domenica 10 novembre 2013

Tutto il mondo è paese

E' penoso dover constatare come tutto in Italia sia sempre riconducibile nel politicamente corretto, ossia nella cosiddetta normalità, che poi tanto normalità non è, se è vero, lo provano i fatti, che si confonde spesso normalità con correntezza. Al marketing delle fesserie si è aggiunta recentemente anche la giustificazione addotta dalla ministra della Giustizia, personaggio degno di tutto rispetto, ma proprio per questo ancora più sorprendente, sulla nota vicenda che l'ha vista protagonista assoluta e assolta. Il famoso detto "tutto il mondo é paese" da noi è semplicemente una frase fuori luogo. Sarebbe forse meglio affermate che l'Italia è un paese a parte. Un paese dove alcuni termini sono banditi dal linguaggio della nostra moralissima e intoccabile casta politica. Viene quasi da pensare che usino una lingua diversa dalla nostra. Eccovi alcuni esempi. Raccomandazione? Quando mai! Semmai comprensione. Privilegio? Ma cosa dici! Semmai umanità. Corruzione? Neanche a parlarne! Semmai solidarietà. Prostituzione? Hai fumato? Semmai generosità. Collusione con la mafia? Ma stai attento a quello che dici! Semmai cura dei rapporti di buon vicinato. Conflitto d'interessi? Ma vuoi scherzare? Semmai leggere e insignificanti sovrapposizioni di interessi in conflitto. La Cancellieri e Napolitano un po' attempatelli? Ma che sei fuori di testa? Semmai dimostrano di più dell'età che hanno! Tutto il mondo é paese? No, l'Italia è un altro paese: il paese dei manipolatori!