venerdì 11 ottobre 2013

Pupari e marionette

Allietavano e riempivano le giornate di noi bambini, innocenti e inconsapevoli. Sul palcoscenico del piccolo teatrino di legno le marionette, comandate con programmata gestualità dal puparo di turno, si affrontavano con inaudita aggressività e con ineguagliabile violenza, suscitando l’ilarità dei presenti che, divertiti, venivano educati, sin da piccoli, al rispetto e alla lealtà. Pupari e marionette che, oggi come allora, si affacciano, non già dal piccolo palcoscenico del teatrino, ma da quello ben più importante della vita, recitando ipocritamente parti già scritte e spesso concordate, mentre noi, spettatori inconsapevoli, assistiamo, divertiti e forse un po’ coinvolti, a scene disgustose, grottesche scenografie, confronti accesi, turpiloqui da osteria, orribili sceneggiature, farsesche prese di posizione e talvolta anche a violenti tentativi di aggressione. Salvo poi, quegli stessi attori, ritrovarsi a dividere, fraternamente ed equamente, affari e balzelli, appalti e commesse, continui scambi di favori. E loro, i pupari, muovono e comandano le loro marionette, il sottobosco della politica, i prestanome disposti a tutto, incuranti di valori, ideali, trasparenza e finanche appartenenza politica. E noi spettatori? Inconsapevoli e ciechi, assistiamo, divertiti.

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