lunedì 14 ottobre 2013

Analfabetismo Giovan(n)i ….. ni

Sembra proprio che i nostri ministri, senza alcuna vergogna, continuino a mantenere nei confronti dei giovani un atteggiamento che ricorda quello di un preside incontinente che bacchetta, senza remore, i propri alunni, rei semplicemente di essere giovani e studenti. Infatti, dopo le esternazioni, del tutto gratuite, di Padoa Schioppa, che incolpò i trentenni di comportarsi da “bamboccioni” (del genere Tanguy), e quelle più recenti della Elsa Fornero (detta “lacrima facile”), che accusò i giovani di essere degli “schizzinosi” (ma assente ingiustificata alla proiezione di “Acciaio”) allorché si trattava di scegliere un posto di lavoro (ma si può scegliere?), nonché di Brunetta (detto “er più”), che trattò i giovani da “sfigati” (del tipo Bridget Jones), è stata la volta del ministro del lavoro, Enrico Giovannini. L’illustre scienziato (ex presidente istat), riferendosi ad una recente indagine OCSE, che ha collocato gli italiani all’ultimo posto in fatto di competenze linguistiche, da arguto ministro qual è, ha immediatamente tratto le sue personali conclusioni, affermando che l’Italia è abitata da un popolo di “inoccupabili”, che avrebbe necessità di una, quanto mai, adeguata e incisiva formazione. Guarda caso, poi, che, volgendo lo sguardo altrove, ci accorgiamo che non sono di certo bamboccioni, schizzinosi, sfigati e inoccupabili, i figli, i parenti e gli amici degli “esternanti”, che, sin dalla più tenera età, essendo stati educati a farlo, occupano poltrone da top manager in posti invidiabili e prestigiosi, benché non considerati comunque all’altezza delle loro competenze. Guarda caso, poi, che i nostri intelligenti ministri dimenticano, con troppa facilità, che la disoccupazione in Italia sfiora attualmente la modica percentuale del 50%, e questo non certo per colpa degli “inoccupabili”, che sarebbero ben felici e contenti di potersi occupare. Guarda caso poi che società pubbliche e private, come Ilva, Alitalia, Parmalat, Cirio, Telecom, e via dicendo, sono state gestite, in questi anni, da manager competenti e preparati, nonché lautamente pagati a nostre spese, in modo talmente efficiente, da portarle a sfiorare il disastro totale. Guarda caso poi che questi stessi top manager corrispondono sempre alle stesse top persone che, volando libere e belle di società in società, continuano a fare danni incalcolabili, probabilmente nella top convinzione che i loro obiettivi siano le top perdite e giammai i top profitti. E guarda caso poi che, nonostante tutto, questi top manager sono sempre, sempre, ma proprio sempre, top “occupabili”.

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