martedì 30 luglio 2013

In nome del popolo italiano

Non è raro che i nostri politici, nell’esprimere opinioni personali, facciano riferimento al popolo italiano, non per denunciare situazioni di precariato e di ingiustizia sociale, ma per ergersi a portavoce, non autorizzati, dell’intera popolazione, come se il loro pensiero corrispondesse al pensiero di tutti. Ritenere che questo atteggiamento sia dovuto a barlumi di presunzione, non penso sia corrispondente al vero. Penso, al contrario, che lo scopo sia particolarmente subdolo e scorretto, e questo per ovvie ragioni.

La conclusione è conseguente: illustri parlamentari parlate a nome vostro e comunque evitate di parlare a nome mio.   

lunedì 29 luglio 2013

Oh, my God!

Siamo finalmente arrivati all’epilogo della telenovela legata alla sentenza Mediaset.  Comunque si concluda la vicenda, scontenterà sicuramente qualcuno.  Ciò che però suscita forte indignazione sono le continue pressioni esercitate indirettamente sui giudici della Cassazione che dovranno prendere la decisione. Il Cavaliere fa’ la parte della vittima, sentenziando che, in caso di condanna, andrà in carcere, rifiutando i domiciliari. I suoi minacciano le dimissioni in massa da parlamentari. Il Governo dovrebbe saltare in aria, così come il PD. Il panorama che ci viene rappresentato è catastrofico, paragonabile all ”Alba del giorno dopo”.  In caso di condanna, non ci opporremo di certo alla carcerazione del Cavaliere, andando incontro ai suoi desideri, così come non piangeremo per la ritirata del PDL, tutt’altro. Sono ben altri, e più importanti, i problemi che affliggono l’Italia e che creano disperazione tra la gente. Chi è riconosciuto colpevole, deve pagare, compreso il Cavaliere. Oppure ci troviamo di fronte ad un intoccabile? Che avessimo la fortuna di poter annoverare tra gli italiani un Dio in terra, non avevamo dubbi, ma che ci prendessero per cretini fino a questo punto, no!

giovedì 25 luglio 2013

Royal baby

L’altro giorno seguivo, distrattamente, le notizie di uno dei tanti TG, quando, improvvisamente, una folla urlante ha attirata immediatamente la mia attenzione. Non avendo consapevolezza dell’origine di quel frastuono festoso, ho tentato, sforzandomi, di risalire alla causa, ipotizzando i motivi di quella felicità, fenomeno assai raro in questo periodo. Si trattava forse del salvataggio coraggioso di qualcuno caduto in mare o in uno strapiombo? Era stato forse ritrovato un bambino scomparso da giorni e di cui si era persa ormai ogni  speranza? O ancora. Era stato costruito un ospedale in una isolata terra africana? Niente di tutto questo. Era un urlo di gioia per la nascita del royal baby, il futuro re inglese. Papa Francesco, in quello stesso istante, stava percorrendo le strade delle favelas brasiliane, attorniato da bambini denutriti e senza futuro, fotocopia della povertà che regna sovrana in quei tristi luoghi. Ingiustizie terrene, senso di impotenza, rabbia. 

Vergogna nazista

La notizia di possibili festeggiamenti pubblici per i cento anni del nazista Erich Priebke non può non suscitare in noi la più ferma indignazione. Fu infatti Priebke che ordinò la strage di 335 civili italiani, che furono trucidati alle fosse Ardeatine di Roma, durante la seconda guerra mondiale. Non si trattava di militari ostili al regime tedesco nè tantomeno di sobillatori, ma di persone semplici e comuni, indifese e incolpevoli, sulle quali si sfogò, senza alcuna remora, la pazzia nazista. E ironia del destino, é proprio nella città di Roma, profondamente ferita da quella barbara strage, che dovrebbe svolgersi questa vergognosa festa. Il consiglio da dare a parenti e amici, se veramente e seriamente vogliono festeggiare questa ricorrenza, é di portare Priebke, il giorno del suo compleanno, a fare un giro culturale nel luogo della strage per leggere attentamente tutti i nomi di coloro che  fece ammazzare e chiedere ad ognuno di loro il perdono per il suo insano gesto. Pentirsi e chiedere perdono sarebbe il più bel regalo che potrebbe farsi per il suo compleanno, quei cento anni a cui nessuna delle sue vittime è potuta arrivare.

lunedì 22 luglio 2013

Moderarsi e non perdersi

Moderazione, sobrietà, distacco sono valori inestimabili perché rari in una cultura, come quella occidentale, che, come affermava George Eliot, conosce il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuno. L’accettazione, quasi passiva, delle disuguaglianze economiche fa’ parte ormai del DNA  di molti, tant’è che ci si sta quasi abituando a non scandalizzarsi se poveri miserabili, denutriti e abbandonati convivono con milionari e miliardari, mai sazi di accumulare ricchezze, anche in modo disonesto. Chi si scandalizza quindi se, accanto a  giovani talentuosi disoccupati, troviamo altri giovani  che vengono pagati profumatamente solo per tirare calci ad una palla? E pensare che, per l’inascoltato Confucio, solo chi si modera non si perde.
Si  potrebbero citare tanti altri di esempi, più o meno scandalosi, ma sarebbe sicuramente pleonastico. Nonostante tutto, però, sapere che Marchionne guadagna oltre 40 milioni di euro lordi in un anno mi fa’ ancora un certo effetto. Forse sono ancora troppo umano? 

domenica 21 luglio 2013

Ricatto di Stato

Sostenere che quello di Letta sia un Governo voluto dagli italiani sa tanto di ipocrisia e di disonestà intellettuale. Sarebbe meglio ammettere che questa strana maggioranza nasce dall'esigenza politica di intervenire urgentemente per risolvere la grave situazione economica che ha colpito il Paese e dare quindi una risposta credibile all'Europa e ai mercati internazionali. Di qui l'inciucio istituzionale e una maggioranza che affonda le sue radici nelle sabbie mobili. Ora, obtorto collo, si sarebbe anche potuta accettare questa soluzione, qualora il Governo avesse, in questi tre mesi,  concretizzato qualche, sia pur timida, riforma. Ma le riforme da noi sono tutte desaparecidas. Come ultima possibilità, si è cercato anche di far intervenire la conduttrice della trasmissione "Chi le ha viste", ma inutilmente! In compenso, sono all'ordine del giorno e sempre più frequenti gaffe di tutti i tipi, contrapposizioni, contrasti, ma anche situazioni scandalose e vergognose, come quelle recenti, tanto per non farsi mancare nulla! Nonostante tutto, il Governo deve andare avanti, succeda quel che succeda, perché non ci sono alternative accettabili ( ma chi lo dice?) e lo scioglimento della maggioranza averebbe effetti catastrofici per l'Italia (ma chi lo dice?).  

venerdì 19 luglio 2013

Il piacere dell’onestà

Siamo alle solite! Impotenti,  assistiamo all’ennesima dimostrazione di disonestà intellettuale e di analfabetismo etico dei nostri eccelsi governanti e della  maggioranza che li sostiene. Siamo costretti ad accettare un Governo che non è stato scelto dagli italiani, ma che è il risultato del solito inciucio istituzionale, che sta creando solo confusione ed esasperazione. L’ultimo caso, quello di Alfano, docet. E ciò che è peggio è dovercelo continuamente subire perché, come detto dal Presidente Napolitano, è l’unico Governo possibile, che non dovrà mai cadere, pena la catastrofe irrimediabile per il Paese. 

Continuare ad infierire sarebbe come uccidere un Governo “morto”, in tutti i sensi: morto per il popolo, morto per le iniziative non prese, morto per ciò che non fa, morto per il comune senso della morale, morto per l’etica politica o per la politica dell’etica. Arriverà il momento in cui potremo inebriarci del profumo della giustizia e dell’equità? Arriverà il momento in cui potremo gustare il sapore della solidarietà? Arriverà il momento in cui potremo assaporare il piacere dell’onestà?

giovedì 18 luglio 2013

Così è (se vi pare)

L’inconoscibilità del reale, di cui ognuno può fornire una propria interpretazione,  che può non coincidere con quella degli altri,  si concretizza come verità oggettiva e assoluta nella assurda vicenda kazaka, che in questi giorni sta prepotentemente occupando le prime pagine della stampa.
Come prevedevamo, e temevamo, a pagare sono sempre i soliti noti, in ottemperanza al sacro dogma per cui i più forti sono destinati sempre a prevalere sui più deboli.  Nello specifico, il nostro Ministro dell’Interno, inconsapevole e all’oscuro di quanto stesse accadendo, incurante della dignità e della professionalità dei suoi sottoposti, ha iniziato, senza remore, far cadere alcune teste blasonate, ovviamente per salvare la sua, in ossequio al principio cristiano che impone di fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso.
Ora, delle due, l’una: o il Ministro in questione sapeva, e allora è in mala fede e dovrebbe responsabilmente dimettersi oppure effettivamente non era stato messo al corrente dei fatti, e allora, non contando nulla, dovrebbe responsabilmente dimettersi.    

Al di là delle evidenze più audaci

Sorprendono, ma non più di tanto, le considerazioni del Presidente Napolitano sulla vicenda kazaka e sulla presa di posizione del Capo del Governo, Letta, nei confronti del vice premier Alfano. Ebbene, tutte le idee vanno democraticamente accettate, ancorché non condivise, ma non va certamente confusa la libertà di espressione con l’oggettività dei fatti. E in questo caso, i fatti sono evidentemente concreti e reali. Nonostante tutto, Napolitano, imperterrito, continua strenuamente a difendere  l’indifendibile Letta e, di conseguenza, l’indifendibile Alfano, al di là delle evidenze più audaci.  E soprattutto a difendere l’operato di un Governo, che finora tutto ha fatto anziché operare. Affermare poi che la caduta del Governo  sarebbe un contraccolpo irrecuperabile per il Paese, è come dire che questi ministri possono fare o non fare, ma ce li dobbiamo comunque sorbire, per il bene dell’Italia e per evitare che la situazione precipiti. Eh no. Non ci sto!

martedì 16 luglio 2013

Leader minimum

Se la situazione economica in Italia non fosse così seria, come effettivamente è, verrebbe da ironizzare sulle figure barbine che, ogni giorno che passa, vedono protagonista assoluto il nostro Capo del Governo, letteralmente inconsistente e inascoltato dai più. Appare chiaramente impotente, non solo nel fronteggiare la grave crisi del Paese, ma anche nel farsi rispettare e fare rispettare il ruolo che ricopre dai vari cialtroni della maggioranza e non. Mi viene in mente il maestro severo che minaccia di bacchettare i propri alunni, che, incuranti, lo deridono e lo beffeggiano appena si volta.

lunedì 15 luglio 2013

E’ solo una battuta



Le recentissime  esternazioni dei leghisti Calderoli e Speroni nei confronti del Ministro Kyenge non devono sorprenderci.  Denigrare gli avversari politici, o chiunque altro, per una ragione o per un’altra, fa parte ormai e purtroppo del DNA di gran parte degli italiani che, più o meno pesantemente, in modo più o meno sfumato, anziché affrontare i problemi seri del Paese,  e impegnarsi in questo arduo compito, preferiscono perdere tempo prezioso su argomenti  del tutto insignificanti o, ancora peggio, deplorevoli.  E’ ormai invalsa nella cultura italiana l’abitudine all’offesa, anche pesante,  salvo subito dopo porgere le proprie scuse,  che non cancellano però il danno prodotto. 
E poi, pensandoci bene, non vi è dubbio alcuno che il genoma dei due leghisti ricorda molto da vicino quello dell’uomo di Neanderthal, senza offesa  alcuna per quest’ultimo,  non solo per l’aspetto ma anche per la numerosità dei neuroni, ammesso che esistano ancora.  Spero che i due non si offendano, ma qualora  ciò dovesse accadere, mi scuso già da ora con loro …. era solo una battuta.

venerdì 12 luglio 2013

Il piatto piange

Dalla lettura dell’ultimo rapporto annuale della Guardia di Finanza risulta che negli ultimi cinque anni la lotta all’evasione fiscale ha permesso di recuperare circa 5 miliardi di euro, a fronte delle centinaia a cui ammonta presumibilmente l’evasione totale.
Qualcuno ha gridato allo scandalo, ricordando che la scure degli accertamenti fiscali si abbatte sostanzialmente solo sui poveri, mentre i ricchi, a torto o a ragione, sarebbero difficilmente stanabili.

Ora, detto che l’evasione è evasione comunque e che gli evasori vanno trattati come sanguisughe della società, un’attività più concreta da parte della Guardia di Finanza, di cui va lodato peraltro l’impegno, sarebbe non solo auspicabile ma necessaria per rimpinguare le anemiche casse dello Stato. Se non altro per evitarci il probabile tormentone estivo su IMU si IMU no, TARES si TARES no, IVA si IVA no. E fintanto che i raggi solari sono esclusi da tassazioni varie, approfittiamone finalmente per abbronzarci.

giovedì 11 luglio 2013

Giullari di Stato

L’ennesima dimostrazione di giullarismo, che si è vergognosamente verificata ieri con la sospensione dei lavori parlamentari per permettere al PDL di discutere sul processo Mediaset, sul quale la Cassazione sarà chiamata a pronunciarsi il prossimo 30 luglio, dovrebbe aver chiarito definitivamente i dubbi che forse qualcuno ancora aveva,  sulla priorità che in Italia viene data ad alcuni interessi privati rispetto agli interessi collettivi.  Burattini e burattinaio sono entrati ancora una volta in azione, in barba ai seri problemi  che affliggono il Paese e i cittadini e che necessitano di interventi legislativi ormai non più procrastinabili, per destinare il proprio tempo, anziché al popolo italiano che li paga profumatamente, alle vicissitudini giudiziarie di una sola persona, che non dovrebbero mai interessare le aule parlamentari.   Eletti dal popolo, ma giullari di Stato.  

mercoledì 10 luglio 2013

Interessi personali e interessi collettivi

La recente decisione della Cassazione di anticipare al 30 luglio la decisione sul processo Mediaset, che vede coinvolto Silvio Berlusconi, condannato in appello a 4 anni di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, ha di fatto provocato un caos nel già caotico clima che si registra da tempo all’interno della maggioranza di governo. Coloro che si scagliano contro questa iniziativa della Cassazione, accusandola di   aver concesso poco tempo alla difesa per  poter approfondire ulteriormente la propria linea difensiva dimenticano, o fanno finta di dimenticare, che è in facoltà del supremo organo giudicante prendere questo tipo di decisione allorché si potrebbe correre un serio rischio di prescrizione (come in questo caso); forse dimenticano o fanno finta di dimenticare, parlando di una congiura dei togati contro il loro leader, che , se questa loro tesi rispondesse al vero, non sarebbero di certo trascorsi ben dieci anni dall’inizio del processo, ma i tempi sarebbero stati notevolmente ridotti (per evitare la prescrizione); forse dimenticano, o fanno finta di dimenticare, che il popolo italiano è giustamente preoccupato della  grave crisi economica, piuttosto che dei processi di Berlusconi, e chiede al Governo di risolvere problemi seri e concreti, senza ulteriori perdite di tempo; forse dimenticano, o fanno finta di dimenticare, che in qualunque altro paese civile e democratico nessuno si sarebbe permesso di confondere l’interesse personale di uno con il supremo interesse di tutti, come sta purtroppo  avvenendo in questo momento.  Scandaloso non è quanto deciso dalla Cassazione; scandaloso è gridare allo scandalo!

venerdì 5 luglio 2013

Il dono della povertà

Nell'articolo pubblicato dall'inserto domenicale del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano ci racconta la storia di Daniele, un giovane trentenne, originario della Puglia e proveniente da famiglia non certo abbiente, che si trasferisce a Bologna per frequentarvi l'Università. Costretto a vivere con 600 euro al mese, guadagnati con lavori umili e saltuari, si laurea brillantemente in Ingegneria Biomedica e costituisce, con un amico, una start up innovativa e tecnologica. La voglia di crescere professionalmente e di dimostrare le sue qualità, spinge Daniele a partecipare ad un progetto, denominato TechPeaks, che nei prossimi anni trasformerà le Alpi trentine in una nuova Silicon Valley.  Il TechPeaks è un programma rivolto a imprenditori, singoli o team, provenienti da tutto il mondo, con l'intento di creare dei team internazionali, in modo che fin da subito vi sia la possibilità di interagire su più mercati. Il programma prevede 6 mesi da trascorrere sulle Alpi, con uno spazio di lavoro gratuito, un rimborso mensile e l'opportunità di lavorare con mentori di livello internazionale. L'unico dono ereditato da Daniele è quello della povertà, ma in esso ha saputo trovare la forza, la volontà e lo stimolo giusti per farsi apprezzare e farsi strada nella vita con coraggio ed abnegazione. Non posso non pensare alle migliaia e migliaia di giovani che non assumono alcun tipo di iniziativa, ma vivono la quotidianità in fervida e inutile attesa di un evento, non si sa quale, che possa cambiare la loro vita. Daniele costituisce per i nostri giovani un esempio da imitare e ci dimostra che se il terreno è fertile e ben lavorato dà frutti in abbondanza. Non serve altro.

Costituzione e Ri-Costituzione

Sembra che l'attuale Governo abbia in mente di apportare significative modifiche alla nostra Costituzione, vale a dire di ristrutturarla, di trattarla, di rimodellarla, di ricostruirla, di ricostituirla. Per questo, sembra che abbia nominato 35 saggi, tra cui qualche prostatico, a cui affidare questo importante e improcrastinabile compito. Sembra ancora che gli obiettivi che si prefiggevano i nostri Padri costituenti fossero quelli di perseguire il bene comune e l'interesse collettivo, dopo il periodo devastante della guerra e i danni incommensurabili che questa aveva prodotto. Sembra, di nuovo, che qualche dubbio sull'imparzialità e sull'equità degli attuali padri ri-costituenti, influenzati come sono da interessi di parte e di partito, cominci a serpeggiare tra i cittadini. Sembra, credo, sia inopportuno ri-costituire, rebus sic stantibus.

Lager intese

All'inizio fu il buio. Poi, in fondo al tunnel, apparve il nostro salvatore, il divino Letta. E fu la luce. Ci disse che non dovevamo temere più per il nostro futuro, che la maggioranza era solida e che ci avrebbe salvati dal baratro. Tra i suoi meriti, quello di essere riuscito a convincere due avversari storici, PD e PDL, ad appoggiarlo e sostenerlo. Immaginavo così Brunetta fare piedino alla Boldrini e Alfano rincorrere affannato la Turco. La Santanchè ammiccare ripetutamente a Fassina e la chioma fluente della Brambilla avvolgere la malcelata calvizie bersaniana. Dopo appena due mesi, la mia fervida immaginazione è crollata sotto i colpi di una fredda e incontestabile realtà. Quelli (PD) vogliono l'IMU e questi (PDL) no; quelli vogliono l'IVA e questi no; quelli vogliono il Mattarellum e questi il Porcellum; quelli vogliono alcune tasse e questi ne vogliono altre; quelli danno priorità al lavoro e questi alla riforma della giustizia. E non finisce qui. Oltre che con l'avversario, se la prendono anche tra di loro. D'Alema con Veltroni, Bersani con Letta, Renzi con tutti. E nel PDL? Stessa situazione, magari mascherata. E nella Lega Nord? Idem. E nel M5S? Purghe. Mancano solo le camere a gas.

giovedì 4 luglio 2013

Auguri Letta

Stamane, i titoli entusiastici di alcuni quotidiani inneggiavano ad un Letta, di ritorno da Bruxelles, trionfante e felice, per aver ottenuto dalla U.E. la possibilità di poter godere nel 2014 di una certa flessibilità sugli investimenti produttivi . Eureka, mi sono detto! Sono risolti tutti i nostri problemi! Poi, andando avanti nella lettura, il mio entusiasmo, a poco a poco, si é affievolito, sino a trasformarsi in una cocente delusione: la gentile offerta, infatti, ci avrebbe portato un tesoretto di appena 6 mld (forse) ...  e solo nel 2014 ... e solo rispettando certi vincoli ... e solo non sforando il limite del 3% di deficit. Ha prevalso allora in me lo spirito di sopravvivenza e mi sono imposto di credere che quell'entusiasmo fosse dovuto a tutt'altro. Non so, ad esempio ad un anniversario di nozze oppure ad una ricorrenza particolare o magari ad una favolosa vincita al lotto. E il sognar m'é dolce in questo mare!

martedì 2 luglio 2013

Mattarellum, Porcellum e Cangurum

Ormai su quella che dovrebbe essere la nuova legge elettorale siamo alla farsa. Tutti la vogliono, ma nessuno se la piglia (in carico). Benché il Porcellum sia inviso ai più, dato che espropia gli elettori della libertà di scegliere i propri rappresentanti, riducendo in tal modo il potere dei partiti, non si è ancora riusciti a legiferare su un sistema elettorale che raccolga i gradimenti delle forze di maggioranza. Il ritorno al Mattarellum è gradito al PD ma non al PDL, che preferirebbe l'attuale sistema, magari rivisto, del Porcellum, inviso al PD. C'é chi allora, per uscire dall'empasse, lancia l'idea del cangurum, denominato così per le sue origini australiane. In pratica funzionerebbe così: nei collegi uninominali ogni partito presenterebbe il proprio candidato; gli elettori dovrebbero votare tutti i candidati, indicando però un ordine di preferenza, dal migliore al peggiore. Se nessuno dei candidati supera il 50%, non si andrebbe al ballottaggio, ma si eliminerebbe l'ultimo votato, ridistribuendo i suoi voti tra tutti gli altri fino a quando un candidato non risulti vincente. Continuando così, scomoderemo anche Nash con la sua Teoria dei Giochi, sperando di non incorrere nella sua stessa malattia.