mercoledì 30 aprile 2014

APPLAUSI

Ci sono applausi che lasciano senza fiato. Applausi che emozionano, ci emozionano. Ci sono, poi, applausi che fanno gelare il sangue, “terrificanti, che fanno rivoltare lo stomaco”, per dirlo con le parole della mamma di Federico Aldrovandi. Era la notte del 6 Luglio 2009, Federico tornava a casa dopo una serata con gli amici. Qualche ora dopo un medico legale ne constatava la morte. Tre gradi di giudizio stabiliscono che è stata causata da quattro poliziotti che hanno ecceduto “nell’uso legittimo delle armi”. Da quel giorno il povero ragazzo non ha avuto requie. Tirato in ballo da politici tanto accorti alla simpatia di qualche parte da non disdegnare l’idea di guadagnarsela sulla pelle di un morto. Sul suo ricordo. Sulla sua onorabilità. 

martedì 29 aprile 2014

BIO SI, BIO NO

E' noto a tutti che l'industria del biologico fattura centinaia di miliardi di euro e che il giro d'affari e i guadagni per le imprese che operano nel settore appaiono sempre più in crescita. Basti pensare che un'azienda leader, come la Happy Family, che ne 2006 vantava ricavi per 115 mila dollari, oggi fattura ben 35 miliardi di dollari.

Recenti ricerche condotte negli Stati Uniti mettono, però, in dubbio l'efficacia di questi prodotti. Sono state, infatti, esaminate centinaia di donne incinte e di bambini fino a 6 anni di età e non ci sono risultanze che questi cibi facciano meglio di quelli tradizionali. I ricercatori, pur ammettendo che nei cibi tradizionali ci sono buone possibilità di trovare pesticidi, hanno, però, concluso che le percentuali riscontrate non risultano nocive per la salute e che i valori nutrizionali non sembrano né migliori né peggiori di quelli dei cibi bio.

sabato 26 aprile 2014

DITTATURA DEL PIL, CULTURA E GOVERNANTI IN-(EL)ETTI

Ovvero come i Civico-Democratici aggrediscono la spesa pubblica


La Giannini, segretario di Scelta Civica nonché ministra della Pubblica Istruzione, docet: “Il ministero dell’Istruzione serve a tagliare la spesa pubblica” secondo una logica di “aggressione” orientata al medesimo scopo. In questo paese, guidato da una logica sovvertita e da Governi non più eletti dai cittadini bensì nominati in congressi di partito, un diritto pubblico diviene aggredibile per esigenze di cassa e di rientro dal deficit.

Probabilmente “sottrarre” 14 milioni di € al MIUR nel 2014, nella mente della neo-ministra e del suo satiro ispiratore Renzi, risolverà il problema annoso del rapporto deficit/PIL italiano, enormemente sbilanciato, e permetterà allo Stato di contenere il deficit, giunto ormai a 2.200 miliardi di €.

giovedì 24 aprile 2014

GIORNALISTI TITOLARI E DOMANDE DI RISERVA



Siamo tutti attratti dal fascino ipnotico del talk show. Ore ed ore di lunghe chiacchierate su piani di crescita e riforme strutturali. Cravatte sfiziose, toni accesi e (come perle rare) goffe risse d’avanspettacolo sono determinanti nella scelta del programma da seguire. E i giornalisti in tutto questo c’entrano poco o nulla. Il padrone di casa ha dismesso il ruolo di “inquisitore” per vestire i panni del più mite e comodo moderatore. E se a perderci è la verità, ce ne faremo una ragione. “Come intendete affrontare l’emergenza lavoro? Quando vi occuperete della riforma elettorale?”. Sono solo alcune delle domande più reiterate dai “giornalisti d’assalto”. Le risposte sono sempre quelle; “abbiamo intenzione, stiamo valutando, gli italiani capiranno”.

mercoledì 23 aprile 2014

ITALIA 7 IN CONDOTTA

Indignati è come ci sentiamo oggi, di fronte a quello che forse è un’altra cosa che avremmo potuto evitare.
Parliamo di economia, e più precisamente di disavanzo pubblico. Il trattato di Maastricht stabilisce che il rapporto tra il disavanzo pubblico annuale ed il PIL non deve superare il 3%. L’ Eurostat ha reso oggi noti i dati per quanto concerne deficit e debito italiano. Se per il primo la pacca di incoraggiamento sulle spalle è d’ obbligo, il 3% è stato rispettato; per il secondo “non ci resta che piangere”. Il nostro debito è al 132%, peggio di noi solo la Grecia, e sappiamo tutti come è andata a finire.
Ci troviamo a pagare i debiti causati da una cattiva politica, da leggi che hanno ingrossato le tasche di altri a scapito della popolazione, e che ci ha fatto perdere la faccia di potenza economica. Un bel 7 in condotta non ve lo leva nessuno!

martedì 22 aprile 2014

L'ACQUA PER MOLTI È UNA CHIMERA

Per un miliardo di persone nel mondo, l'acqua è ancora un bene inaccessibile e due miliardi e mezzo non dispongono di servizi igienico-sanitari decenti. A questi due dati, se ne aggiunge un altro ancora più allarmante: ogni 20 secondi un bambino muore per mancanza di acqua pulita. E il cambiamento climatico accelera questo processo. Le risorse idriche sotterranee si stanno esaurendo rapidamente. Entro il 2025 quasi due miliardi di abitanti del pianeta vivranno in regioni ad alto rischio di crisi idrica. 

domenica 20 aprile 2014

LA LOTTA DELLO STATO CONTRO LE MAFIE

Per un codice penale “tarallucci e vino”


Nel 1969, durante la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia in Sicilia, il capo della Polizia Angelo Vicari pronunciò queste parole: “Ritengo che una volta che la Commissione abbia accertato che una persona è mafiosa, abbia il dovere di segnalarla”. Nelle stesse aule, nel medesimo luogo istituzionale, lo scorso 14 Aprile il Senato, con i voti del PD e di Forza Italia, ha approvato a maggioranza la modifica dell’art.416 ter del codice penale che punisce  il cosiddetto voto di scambio, ovvero il connubio politico-mafioso al fine di ottenere vantaggi condivisi da entrambe le parti in causa. Il nuovo articolo, a seguito del ritiro dell’emendamento avanzato da Felice Casson poiché troppo duro a detta di politici e di alcuni magistrati, non prevede l’inasprimento delle pene che ci si attenderebbe invece dalle istituzioni nei confronti dei politici collusi con la mafia. Infatti, la pena minima viene ridotta da 7 anni a 4 anni, e la pena massima da 12 anni a 10.
Contenti tutti? I fatti sembrano dire il contrario.

venerdì 18 aprile 2014

APPRENDISTATO O NUOVO PRECARIATO?

Quest oggi parleremo di apprendistato. Nel vero senso del termine, l’apprendistato dovrebbe formare il lavoratore al mercato del lavoro, ma nella realtà odierna, si registra un calo del 4,6% rispetto all’anno precedente, parliamo di 469. 855 lavoratori in meno. Nella visione Poletti, il contratto di apprendistato avrà una durata di tre anni. Per l’impresa implica una tassazione ridotta rispetto a quella ordinaria. Ma quali le differenze con la Legge Fornero? Pensato per snellire la burocrazia, il Decreto Poletti ha in realtà tolto molti paletti imposti dal suo predecessore, dando molta più libertà alle imprese. Tanto per citare alcuni esempi: la Legge Fornero prevedeva il massimo di una proroga, il D.l. Poletti fino ad otto; cade il divieto che imponeva di non assumere nuovi apprendisti, se almeno il 30% dei precedenti apprendisti non era stato assunto. Questo solo per fare un quadro generale della situazione, sebbene pensato per creare più posti di lavoro, a nostro avviso, si finirà col creare solo un nuovo precariato, che potrà essere evitato solo se ci saranno i dovuti controlli. Il problema dell'apprendistato e del suo funzionamento può essere risolto in tutt'altro modo. L'apprendista dovrebbe essere a carico totale dello Stato e non a carico dell'artigiano a cui, anzi, dovrebbe essere riconosciuto un rimborso per il tempo dedicato all'insegnamento.

giovedì 17 aprile 2014

DUE RONDINI CHE FANNO PRIMAVERA (PER DECRETO)


Se la rivoluzione è donna di sicuro la furbizia si conferma uomo. Matteo Renzi per la precisione. Il presidente del consiglio, in un minestrone rivoltante di smentite e battutine, ha perso l'occasione, l'ennesima, di tradurre in fatti le sue molteplici minacce di rottamazione, già sbandite, ad onor del vero, in più modeste pretese di cambio dell'olio e verniciatura. Naturalmente parliamo delle nomine alle partecipate ENI, Finmeccanica, Enel e Poste. È la "rivoluzione di compromesso", una "ecatombe equilibrata", quella di cui parlava Martedì Statera su "La Repubblica". A chi si aspettava nomine sensazionali, Renzi ha risposto con un pernacchio. E sì, cari amici. Vi aspettavate mica che un povero Ad, colpevole di aver ridotto in macerie la sua società, venisse mandato a casa? Ma certo che no, questo era il Matteo Renzi della Leopolda, quello della meritocrazia. Le nomine le ha fatte uno statista accorto che deve tenere in conto l'interesse nazionale. E se per rimuovere Scaroni dal suo incarico è stata creata una clausola ad hoc che gli consente di imbracare un paracadute per gli anni a venire, poco male. L'importante è ciò che appare. L'apparenza, appunto; quella che ha portato alla nomina di quattro donne alla presidenza delle partecipate. Le donne si accontenteranno delle bandierine e gli uomini resteranno saldi alla guida dei colossi. Ma questo non fa testo. L'importante è che le due rondini continuino a volare, che ci regalino la sensazione di una primavera che, certamente, tarderà. 

mercoledì 16 aprile 2014

IL GIOCO DELLE REGOLE


Il gioco delle regole è un gioco che pratichiamo in continuazione. Ci cimentiamo con una serie di eventi che costituiscono la nostra storia, nel tentativo di dare loro un senso e di capire cosa ci attende. Guardiamo gli eventi sin qui e tentiamo di scoprire a quali leggi ubbidiscono in modo da predire che cosa accadrà, come nel gioco della regola. E per quanto si possa credere di aver colto nel segno, si potrà comunque sbagliare. Si tratta in definitiva di generalizzazioni induttive come si fa nel calcolo delle probabilità, che dimostra l'improbabilità di ogni calcolo. Il filosofo Wittgenstein affermava che non si può fissare una sequenza infinita con un segmento iniziale finito. Sarebbe come tracciare un segno di gesso sulla lavagna e chiedere come continuerà il disegno. Qualcuno, più intelligentemente, ha indirizzato le proprie scelte semplicemente sul non rispetto delle regole, risolvendo così ogni tipo di problema ed errore. Fenomeno questo, che notiamo, senza stupircene, si fa sempre più ricorrente nei comportamenti dei nostri politici.  

martedì 15 aprile 2014

EURO SI, EURO NO: LA DOMANDA E’ SBAGLIATA!

“A livello globale, la deregolamentazione finanziaria 
ha favorito una crisi debitoria di proporzioni epocali,
comparabile a quella seguita alla II guerra mondiale” (p. 266)

“Nell’Eurozona, il riferimento a un obbiettivo di 
inflazione europeo, […] ha portato la BCE a
praticare politiche troppo espansive perché 
tarate sui risultati e sui bisogni del Nord” (p.268)

Il Tramonto dell’Euro
Alberto Bagnai 
2012, Imprimatur Editore

“Quando la politica monetaria arriva al punto di 
scegliere fra inflazionare o deflazionare l’economia,
fra favorire debitori o creditori, fra salvare selettivamente 
alcuni piuttosto che altri, fra permettere o impedire 
alle banche di avere atteggiamenti collusivi, 
nessun Paese democratico può lasciare decisioni simili 
a tecnici non eletti. 
La dottrina dell’indipendenza della banca centrale diventa impossibile da sostenere” 
Central Banking Doctrine in Light of the Crisis 
A. Leijonfhufvud, 2008

In Italia, dall’inizio del 2012 politici, opinionisti, economisti e gente comune non fanno altro che interrogarsi sull’uscita dall’euro, piuttosto che sull’Europa che si vorrebbe (ri)-costruire a seguito delle elezioni politiche di Maggio. Come in un’interminabile puntata di Marzullo, tutti gli attori in scena si pongono la domanda e si rispondono, senza ascoltare argomentazioni altrui. Quale possibile spiegazione dietro questo modo solipsistico di fare e di “sragionare”?

lunedì 14 aprile 2014

DO UT DES

Do ut des, o letteralmente dare per avere, ma finora è stato più un chiedere per avere, senza dare nulla in cambio. La cronaca odierna porta alla nostra attenzione la richiesta fatta da Premier Renzi alle Banche per la copertura dell’ Irpef, in sostanza passerebbe al 26 % la tassazione sulle plusvalenze per gli istituti che hanno usufruito dell’ operazione Bankitalia. La manovra porterebbe altri 68 miliardi di euro che verrebbero usati per pagare i debiti della Pubblica Amministrazione, punto caldo della programmazione renziana ed in scadenza a fine mese. Venerdì sapremo l’ esito del Def ma nel frattempo arriva la risposta delle banche, che considerano la cosa inaccettabile.

E mentre il testa a testa prosegue, e potremmo definirlo uno scontro tra titani, in attesa di scoprire cosa altro uscirà dal magico cilindro del Governo, il debito pubblico tocca un nuovo record storico. Le cause? L’ aumento del fabbisogno delle PA e della disponibilità liquida del Tesoro.

ESEMPIO E COERENZA


Mi sembra non ci sia dubbio alcuno che un buon politico, eletto democraticamente come rappresentante del popolo, nella sua attività parlamentare e non, debba essere coerente con le proprie idee, dare l'esempio con il proprio comportamento, conformare la sua azione ad un autentico spirito di servizio. Sull'argomento, mi vengono in mente, in quanto di disarmante attualità, alcune frasi pronunciate anni fa da due nostri illustri Padri costituenti: De Gasperi e Pertini. Rivolgendosi alla moglie, De Gasperi una volta disse:" Io sono tranquillo che in te troverò un sostegno per addolcire qualche preoccupazione, non un aculeo verso guadagni che potrebbero turbare la limpidezza della vita politica". Ascoltava tutti perché ogni uomo, fosse importante o meno, aveva per lui lo stesso valore. E ancora:"Nessuno pensa che ogni riforma deve cominciare da se stesso ..... si pensa ad un processo di riforme come ad un movimento dal centro verso la periferia, ma non si risale al centro medesimo che siamo noi stessi". E Pertini:"I giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo". E ancora:"Coerenza è comportarsi come si è e non come si è deciso di essere". Rivolgendosi ai politici:"Chi approfitta della politica per guadagnare poltrone e prebende non é un politico, ma un affarista e un disonesto". E ai lavoratori:"Bisogna sia assicurato il lavoro ad ogni cittadino; la disoccupazione é un male tremendo che porta anche alla disperazione". Penso ai tanti bei discorsi urlati dai nostri "importanti e irraggiungibili uomini politici". Rido, rido ancora e rido di nuovo. Ma solo per non piangere!

venerdì 11 aprile 2014

ALLA RICERCA DI SALARI MIGLIORI

Titola Il Sole 24 Ore quest' oggi “Ocse: in Italia il cuneo fiscale cresce al 47,8%, sesto più alto dell' area”. Vediamo nel dettaglio cosa significa in concreto per le nostre tasche. Innanzitutto una definizione, il cuneo fiscale indica il rapporto tra le imposte sul lavoro ed il costo complessivo del lavoro. Secondo lo studio preliminare Taxing Wages condotto dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, come riporta il quotidiano, è salito al 47, 8% per un lavoratore single. Rispetto alla media degli altri paesi membri dell' organizzazione, l' Italia supera di netto la media. In termini di retribuzione questo ci fa piazzare al nono posto tra i paesi europei. Meglio di noi il Belgio, la Germania, l' Austria e l' Ungheria. La ricerca conferma solo ciò di cui ci siamo accorti da un po', che il potere d' acquisto è nuovamente diminuito.
Sebbene il Governo stia cercando di far abbassare il cuneo, i primi risultati dovrebbero vedersi a maggio (ma sarà davvero così? Chi vivrà vedrà), le famose 80€ in busta paga, al momento c' è poca fiducia al proposito. L' unica cosa certa è che gli italiani si tengono ben stretti gli euro che hanno in tasca.
Sappiamo che solo ridandoci potere d' acquisto le cose cambieranno. Per cui fuoco alle ceneri, che si dia inizio alle danze, o ai risultati che dir si voglia.

giovedì 10 aprile 2014

PAPA FRANCESCO E GLI ALTRI

Quando venne annunciato il nome del nuovo Papa, la maggior parte di noi rimase attonita e sorpresa per la scelta di un cardinale che, detto da lui, veniva da molto lontano. I nomi dei candidati erano altri e ben diversi. Ma Papa Francesco, che allora pochi conoscevano, si è subito imposto all'attenzione del mondo intero per la sua umiltà, per l'amore verso i poveri e gli emarginati, per lo spirito di servizio dimostrato. E se ci riflettiamo bene, non è cosa da poco.
Molti potranno dire che un cristiano, per di più Papa, dovrebbe assumere sempre questo comportamento, come esempio per tutti i fedeli, e che ciò non costituisce una eccezionalità, ma una situazione di normalità. Tuttavia, forse si dimentica che il Papa, oltre ad essere il capo della Chiesa cattolica, assume anche il ruolo del capo di uno Stato, qual è Città del Vaticano.
Nel fare queste brevi considerazioni, mi vengono in mente tanti nostri politici, spesso mezze cartucce, che usano la loro misera posizione sociale con arroganza e prepotenza, forti di un potere che purtroppo viene spesso indirizzato verso sentieri di opportunismo e obiettivi di tornaconto personale. Altro che spirito di servizio, aiuto e sostegno verso i più deboli e gli emarginati! Eppure non sono il Papa, il cui ruolo politico è ben più importante! Stare in mezzo ai poveri: il Papa è lì, gli altri sono di là!

mercoledì 9 aprile 2014

LA SPENDING REVIEW NON RISPARMIA NEMMENO LE GITE

Chi non ricorda con piacere e quasi con un pizzico di nostalgia quando arrivava il periodo in cui si partiva per le gite scolastiche di uno, tre o cinque giorni? Mete nazionali alle medie, estere alle superiori. La crisi ha colpito anche l’ aspetto “svago” della scuola, e sulle gite è calata la scure della spending review.
A rendere noto il dato della diminuzione delle uscite scolastiche, è stato l’ Osservatorio Touring sul turismo scolastico, che nell’ anno 2012/2013 ha rilevato che solo il 42% delle classi è partito. Le mete estere che vanno per la maggiore sono Parigi, Berlino e Praga, seguite da Barcellona. Per quanto riguarda le mete nazionali, tra le preferenze, Roma, Firenze e Venezia.
Il calo registrato è del 10%. Dal punto di vista didattico, le gite sono un’ opportunità per ampliare la mente e visitare una città diversa dalla propria. Dal punto di vista degli studenti, le gite rappresentano l’ opportunità di applicare le lingue straniere, stare con gli amici, gustare la cucina del luogo e vedere locali.
In entrambi i casi un’ opportunità di crescita per lo studente, negatagli dalla crisi che stiamo affrontando.


martedì 8 aprile 2014

CULTURA PRAGMATICA



Non è raro per chi viaggia fuori dall'Italia e vuole approfittarne per visitare musei, più o meno importanti, opere d’arte, chiese, monumenti e via dicendo, imbattersi in lunghe code di viaggiatori erranti, votati al turismo culturale e disposti a pagare un pedaggio, a volte anche salato, per poter ammirare ciò che di bello, nel corso dei secoli, è stato partorito dalla mente e dalle mani dell’uomo.
Questo è quanto avviene all'estero, laddove esiste un’idea della cultura molto concreta, che diventa di conseguenza un’ottima occasione di business. Viceversa, a parte pochi casi, questo è quanto non avviene in Italia, che rappresenta, senza ombra di dubbio, il più grande museo a cielo aperto del mondo.
Ebbene, forse sarebbe il caso di riflettere attentamente sulla necessità di restituirci una cultura un po' più pragmatica, che costituirebbe una straordinaria opportunità di lavoro per i nostri giovani, che abbiamo l’obbligo di cogliere e di sfruttare.

lunedì 7 aprile 2014

UNO SPIRAGLIO DI LUCE

Albert Einstein diceva “Nel mezzo delle difficoltà, nascono le opportunità”. Mai citazione può essere più azzeccata in questo caso. Il 5 aprile scorso è stato reso noto che nel 2013 ci sono state attività, che nonostante la crisi, hanno perdurato ed in più hanno creato posti di lavoro. Nello specifico si tratta di: pizza al taglio, gastronomie, rosticcerie, friggitorie, addetti alle pulizie, estetiste, serramentisti, panettieri, giardinieri, gelatai e dipintori.
Sappiamo che il potere d’ acquisto delle famiglie si è notevolmente ridotto, poiché già affrontato in un precedente post. Dati Istat segnalano un ribasso del 1,1 %. Nonostante questo si legge nella ricerca che sono state 4257 le iscrizioni nel settore “preparazione cibi d’ asporto”, 2710 gli addetti alle pulizie generali di edifici, 1634 i panettieri, 1573 i giardinieri, 1244 i gelatai e così via. La ricerca sottolinea che piccoli cambiamenti possono modificare il dato percentuale in modo smisurato, dato che molte delle categorie esaminate, sono costituite da un contenuto numero di attività.

Uno spiraglio di luce alla fine di un tunnel, sebbene il tasso di disoccupazione a febbraio fosse del 13%, lo 0,1 % in più rispetto a gennaio.

venerdì 4 aprile 2014

DONNE E POTERE

 Christine Lagarde, del Fondo Monetario Internazionale (FMI), ha attribuito all’ Italia la maglia nera per l’ esiguo numero di donne che occupano una posizione manageriale. “Il vostro è uno dei Paesi della zona euro che incoraggiano meno la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Un cambiamento di rotta potrebbe avere effetti benefici sulla produzione di reddito aggiuntivo”. E suggerisce di guardare all’ Olanda come esempio.
Al di là delle quote rosa, argomento peraltro già da noi affrontato nel post Non abbiamobisogno di leggi per affermare il nostro valore, secondo il report Società italiana: l’ evoluzione rosa, redatto da Manageritalia.it, tra il 2008 ed il 2012, le donne al potere sono aumentate del 15, 8%. Nel 2013 Vanity Fair pubblicò un articolo, da cui emerge che l’ Europa è il continente che ha avuto in passato, e anche tutt’ oggi, il maggior numero di donne al potere. Si pensi alla Regina Elisabetta d’ Inghilterra, o alla cancelliera Merkel in Germania.
A nostro avviso, la tendenza ad affidare posizioni di spicco ad un uomo solo perché è tale, andrebbe invertita, e come abbiamo già rimarcato, andrebbe fatto largo alla meritocrazia. A conferma di ciò, potete confrontare i grafici

giovedì 3 aprile 2014

ADESSO BASTA

Un altro suicidio, un'altra tragedia, un altro giovane disoccupato che si toglie la vita, vittima innocente di una situazione economica devastante, causata da chi ci ha governato, in passato, e da chi ci governa, oggi. Fiumi e fiumi di parole per dirci che occorre intervenire sul lavoro e dare un'occupazione ai giovani perché senza lavoro sarà difficile proseguire nel riordino del Paese. 
Da quanto tempo ci dicono sempre le stesse cose? Da quanto tempo studiano, discutono e approfondiscono il problema? Da quanto tempo fanno congetture, previsioni e analisi? Non sarebbe forse il caso, cari governanti, di cominciare a fare qualcosa di concreto per risollevare una situazione che si va facendo sempre più pesante? E non veniteci a dire che chi si uccide soffre di problemi di natura psicologica! Adesso basta!

mercoledì 2 aprile 2014

IL CAMBIAMENTO... CLIMATICO E' DIETRO L' ANGOLO

Il riscaldamento del clima è inequivocabile, e dal 1950, molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti. L’ atmosfera e gli oceani si sono surriscaldati, l’ ammontare di neve e ghiaccio è diminuito, il livello del mare si è alzato, e le concentrazioni di gas serra sono aumentate. Questo è il quadro generale presentato dall’ Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) nel report Climate Change 2013: The Psysical Science Basis. Le prospettive future non sono rassicuranti. Come si legge nello stesso report, a risentirne maggiormente saranno animali e piante. Pensate a quando quest anno avete visto fiorire le piante nel vostro giardino, o volare le api di bocciolo in bocciolo. Difatti gli eventi atmosferici che si stanno abbattendo con forza negli ultimi tempi (periodi di piogge continue, o al contrario, di siccità protratta, vedete la California nell’ ultimo periodo), finiranno col produrre, o hanno già prodotto un profondo cambiamento. Si pensi alla raccolta di cereali, con il protrarsi di eventi fuori dal comune, le produzioni finiranno col diminuire irrimediabilmente. Secondo il report, ciò comporterà migrazioni, fame e carestie.
Avevamo già affrontato il tema nel post Non ci sono più le mezze stagioni, richiedendo politiche ambientali ad hoc, ma quello riguardava il nostro paese, mentre il report è a livello mondiale. Poiché siamo tutti colpevoli del surriscaldamento atmosferico, ognuno di noi dovrebbe impegnarsi maggiormente nel proprio piccolo a preservare l’ ambiente e ciò che ci circonda. Tante piccole azioni potranno fare grande il mondo.



martedì 1 aprile 2014

VERI E FINTI POVERI



Nessuno, penso, possa mettere in dubbio che l'Italia si trovi, non più sull'orlo del baratro, ma dentro al baratro. La situazione economica ha ormai assunto livelli di una gravità inaudita, con tutte le conseguenze in termini di occupazione, di fallimenti aziendali, finanche di tragedie familiari. La disoccupazione è arrivata al 13% (dato più alto dal 1977), quella giovanile al 42,3% (intorno al 52% nel sud), le famiglie perdono la propria abitazione, la pressione fiscale depaupera risparmi e crea nuovi poveri. Insomma, la situazione è veramente critica. Ma lo è per tutti? Gli ultimi dati sulla ricchezza degli italiani e sul risparmio ci dicono che da inizio anno la raccolta netta è arrivata a 27 mld di euro e i fondi comuni a 19 mld di euro (per un totale di 507 mld di euro). L'ammontare totale del risparmio gestito supera i 1.230 mld di euro, mentre molta parte della popolazione non riesce ad arrivare a fine mese. Disuguaglianze che reclamano una pesante ridistribuzione della ricchezza, come dovrebbe verificarsi in un Paese che si dice civile come il nostro. Ma forse non lo siamo più. Forse siamo diventati un Paese da terzo mondo.