mercoledì 22 maggio 2013

Summum ius summa iniuria

Un Paese che possa vantare una Carta Costituzionale come la nostra non può che essere orgoglioso del lavoro svolto dai Padri Costituenti, che ci hanno tramandato dei principi di altissimo profilo etico e giuridico.  Questo, almeno e se non altro, in teoria! Certo, poi nella pratica, non tutto scorre perfettamente. Si verificano, sporadicamente, piccole anomalie, leggeri scostamenti, impercettibili disallineamenti. Come ad esempio, il diritto al lavoro, previsto negli articoli 1 e 4, oppure l'art. 2, che richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. E che dire poi dell'art. 36, che riconosce al lavoratore il diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa? Che importanza hanno i dettagli? Che importanza ha se la disoccupazione giovanile sfiora il 40%, se più di un quarantenne su quattro si mantiene con la paghetta dei genitori, se il 38% dei giovani vive coi genitori, e non per propria scelta, se la maggioranza dei giovani é pronta ad espatriare per trovare lavoro, se nove milioni di persone si trovano in significative difficoltà economiche, se la disoccupazione é sempre più galoppante, se i suicidi tra i disoccupati aumentano, se le retribuzioni sono largamente insufficienti a garantire una vita serena e dignitosa, se la metà della ricchezza é in mano al 10% delle famiglie e l'altra metà viene ripartita tra il restante 90%, se lo stipendio di un manager é fino a 163 volte quello di un normale lavoratore? Quisquiglie e pinzillacchere, qualunquiste e populiste!  

Azzardo o non azzardo?

Come noto, molti giochi d'azzardo, come le sale bunga, i gratta e perdi, le famigerate slot machines, vale a dire i distributori automatici, ma in realtà incassatori automatici, il totocalcio, i casinò, il superenalotto, le scommesse in genere, etc etc, sono tranquillamente riconosciuti legali dallo Stato. Ergo, non sono proibiti. Ergo, si può giocare liberamente, senza alcun limite e senza che questo comporti un qualsiasi tipo di reato. A Roma, sembra che una coppia abbia abbandonato in auto il figlioletto di due anni perchè attratta irresistibilmente dalla sala da gioco; sembra ancora che Pavia sia la città con la maggiore densità di slot machines, rispetto alla numerosità della popolazione; sembra pure che molti italiani perdano al gioco tutto ciò che hanno o che addirittura commettano reati per procurarsi il denaro occorrente; sembra inoltre che il gioco d'azzardo, non sia solo un vizio, ma crei una forte dipendenza né più né meno come accade al drogato. Sembra anche che la delinquenza organizzata usi le sale da gioco per riciclare denaro sporco e che alcuni dei nostri sempre più "amati" politici abbiano interesse a far proliferare locali di questo tipo. Sembra infine che gli approfitattori di questa situazione pagheranno quanto prima per tutti i loro misfatti. Ma quest'ultimo, purtroppo, é solo un sogno.

sabato 18 maggio 2013

Banche d'affari

Abbiamo più volte avuta l'occasione di stigmatizzare il comportamento delle banche, rivolto essenzialmente alla ricerca del profitto come unico obiettivo da raggiungere, senza sentirsi minimamente responsabili dei risvolti sociali che certe decisioni potrebbero avere. E' un po' come se si accettasse l'idea che ogni fine giustifica i mezzi. E più volte abbiamo sottolineata l'esigenza che lo Stato richiamasse le aziende di credito a svolgere la tipica funzione sociale che ne giustificò la nascita e ne caratterizzò i comportamenti nel corso degli anni. Abbiamo parlato anche della necessità di intervenire, nel caso ce ne fosse stato bisogno, con provvedimenti restrittivi, o addirittura con nazionalizzazioni, qualora avessero continuato, sorde ad ogni richiamo (ricordo in primis Draghi e Grilli), a indirizzare la loro azione  verso attività speculative anziché a sostegno della ripresa produttiva. Il caso accaduto recentemente a Ragusa è emblematico dell'attuale situazione in cui si trova il Paese (secondo Emercengy 600 nuovi poveri al giorno). Darsi fuoco per un debito bancario di 10.000 euro dovrebbe richiamare fortemente l'attenzione degli organi preposti e indurli ad intervenire con fermezza e con urgenza per evitare che altri casi analoghi possano accadere. Ma sono certo che anche questo fatto, dopo le varie esternazioni e i buoni propositi, cadrà nel dimenticatoio, come tanti altri.          

venerdì 17 maggio 2013

Fiscal compact e Industrial compact

All'apparenza simili, conseguenziali o collegati, magari interdipendenti o correlati. In realtà, agli antipodi di una strategia di politica economica che si ponga l'obiettivo del rilancio e della ripresa produttiva di un Paese. Sostanziale e inequivocabile la differenza. Il primo, noto anche come "patto di bilancio europeo", impone l'abbattimento del debito pubblico e il pareggio di bilancio ad ogni costo. Rappresenta il rigore che tanto piace alla Germania e che, secondo i neokeynesiani, potrebbe portare ad una vera e propria dissoluzione dello stato sociale. L'altro, viceversa, considera più corretto perseguire politiche commerciali più aggressive e indirizzate prioritariamente a sviluppare la produzione. Quale scegliere? L'esempio del Giappone è significativo al riguardo. Avviluppata, fino a qualche tempo fa, in una spirale deflattiva, l'economia giapponese ha superato, nel primo trimestre di quest'anno, ogni più rosea previsione. Il PIL è cresciuto ad un tasso annualizzato del 3,5% e in sei mesi si è deciso di stanziare il controvalore di 100 miliardi di euro per investimenti, evitando qualsiasi condizionamento originato da vincoli di bilancio o di abbattimento del debito. Le conseguenze sono state immediate: i consumi interni sono abbondantemente cresciuti e la debolezza dello yen nei confronti del dollaro ha permesso al Giappone di incrementare notevolmente le esportazioni. Ma i giapponesi,  a differenza dell'Italia, non sono, fortunatamente per loro, sotto schiaffo della Merkel.

giovedì 16 maggio 2013

Porcellum o Mattarellum

Quale dei due scegliere? Personalmente non saprei. Entrambi mi appaiono sinceramente inquietanti. Tuttavia, mi conforta sapere che anche i nostri governanti vivono il mio stesso imbarazzo. Si è soliti dire che la sinistra non sa cosa fa la mano destra. Nello specifico, niente di più falso. La sinistra sa bene cosa vuole la destra e viceversa. Però, come nel giuoco delle parti, di pirandelliana memoria, ognuno si comporta come se non sapesse, pur sapendolo. Il Porcellum, che prevede un premio di maggioranza, piace alla destra, convinta di stravincere alle prossime elezioni. Il Mattarellum, al contrario, piace alla sinistra, per le ragioni opposte. Come se non bastassero l'IMU, la riforma della giustizia, le intercettazioni telefoniche, e via di questo passo, che già dividono i politici, ora ci si mette anche la legge elettorale. In compenso, qualunque decisione verrà presa, una cosa è certa: a noi, fortunati mortali, spetterà o la porcata o la mattarellata! Che si può pretendere di più?

mercoledì 15 maggio 2013

Scendere e salire

Ultime notizie: l'occupazione scende, il PIL é in caduta libera, il numero delle imprese attive flette; vicevera, la disoccupazione sale, il fallimenti aumentano, così come i suicidi, la recessione é alle stelle. In compenso, per non fare torto a nessuno, la borsa sale e scende. Il Governo non si sa bene cosa faccia, ondeggia senza decidere, é confuso, si affida al fato. Sale sul palcoscenico il perseguitato dalla giustizia, l'uomo candido e puro, arringa le folle e sembra dire a se stesso, rivolgendosi al popolo,  ECCE HOMO. Il sangue del suo sangue scende in campo in un'estrema, penosa difesa del genitore martire, dimenticando, o facendo finta di dimentare, che i veri martiri sono ben altri: i disoccupati, gli emarginati, le fasce sociali più deboli, le vittime degli usurai, gli imprenditori che chiudono, i giovani senza futuro.  La ricchezza non riconosce la povertà e disprezza le nostre intelligenze. Lei sale e noi scendiamo

martedì 14 maggio 2013

Ite missa est

In Italia, già da qualche anno, numerosi conventi, abbazie e monasteri hanno subito profonde ristrutturazioni e si sono trasformati in confortevoli hotel a quattro stelle, dove poter tranquillamente soggiornare durante i week end per rilassanti e distensivi ritiri spirituali (sic), con l'intento, almeno teorico, di approfondire tematiche esistenziali e ritornare poi alla vita di tutti i giorni, se non con delle soluzioni, perlomeno con l'animo maggiormente illuminato e sapientemente arricchito. Analoga esigenza è stata recentemente avvertita dai componenti del nostro Governo, o quantomeno dal nostro premier, allorché è stata presa in considerazione l'Abbazia di Spineto , in provincia di Siena, per un breve soggiorno ecumenico e con lo scopo più profano, e dichiarato, di conoscersi e fare gruppo e, perché no?, per prendere finalmente anche qualche decisione operativa. Sfortunatamente, però, pur nell'amenità del luogo, lo Spirito Santo non ha ritenuto, come fece durante la Pentecoste, di calarsi sui capi dei convenuti, forse perché, saggiamente, ha reputato non conveniente confondersi con la classe politica italiana e confondere integrità e moralità con tutt'altro. Fatto è che, alle lodevoli intenzioni, è subentrata la dura realtà delle contraddizioni e dei contrasti che già da tempo animano le giornate dei componenti del Governo e dei loro partiti politici: prima l'IMU e le nomine istituzionali, ora l'imparzialità dei giudici e la partecipazione da parte di alcuni ministri ad iniziative partitiche. Risultato: non si è deciso nulla, ma in compenso si è polemizzato molto.

lunedì 13 maggio 2013

Primus inter pares

La legge è uguale per tutti. Frase che campeggia a caratteri cubitali in ogni aula di tribunale e sollecita continuamente i nostri neuroni, facendoci illudere di vivere in un Paese dove, se non altro di fronte alla legge, disuguaglianze e discriminazioni non hanno diritto di  cittadinanza. Ci eravamo illusi che potere, successo e denaro non interessassero la giustizia e che ogni cittadino, se riconosciuto colpevole, dovesse avere lo stesso trattamento degli altri, senza sconti né aggiunte. Nulla di più forviante! Gli ultimi avvenimenti, e non solo gli ultimi, ne dimostrano l'infondatezza e l'inconsistenza. Una frase diventata ormai un semplice slogan, un luogo comune, di cui ci sentiamo ipocritamente orgogliosi, alla stessa stregua di quanto fecero, ma per più fondate ragioni,  i rivoluzionari francesi che fecero loro il motto liberté, égalité, fraternité.
Poi ci accorgiamo che c'è sempre "qualcuno" che "tanto alla pari con gli altri non è", una specie di primus inter pares, che demagogicamente ci fa sentite al suo stesso livello, ma che in realtà aggira la legge, trova scorciatoie, cerca di allungare i tempi dei processi per far prescrivere i reati e che vuole ad ogni costo l'impunità. Una specie di feudatario: ti lancia un denaro per poi prendersi l'anima.

domenica 12 maggio 2013

Aller que l'aubaine est terminée

Il primo ministro Letta non perde l'occasione di ribadire,  a gran voce, che è sua intenzione intervenire immediatamente sui costi della politica, iniziando proprio col ridurre gli emolumenti ai suoi ministri e vice ministri (sottosegretari). In realtà, finora tale lodevole iniziativa è purtroppo rimasta confinata solo nella mente del nostro. Attualmente i ministri, con la carica anche di parlamentari, percepiscono una indennità di 48000 euro l'anno per il ruolo ricoperto nel governo (i vice e sotto "soltanto 40.000")  a cui si aggiungono varie altre voci: stipendio (5000 euro circa); diaria per i non residenti a Roma (3500 euro); rimborso per l'esercizio del mandato (fino a 3690 euro); rimborsi spese viaggio (taxi max 4000 euro a trimestre e trasporti gratis sul territorio nazionale); rimborso spese telefoniche (3100 euro). Davanti agli occhi scorrono le immagini deplorevoli delle aziende che falliscono, degli imprenditori e dei lavoratori che si suicidano, dei pianti disperati dei disoccupati, delle urla strazianti delle madri che non sanno cosa dare da mangiare ai propri figli, degli emarginati, delle fasce sociali più deboli e meno tutelate, dei 3.500.000 di poveri, di altri milioni che si stanno avvicinando velocemente a diventarlo, della disoccupazione giovanile al 38% , dei senza tetto, dei frequentatori di cassonetti dell'immondizia, di coloro, sempre più numerosi, che non possono permettersi neanche di curarsi, e di tanti tanti tanti altri. In un Paese che si dice ben governato, la povertà del popolo é qualcosa di cui ci si deve vergognare ed è ancor più vergognosa la ricchezza di pochi (Confucio).

sabato 11 maggio 2013

Credit crunch

Un piccolo imprenditore di Abano Terme ha scritto, nei giorni corsi, al Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, queste testuali parole:"Faccio il morto, Signor Governatore, perché voglio essere una testimonianza viva prima che molti altri colleghi si suicidino". Prosegue, raccontando che in una banca ha ricevuto un diniego per il rilascio di un libretto di assegni collegato al suo conto corrente personale. Questo non è  sicuramente un caso personale, ma ricalca una realtà che purtroppo si sta sempre più allargando a macchia d'olio, spingendo i cittadini a compiere anche atti disperati. Prova ne è che, proprio nel Veneto, hanno avvertito la necessità di istituire un Centro antisuicidi, per fornire soprattutto assistenza psicologica agli imprenditori e ai loro familiari. Visco ha più volte invitato le banche a finanziare il tessuto produttivo della nazione e la recente decisione della BCE di abbassare il costo del denaro andava proprio in questa direzione. Tuttavia, l'atteggiamento, spesso troppo prudente se non addirittura ingiustificato, del sistema finanziario italiano sta soffocando i nostri imprenditori, togliendo loro l'aria, l'aria della fiducia e della dignità.

venerdì 10 maggio 2013

Lectio magistralis

Nel recente intervento all'Università Luiss di Roma da parte del Governatore della BCE, Mario Draghi, non sono mancati riferimenti a tematiche sociali e messaggi al nuovo Governo. L'alto livello di disoccupazione, soprattutto giovanile, raggiunto in alcuni paesi europei, tra cui l'Italia, incrina la fiducia in prospettive di vita dignitose e accettabili e rischia di innescare forme di protesta estreme e distruttive. Servono più solidarietà ed equità ed una più equa partecipazione ai frutti della produzione della ricchezza. I Governi devono puntare principalmente alla coesione sociale, innanzitutto rimuovendo le barriere che limitano le opportunità degli individui di perseguire i loro progetti, ma anche eliminando le persistenti posizioni di rendita. Occorrono urgenti riduzioni di tasse e di spesa pubblica per contenere gli inevitabili effetti recessivi dell'azione di risanamento e badare di più all'equità e ai crescenti bisogni dei più deboli. Qualora la situazione lo rendesse necessario, Draghi sarebbe pronto a tagliare nuovamente i tassi di interesse, recentemente ridotti dallo 0,75% al 50%, per sostenere la ripresa economica. Di conseguenza, le banche potrebbero indebitarsi a tassi ancora più bassi e pertanto ridurre il costo dei prestiti alle imprese, dando vita ad un circolo virtuoso, che si tradurrebbe in maggiori investimenti e occupazione. Questo accadrebbe in un Paese in cui il sistema creditizio svolgesse effettivamente una vera e propria funzione sociale, come dovrebbe essere, e non, al contrario, un'attività di mera speculazione finanziaria! Ogni riferimento all'Italia è puramente casuale!

giovedì 9 maggio 2013

Super IMU

Mentre il Governo é concentrato sulla sospensione dell'IMU sulla prima casa, le imprese dovranno sostenere, entro il 17 giugno, il primo acconto sull'imposta che, dai primi calcoli, dovrebbe comportare un aumento, rispetto all'anno precedente, dal 50 al 200%. Infatti, il decreto "Salva-Italia" o, se volete, "Affossa-Italia", ha previsto un aumento dell'8,3% per i valori fiscali di riferimento di capannoni e immobili strumentali, che si aggiunge al 20% di incremento dello scorso anno. Il Super IMU non riguarderà solo le industrie, ma anche negozi, alberghi e centri commerciali. Insomma, le nuove regole colpiranno, in modo più o meno pesante, tutte le attività produttive. Un negozio di 100 mq in una bella zona di Roma, ad esempio, verserà un acconto di 2.830 euro, anziché i 2.029 del 2012 e i 1.155 del 2011. Ma non scoraggiamoci, il peggio deve ancora venire! Per fine anno, infatti, ci aspetta la Tares! Ma questa è un'altra storia.

mercoledì 8 maggio 2013

Le committenze parlamentari

In questi giorni sono state definite da parte del Governo le nomine alle committenze (pardon, commissioni) parlamentari. Come da copione, i diversi schieramenti politici si sono spartiti, più o meno democraticamente, poltrone e poltroncine, analogamente a quanto già accaduto per ministri e sottosegretari. E per le commissioni più importanti, onde evitare di scontentare qualcuno, PD e PDL si sono accordati per un incrocio tra camera e senato: la presidenza della stessa commissione, cioé, alla camera veniva riconosciuta al PD mentre al senato veniva data al PDL e viceversa. Nonostante tutto, però, non potevano mancare le ormai abituali schermaglie. Tant'è che PD e PDL si sono scontrati sul nome di Palma alla commissione giustizia del senato, Gasparri si è scagliato contro la violazione dei patti, il M5S ha reclamato Cosapir e Vigilanza, ma si è dovuto accontentare della commissione per le elezioni, la Lega Nord si è addirittura dichiarata estranea a queste votazioni, SEL ha accusato il M5S del non rispetto dell'accordo tra opposizioni e di poltronite acuta. Nel caos generale, Amato, fuori dai giochi, ha rivendicato la presenza dei professori nel parlamento italiano anziché dei fuori corso, dimenticando probabilmente di vivere in un Paese che elegge democraticamente e liberamente i propri rappresentanti politici. E meno male! Parafrasando il Manzoni, i nostri si scontrano "l'un contro l'altro armati" mentre il Paese brucia. A questo punto, non ci rimane che condividere quanto scriveva il Morandotti nelle sue Minime: "Cervelli come vulcani. Prevalentemente spenti". 

martedì 7 maggio 2013

Il gioco delle regole

Il gioco delle regole é un gioco che pratichiamo in continuazione. Ci cimentiamo con una serie di eventi che costituiscono la nostra storia, nel tentativo di dare loro un senso e di capire cosa ci attende. Guardiamo gli eventi sin qui e tentiamo di scoprire a quali leggi ubbidiscono in modo da predire che cosa accadrà, come nel gioco della regola. E per quanto si possa credere di aver colto nel segno, si potrà comunque sbagliare. Si tratta in definitiva di generalizzazioni induttive come si fa nel calcolo delle probabilità, che dimostra l'improbabilità di ogni calcolo. Il filosofo Wittgenstein affermava che non si può fissare una sequenza infinita con un segmento iniziale finito. Sarebbe come tracciare un segno di gesso sulla lavagna e chiedere come continuerà il disegno. Qualcuno, più intelligentemente, ha indirizzato le proprie scelte semplicemente sul non rispetto delle regole, risolvendo così ogni tipo di problema ed errore. Fenomeno questo, che notiamo, senza stupircene, si fa sempre più ricorrente nei comportamenti dei nostri politici.  

lunedì 6 maggio 2013

IMU si, IMU no

La domanda che da qualche tempo agita i sonni degli italiani e che sembra non abbia trovato ancora risposta riguarda l'ormai famoso argomento dell'eliminazione e del rimborso dell' IMU sulla prima casa. Si paga? Non si paga? Si rimborsa? O si rimodula? Si sospende? Si rimanda? Per sempre? Per un anno? O per alcuni mesi? Nel mare tempestoso della crisi, con aziende che falliscono ogni giorno, con migliaia di posti di lavoro persi, con una percentuale di disoccupazione giovanile ormai arrivata alle stelle, i nostri governanti passano parte del loro tempo a discutere animatamente su un falso problema. Perché falso? Perché qualcuno, se non andiamo errati, impostò la propria campagna elettorale, facendo del rimborso dell'IMU il suo cavallo di battaglia. Il contratto sottoscritto con gli italiani prevedeva che, in caso di vittoria, l'imposta sarebbe stata rimborsata sicuramente, o dallo Stato o ricorrendo al suo patrimonio, e sarebbe stata eliminata per il futuro! E chissà quanti voti sono stati raccolti con questa promessa! Ora che finalmente è al Governo, di cosa ci preoccupiamo? Il contratto verrà sicuramente rispettato.  Mica mi verrete a dire che non ci credete!

domenica 5 maggio 2013

Il rispetto delle idee

La nostra posizione é spesso stata critica nei confronti della classe politica, pur non essendoci  mai limitati a delle sterili polemiche, ma alla ricerca di possibili soluzioni, indicando spesso la strada che, a nostro giudizio, poteva essere quella giusta da percorrere. Seguendo l'esempio del Presidente Pertini, abbiamo sempre rispettato le idee altrui, pur non condividendole, e ci siamo sempre battuti perché ognuno potesse esprimersi liberamente e democraticamente. Da qualche tempo, tuttavia, assistiamo, nel panorama politico italiano, a contestazioni spesso pesanti, se non addirittura violente, che cercano di limitare la libertà di espressione nei confronti di chi ha opinioni diverse. E' recentissimo il comportamento disgustoso che alcune persone, nascoste vigliaccamente sotto l'anonimato del web, hanno assunto nei confronti dell'on. Boldrini, rea semplicemente di pensarla in modo diverso da loro. Un comportamento minaccioso e da condannare, che denota rancore e intolleranza del tutto ingiustificati. Non vogliamo aggiungere altro, se non esprimere la nostra solidarietà e la nostra vicinanza alla Presidente della Camera, che ha saputo dare a questi facinorosi una risposta coraggiosa, rinunciando alla scorta che le era stata proposta..     

sabato 4 maggio 2013

I sotto-segregati

Il nostro Governo non si fa veramente mancare nulla! Prima la nomina di alcuni ministri incompetenti, ora la scelta come sotto-segretari (o sotto-segregati?) di diversi inquisiti, indagati, pidduisti, impresentabili,  incapaci, fino ad arrivare al massimo della perfezione umana: la nomina alle pari opportunità di una deputata omofoba (sic!). Ci sono volute le rimostranze di alcune associazioni di omosessuali per costringere Letta a ritirare le deleghe alla nostra, dirottandola su un altro ministero. La vicenda é l'ennesima dimostrazione dell'oculatezza con cui si decidono certe designazioni. Il merito? Le competenze? Le capacità? Le attitudini? Niente di tutto questo! La risposta giusta è: la spartizione delle poltrone! E' proprio il caso di dire: "Ma fateci il piacere!"  

venerdì 3 maggio 2013

Ass-Holes

Con questo nome si vogliono indicare tutti coloro che approfittano degli altri senza neppure sentire il bisogno di giustificare a che titolo e con che diritto lo fanno. Sull'argomento, Aaron James, professore di filosofia in California, ha scritto recentemente un libro, che ha per titolo lo stesso termine e che Rizzoli ha tradotto, forse in un modo un po' troppo diretto, con la parola "Stronzi. Un saggio filosofico". Secondo James, gli ass-holes sono persone particolarmente fastidiose, capaci di suscitare reazioni di rabbia e di timore assieme. Sono coloro che si mostrano sorpresi e rifiutano di prendere sul serio le nostre rimostranze di fronte ai loro soprusi. Ritengono di dover godere di privilegi speciali, cui hanno diritto in modo assoluto, e questo li rende immuni alle rimostranze altrui. Si sentono legittimati ad avere privilegi e sono tanto ripugnanti perché rifiutano di considerare gli altri come eguali dal punto di vista morale. Indebolendo la struttura delle fiducia sociale, gli ass-holes generano effetti collettivamente perversi nella società che li lascia prosperare. Sorge un dubbio: James sta per caso parlando dei nostri politici?

giovedì 2 maggio 2013

L'impossibile rinuncia

Recentemente, nelle sale italiane, è uscito il film "Il ministro-L'esercizio dello Stato" di Pierre Schoelle. Il film inizia con un incubo che irrompe nei sogni del protagonista (il ministro): in un lussuoso attico di un palazzo, si alternano immagini paurose di persone incappucciate e di una donna nuda che entra nelle fauci di un coccodrillo. Il ministro è un uomo tormentato, fagocitato da una macchina mostruosa che lo incalza senza pause tra riunioni estenuanti, rapporti con i mass media, incontri con il Presidente e con il Primo ministro, viaggi e missioni, senza un attimo di tregua e senza la possibilità di essere indecisi. Il desiderio, forte e represso, sarebbe di liberarsi di tutto e dare una svolta alla propria vita. Ma si può rinunciare al potere, alle sue lusinghe, al successo, al denaro, all'essere al centro dell'attenzione, anche se questo porta fatica e genera solitudine? Si può tornare a far parte della massa, del popolo che non conta nulla e che è lì sulla strada, molti metri al di sotto dell'attico del sogno-incubo? No, non si può.

mercoledì 1 maggio 2013

Genetica batterica e Politica batterica

Il francese Francois Jacobs (1920-2013), uno dei padri della biologia molecolare, nel 1965 vinse il premio Nobel per la medicina a seguito di una scoperta sulla genetica batterica. L'esistenza cioé di meccanismi di regolazione dell'espressione genica, organizzati come complessi di geni che funzionano in modo coordinato o integrato per adattare la fisiologia nutritiva dei batteri a diverse situazioni. Jacob ha scritto pagine illuminanti anche sui rapporti tra biologia e politica.Chiarì ad esempio la differenza tra "identità" e "uguaglianza". La confusione tra i due termini viene speso usata per fini politici e sociali. Se di fronte alla malattia si può parlare di "differenze" ma non di "disuglianza", allorché si parla di essere umani, le diversità esistenti (furbi e imbecilli, forti e deboli, etc) richiedono che l'uguaglianza venga inventata e applicata. Infatti, se fossimo tutti identici, l'idea di uguaglianza sarebbe priva di interesse.Il sistema scoperto da Jacobs, e che gli valse il premio Nobel, fu chiamato "operone". I nostri magistrati hanno da tempo scoperto un altro sistema di cui si avvale la politica batterica per nutrirsi, addattandosi alle varie situazioni. E' chiamato "corruzione". Le due scoperte presentano delle interessanti analogie: sempre in "one" finiscono e sempre di batteri si tratta.