventivo urgente di circa 1,8 miliardi di euro nei confronti della banca nipponica.
Etica e speculazione si rincorrono, ma senza incontrarsi mai. Ricordano Achille e la tartaruga nel Paradosso di Zenone. Achille, il più veloce tra i mortali, non potrebbe mai, logicamente, raggiungere l'animale più lento della terra. Tra i due c'é uno spazio che può essere infinitamente accorciato, ma mai abolito.

martedì 16 aprile 2013

Il caffé alla buvette

La crisi recessiva che già da qualche anno sta impoverendo il Paese, ma che peraltro si é notevolmente aggravata in questi ultimi mesi, non risparmia neanche le abitudini degli italiani, anche quelle più consolidate nel tempo. E' noto come, ad esempio, la frequentazione di ristoranti e pizzerie, tanto gettonate, si sia drasticamente ridotta così come analogo fenomeno si é verificato nel numero dei ricorsi agli avvocati matrimonialisti: le separazioni e i divorzi sono infatti in netta diminuzione, e non certo per una ritrovata pace familiare. Gli anziani lasciano le case di riposo, e questo potrebbe essere anche positivo, e tornano in famiglia perché le rette ormai non sono più sostenibili e la pensione potrebbe far comodo al bilancio familiare, sempre più anemico e magro. Insomma, viviamo in un momento di serie e gravi difficoltà economiche, che richiederebbe interventi politici immediati e risolutivi. Ebbene, in questa situazione di emergenza e da bollino rosso, da ben 40 giorni, udite udite, si discute animatamente del prezzo del caffé alla buvette di Montecitorio. Ma fateci il piacere!

lunedì 15 aprile 2013

Ciclisti e mobilità

Il prossimo 4 maggio a Milano, come già accaduto lo scorso anno a Roma, i ciclisti scenderanno in piazza per portare all'attenzione dell'opinione pubblica la necessità di rivedere la destinazione delle risorse economiche pubbliche sul sistema trasporti, che attualmente vengono distribuite senza tenere conto dei reali bisogni delle persone che si spostano in Italia. Lo schema organizzativo della manifestazione sarà lo stesso adotatto lo scorso anno a Roma dove confluirono circa 50 mila persone che diedero vita ad una "bicifestazione" in contemporanea con Londra, Edimburgo e Parigi. Il giorno successivo al 4 maggio, verranno raccolte un milione di firme per una allocazione diversa delle risorse pubbliche con il ricorso ad una legge di iniziativa popolare. 

domenica 14 aprile 2013

Il saggio e i dieci saggi

Habemus judicium. I dieci saggi hanno elaborato il saggio. Le priorità economiche: lotta alla disoccupazione e alla povertà, detassazione per gli stipendi e per le imprese, annullamento IMU prima casa, rivisitazione finanziamento pubblico dei partiti. Le priorità istituzionali: riforma della giustizia, uso circoscritto delle intercettazioni, nuova legge elettorale con sistema misto. Ci volevano i dieci saggi per dirci quello che già tutti sapevamo? Ci voleva il governo Monti per tirarci fuori dalla crisi, tassando tutto quello che si poteva tassare, compresa anche l'aria che respiriamo?

sabato 13 aprile 2013

Bio si, Bio no

E' noto a tutti che l'industria del biologico fattura  centinaia di di miliardi di euro e che il giro d'affari e i guadagni per le imprese che operano nel sono appaiono sempre più in crescita. Basti pensare che un'azienda leader, come la Happy Family, che ne 2006 vantava ricavi per 115 mila dollari, oggi fattura ben 35 miliardi di dollari. Recenti ricerche condotte negli Stati Uniti mettono però in dubbio l'efficacia di questi prodotti. Sono state infatti esaminate centinaia di donne incinte e di bambini fino a 6 anni di età e non ci sono risultanze che questi cibi facciano meglio di quelli tradizionali. I ricercatori, pur ammettendo che nei cibi tradizionali ci sono buone possibità di trovare pesticidi, hanno però concluso che le percentuali riscontrate non risultano nocive per la salute e che i valori nutrizionali non sembrano né migliori né peggiori di quelli dei cibi bio. La conclusione é che la corsa verso il bio sembra più una scelta psicologica che rassicura i genitori piuttosto che razionale. Come si poteva prevedere, la notizia ha suscitato le ire di mamme e papà che, preoccupati di dare ai loro cibi senza veleno, hanno contestato con veemenza i risultati della ricerca.   

venerdì 12 aprile 2013

L’agricoltura sostenibile


Non tutto in Italia va male. Da una recente ricerca di Coldiretti infatti risulta che nelle imprese italiane attive nel settore agricolo negli ultimi 2 anni si è incrementata l’occupazione, è aumentata l’efficienza, é diminuito l’inquinamento e sono aumentate le esportazioni. Soprattutto l’agroalimentare e la produzione vinicola hanno conquistato importanti quote di mercato all’estero, puntando su qualità e innovazione. La tendenza all’abbandono dei terreni e alla fuga dai campi si sta invertendo: ben 57 mila aziende sono condotte da giovani al di sotto dei 35 anni e un’impresa su tre è gestita da una donna. Cresce anche il numero delle aziende che investono in tecnologie verdi e processi sostenibili e come fatturato e numero di addetti siamo secondi solo alla Germania.

giovedì 11 aprile 2013

Cosmetici e test sugli animali


In tutta l’Unione Europea non si potranno più ustionare e avvelenare animali cavie per ricavarne cosmetici. Dopo oltre vent’anni infatti il Parlamento Europeo ha messo fuori legge l’uso della vivisezione per ricavare rossetti, fondi tinta ed altro, obbligando in questo modo coloro che vogliono esportare questi prodotti nel vecchio continente ad adeguarsi alle nuove regole. E’ sicuramente una svolta importante e una direzione di marcia univoca verso la difesa dei diritti di molti milioni di specie animali che abitano il pianeta. E’ una scelta in cui si rispecchia la civiltà di un Paese e che ci auguriamo sia adottata anche da quei pochi Stati, tra cui la Cina, che permettono ancora test sugli animali per la produzione di nuovi cosmetici.

mercoledì 10 aprile 2013

Chi mangia e chi guarda


Non può non fare gridare allo scandalo la notizia delle grasse liquidazioni e degli altrettanto lussuosi vitalizi  riconosciuti ai non eletti alle ultime  elezioni politiche  e destinati a rimpinguare i loro “miseri” portafogli. Centinaia di migliaia di euro liquidati per fine mandato e pensioni medie di seimila euro netti a testa per tutta la vita!  Liquidazioni e pensioni pagate con denaro pubblico, nonostante la crisi e il PIL anemico, e giustificate per i servizi resi al Paese nel corso delle precedenti legislature (sic!).   E mentre si parla di tagli alle spese per la politica, si continuano  a elargire laute prebende ai politici non più attivi. Ma la Fornero non affermava, piangendo e singhiozzando, che era costretta a malincuore a riformare le pensioni per salvare l’Italia dal baratro, creando così grosse difficoltà economiche a migliaia e migliaia di cittadini?  E Monti non giurava che tutti noi avremmo dovuto fare sacrifici per contribuire al salvataggio della nazione?  Figli e figliastri? Chi mangia e chi guarda? O forse siamo usciti dalla crisi e non ce ne siamo accorti?

martedì 9 aprile 2013

Crisi, potere d’acquisto e famiglie


Sta crollando il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici. Infatti, secondo i dati pubblicati recentemente dall’ISTAT, nel 2012, si è registrato un tonfo del potere d’acquisto pari al   - 4,8%

Si tratta della variazione annua peggiore dal 1990, anno in cui è stato disponibile il dato.  Questa forte diminuzione del potere d’acquisto si accompagna ad una diminuzione del reddito disponibile delle famiglie che nel corso del 2012 ha avuta una flessione del 2.1%, come pure sono diminuite la spesa dell’1,6% e la propensione al risparmio, che ha raggiunto il livello più basso dal 1990.

 

lunedì 8 aprile 2013

Non crediamo più


Per mesi e mesi ci hanno fatto credere che la recessione era solo un’invenzione creata ad arte dagli avversari politici. Ci hanno fatto credere che il popolo non aveva problemi economici tant’è che era difficoltoso trovare posto nei ristoranti. Ci hanno fatto credere che erano sufficienti mille euro al mese per vivere comodamente. Poi hanno dovuto ammettere che purtroppo l’Italia era in recessione, ma ci hanno fatto credere che noi ne saremmo usciti alla grande e in poco tempo. Il Paese sprofondava sempre di più e, come soluzione, ci hanno fatto credere che era necessario un Governo tecnico per risolvere tutti i problemi degli italiani. Fatto il Governo tecnico, ci hanno fatto credere che, riformando le pensioni e aumentando la tassazione, saremmo finalmente usciti dal baratro e saremmo stati tutti meglio. Ci hanno fatto credere che la riforma del lavoro e la modifica dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, con la possibilità di licenziare per motivi economici, ci avrebbe consentito di rendere più flessibile il mercato del  lavoro e di conseguenza di far ripartire l’occupazione.

E’ notizia recente che nell’ultimo anno sono stati persi oltre 1 milione di posti di lavoro,  di cui 300.000 solo nell’ultimo trimestre, a scapito soprattutto dei giovani, con un incremento di quasi il 14% rispetto all’anno 2011; sappiamo che milioni di persone sono sotto la soglia della povertà, migliaia di aziende commerciali e produttive hanno chiuso o stanno chiudendo, la tassazione ha superato la soglia proibitiva del 52% . il debito pubblico aumenta a dismisura e il PIL non cresce come dovrebbe. In compenso aumenta lo spread.

Ci hanno fatto credere! Ma ora non crediamo più!

    

domenica 7 aprile 2013

Ricchi e poveri

E' notizia recente la misura cautelare emessa dal GIP di Roma nei confronti di padre De Caminada, amministratore delegato dell'IDI, ora agli arresti domiciliari, e di altri due suoi stretti collaboratori. Reati gravi quelli contestati al De Caminada, che in soldoni si concretizzato nella sparizione di 14 milioni di euro. Se le accuse verrano confermate, sarà l'ennesimo scandalo che sconvolge la Chiesa e mette in discussione i rapporti tra Santa Sede e sanità cattolica. E intanto é stato accertato che il buco finanziario dell'IDI ammonta a 600 milioni di euro e rischiano di rimanere a casa circa 400 lavoratori, senza considerare che i suoi 1.500 dipendenti non percepiscono lo stipendio da più di sette mesi. Fortunatamente, non tutti i preti sono pedofili e truffatori; una tantissima parte di loro, con Papa Francesco in testa, fanno della povertà e dello spirito di servizio verso il prossimo fondamenta solide e irrinunciabili della loro misione nel mondo.   

sabato 6 aprile 2013

Chi gioca e chi si uccide

Ieri purtroppo altre due persone, marito e moglie, si sono tolti la vita. Non riuscivano più ad andare avanti con la misera pensione che percepiva lei. E' l'ennesima tragedia a cui ormai siamo quasi abituati; non fà più notizia visto che  casi del genere si stanno moltiplicando velocemente, nel più assoluto silenzio della nostra classe politica, preoccupata unicamente di giocare al gioco delle alleanze. Governo di larghe intese o Governo tecnico oppure Governo a termine o Governo del Presidente oppure Governo di transizione o Governo dell'oca o magari Governo del risico? Non posso non ripensare con rabbia a chi si permette di spendere mille euro per una cena a Cortina, magari evadendo le tasse, o a chi, con soldi pubblici, si abbuffa di ostriche, caviale e champagne o si compra un video giochi. La gente continua a morire ...... e loro continuano a giocare

venerdì 5 aprile 2013

Tares, altra maxi stangata

Salvo che si decida per un rinvio, quest'anno entrerà in vigore la Tares, la nuova imposta sui rifiuti, che sostituirà la Tarsu. Saranno previste tre rate: le prime due si pagheranno con le regole della vecchia Tarsu, rimandando a dicembre l'applicazione della Tares con il relativo conguaglio, tra cui lo 0,30% a metro quadro che verrà incassato direttamente dallo Stato. Le conseguenze per le attività commerciali e produttive sarebbero devastanti. Si può ipotizzare, ad esempio, che un ristorante da 200 mq pagherebbe a maggio (prima rata) e a settembre (seconda rata) circa 270 euro a rata , in linea con i livelli della Tarsu, ma a dicembre (terza rata), con l'applicazione della Tares, dovrebbe attendersi una stangata di ben 4.200 euro. Se si vuole veramente la ripresa, non é sicuramente questo il modo migliore per farlo.

giovedì 4 aprile 2013

Appalti pubblici e PMI

La ripresa economica in Italia é legata senza dubbio alla ripartenza delle attività delle PMI, asse portante per lo sviluppo di un paese e per l'incremento dell'occupazione. Una delle difficoltà, tra le altre, con cui devono fare i conti le nostre imprese é anche quella della discriminazione che subiscono in materia di appalti pubblici . Infatti, a differenza di ciò che accade in altri paesi, europei e non, in cui si sta andando nella direzione di ampliare l'accesso delle PMI agli appalti della P.A., in Italia le difficoltà di ottenere le informazioni sulle gare, i costi amministrativi in proporzione più elevati, le dimensioni dei contratti, la necessità di rilevanti garanzie finanziarie rendono la partecipazione delle imprese problematica e discriminante. Senza considerare, poi, i costi del contenzioso amministrativo e i cronici ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione. La speranza é che l'Italia si adegui con rapidità a quanto già da tempo stanno facendo gli altri paesi in questo settore.   

mercoledì 3 aprile 2013

Per pagare le imprese spunta l'aumento Irpef

I nostri politici si sono finalmente decisi a pagare almeno parzialmente i crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. Ma, tra vincoli del patto di stabilità e la necessità di mantenere l'indebitamento entro il 2,9%, come richiesto dall'Europa, il decreto, che oggi doveva approdare in Connsiglio dei Ministri, é stato rimandato a data da destinarsi per ulteriori approfondimenti da parte dei ministri interessati. Tra l'altro, cosa che preoccupa non poco i cittadini, si era sparsa anche la voce di un aumento opzionale dell'Irpef da parte delle Regioni per finanziare questi pagamenti.

martedì 2 aprile 2013

OPG: un acronimo, un incubo

Tra i compiti del Comitato dei saggi, recentemente nominato dal Presidente Napolitano, vi é anche quello di lavorare ad una seria riforma del Welfare.
La speranza é che, tra le varie aree che dovranno essere esplorate e riviste dalla riforma, tutte egualmente importanti, si prenda altresì in seria considerazione la grave situazione in cui si trovano i malati mentali che, avendo commesso un reato, sono stati condannati a scontare una pena in strutture spesso non all'altezza di assicurare un ambiente sanitario dove il paziente sia seguito e curato quotidianamente fino al raggiungimento del suo riequilibrio psichico.
In queste strutture, conosciute con l'acronimo di OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), i malati di mente vivono spesso in condizioni disumane, con rare visite mediche, cure inadeguate, in ambienti sovraffollati, dimenticati dai loro familiari, assistiti da personale non sempre sufficientemente formato.
E comunque, qualora venissero dismessi, si troverebbero ad affrontare una società che mostra tutti i suoi limiti in materia di strumenti e logistica necessari per un giusto e concreto reinserimento di queste sfortunati cittadini.
Con la inevitabile conseguenza di una recidiva delinquenziale che riporterebbe il malcapitato nuovamente in ospedale per una nuova riabilitazione.
Peraltro, c'é anche chi paventa il rischio che questi fantomatici OPG, qualora non venissero riformatii, potrebbero essere sostituiti da altre fantomatiche strutture chiamate carceri,. che in questi anni hanno dimostrata purtroppo tutta la loro inadeguatezza.
Ma questa é un'altra storia.

lunedì 1 aprile 2013

Le due facce dell'Italia

Pensavate che l'Italia fosse una e indivisibile? Ebbene vi sbagliate. Almeno sul versante delle "buste paga" si riscontrano assurde e ingiustificate differenze tra due facce opposte di una stessa medaglia. In questi giorni , infatti, come previsto dalla legge, si stanno pubblicando i primi bilanci delle società quotate in borsa, riferiti all'anno 2012. Saltano subito agli occhi gli stipendi milionari e ultramilionari che riempiono e gonfiano le tasche di "fortunati lavoratori", che di sicuro non vengono minimamente sfiorati dalla crisi e dall'anno nero che sta vivendo l'Italia. Non considerando poi premi vari, fringe benefit e laute liquidazioni elargite con estrema generosità ai "nostri".
Accanto a questi "geni" baciati dalla fortuna, vi é poi tutta una schiera di "finti poveri" che, come insaziabili sanguisughe, campano sulle spalle dei "veri lavoratori", che cercano faticosamente di tirare avanti con stipendi risibili e ai limiti della decenza.  Senza poi parlare della dilagante corruzione che, con i suoi innumerevoli tentacoli, s'ingrassa a dismisura succhiando risorse allo Stato sociale.
Tutto questo avviene mentre aumenta la schiera dei disoccupati, mentre si bruciano le speranze di tanti validi e meritevoli giovani, mentre migliaia di imprese falliscono, mentre centinaia di miglia di negozi chiudono, mentre la Federalberghi, ultima in ordine di tempo, denuncia la situazione critica del settore e il rischio di una possibile chiusura di miglia di alberghi e di centomila nuovi disoccupati nei prossimi mesi.
Nessuno vuole contestare la "giusta retribuzione" per coloro che hanno talento da vendere, ma neanche si può giustificare il perdurare di disuguaglianze e ingiustizie, che hanno poco a che fare con un Paese, come il nostro, che abbiamo l'ardire di considerare democratico, civile e solidale.
Ma forse il terzo mondo é già qui tra noi!