venerdì 27 febbraio 2015

FINMECCANICA VENDE, ANSALDO STS E BREDA ALLA HITACHI

L’industria italiana continua a perdere i pezzi. In passato a finire nel carrello degli acquisitori stranieri, erano soprattutto marchi del settore food and beverage, con la Riso Scotti venduta agli spagnoli di Ebro Food, con gli spumanti Gancia finiti in Russia all’oligarca Tariko, con la Parmalat e la Galbani cedute ai francesi della Lactalis, e con le birre Moretti, Peroni e Dreher finite nel frigorifero olandese dell’Heineken. Ora anche la tecnologia italiana fa gola ai grandi gruppi stranieri: dopo l’acquisizione di Telecom da parte del gruppo iberico Telefonica nel 2013, è il turno dei trasporti passare sotto controllo straniero. Dopo Alitalia, la nostra compagnia di bandiera, acquisita dagli emiri di Etihad, anche Ansaldo Breda, la principale società italiana di costruzione di mezzi su rotaia, e Ansaldo Sts, azienda leader mondiale nella costruzione di sistemi di segnalamento per linee di alta velocità, cambiano bandiera e diventano giapponesi, di proprietà della Hitachi. L’accordo tra i nipponici e Finmeccanica, il gruppo che possedeva il pacchetto di maggioranza delle due società, è stato raggiunto sulla base di 810 milioni di euro. Un colpo durissimo per l’industria italiana, ma necessario, secondo l’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti: con queste cessioni il core business del gruppo sarà incentrato su Aerospazio, Difesa e Sicurezza, in più i debiti verranno ridotti di 600 milioni.

giovedì 26 febbraio 2015

GB, CREATO IL CIOCCOLATO ANTI-RUGHE A BASSE CALORIE CHE RINGIOVANISCE LA PELLE

Dall'Inghilterra arriva un metodo decisamente "dolce" per contrastare l'invecchiamento della pelle. Un team di ricercatori dell'Università di Cambridge ha messo a punto un tipo di cioccolato dall'effetto anti-rughe che promette di ringiovanire la pelle grazie all'elevato contenuto di antiossidanti. Secondo gli esperti inglesi, mangiare una barretta di 7,5 grammi al giorno produce effetti visibili dopo appena tre settimane. E con sole 38 calorie. Lo studio rivela che una barretta di Estechoc (al 72% di cacao) contiene la stessa quantità di antiossidanti di un filetto di salmone e la stessa quantità di polifenoli presente in 100 grammi di cioccolato fondente. I test sono stati condotti su un campione di tremila volontari fra i 50 e i 60 anni e hanno evidenziato un miglioramento della pelle dei soggetti, "tornata - fa sapere l'Università di Cambridge - apparentemente alle condizioni visibili sul volto di un ventenne".

mercoledì 25 febbraio 2015

IL ROBOT PEPPER: NOTIZIA CHE STUPISCE?

Esistono cose in questo mondo che ancora riescono a stupirci. Alcuni si sorprendono che esistano politici competenti, altri si meravigliano del come abbiano fatto alcune persone con la 'erre moscia' a diventare speaker radiofonici. Esistono persone che, addirittura, rimangono ammirati davanti all'evidenza dei fatti, che media e televisione descrivevano contrariamente. A voi che appartenete a questi gruppi, lasciate pure spazio allo stupore! Dal Giappone è arrivata la notizia che è in arrivo il robot Pepper. No, non è una versione meccanica di Peppa Pig. E' un umanoide robot, della giapponese SoftBank, già usato in alcuni negozi come commesso o aiuto per i clienti. Una svolta per il mondo, che potrà essere utilizzato ora anche per uso domestico e che presto, confermano, potrà diventare un insegnante, un badante e assistente di vendita. Una notizia che stupisce! E' proprio vero: "La scienza è sempre in marcia"!

Che tipo di stupore è però? Fermiamoci a riflettere. E' una bella notizia? Il mondo, già pigro di suo, che ha imparato a chiedere al sole di girare intorno all'altro una volta per uno (tanto nessuno se ne accorge), ha una scusa ad impigrirsi ulteriormente, a staccarsi dal contatto con le cose e le persone. Pensate che scena: bambini che non sanno muoversi dentro casa perché gli viene fatto tutto, genitori che non pensano al benessere familiare (se non economico) perché tanto c'è qualcun'altro che ci bada, famiglie in silenzio, creature incapaci di relazionarsi se non tramite la tecnologia. (Un suggerimento arriva dietro le quinte). Ah già esistono? Allora pensiamo al lavoro! Cosa significherebbe nel mondo lavorativo questo umanoide? Persone a spasso in cerca di una qualsiasi lavoro, persone che hanno studiato che eseguono compiti che non rientrano per niente nelle loro mansioni, giovani disoccupati. (Un altro suggerimento arriva da dietro le quinte) Ah esistono anche questi? Allora di cosa dobbiamo stupirci? Non sarà certo un pericolo! 

martedì 24 febbraio 2015

OSCAR 2015, LE STAR MESSE A NUDO DAI SOCIAL

Come tutti sappiamo, a Los Angeles, la notte tra domenica e ieri c’è stata la premiazione 0scar 2015. Dopo tempo è stata proposta in diretta su Cielo con la traduzione simultanea nella nostra lingua, dalle ore 23:00 con l’arrivo delle star sul red carpet alle 06:00 del mattino. I più appassionati hanno resistito al tour de force, i meno tenaci (come me) hanno iniziato l’epopea ma hanno desistito, io per la precisione intorno alle 03:40 del mattino. I più gettonati sono stati: Birdman, che ha ottenuto in totale quattro Oscar, tra cui miglior film e miglior regista: Alejandro G. Inarritu); The Grand Budapest Hotel con quattro premi, tra cui quello all’italiana Milena Canonero ( il suo quarto Oscar per i costumi), Whiplash con tre Oscar. Boyhood e American Sniper, accolti più che bene, hanno invece deluso un po’ le aspettative ricevendo un solo premio. Non c’è stato insomma un “asso piglia tutto”, gli otto film candidati al premio per il miglior film hanno avuto tutti almeno un riconoscimento. L’apertura è stata spettacolare col conduttore Neal Patrick Harris che ha introdotto lo show cantando magistralmente e ballando sulla scia dei protagonisti nei capolavori Disney, interrotto dalla strepitosa voce di Jack Black in un fragore di risa e nel corso della serata citando una scena di Birdman è finito nudo sul palco. Non sono mancate altre chicche, come il selfie di Jennifer Lopez e Meryl Streep e il discorso femminista di Patricia Arquette, il tutto intervallato da esibizioni tra cui Adam Levine, Lady Gaga, John Legend e il live di “Glory”, la canzone che ha vinto l’Oscar.

lunedì 23 febbraio 2015

BENVENUTI IN ITALIA, DOVE TUTTO È CONCESSO


Ammontava a 209.960 euro il costo di restauro della Barcaccia, con oltre 11 mesi di lavori, lavori che sono stati purtroppo vanificati il 19 febbraio scorso. Indignazione è forse la parola che meglio descrive il sentimento che ha pervaso i cittadini romani nel vedere la fontana, opera di Pietro e Gian Lorenzo Bernini, sita in Piazza di Spagna, ridotta un relitto alla mercé degli ultras olandesi. Bottiglie e rifiuti vari per 20 metri cubi, e non solo, una delle piazze più famose al mondo non è stata ridotta solamente ad immondezzaio ma anche a latrina a cielo aperto. Senza contare i danni irreparabili del monumento. Eppure sembra che il conto, come al solito, dovremo pagarlo noi. Il dg del Feyenoord, Eric Gudde, ha espresso il suo disappunto per il comportamento dei tifosi, ma essendo la Uefa giudice di tutto ciò che avviene all’interno degli stadi, e avendo gli olandesi lasciato l’Olimpico (a detta loro) immacolato, il club calcistico si tira fuori dai tafferugli avvenuti in centro e di conseguenza dalle questioni economiche connesse. C’è poi la questione tra sindaco e questore della Capitale, i quali non fanno altro che scaricarsi la colpa a vicenda su come sia stata trattata la questione. In più l’Olanda ha apertamente dichiarato che non sborserà un centesimo per contribuire alle spese di restauro. Molte, anzi fin troppe, sono le domande che sorgono spontanee a seguito di quanto accaduto. Perché i tifosi sono stati dirottati in pieno centro città? Come hanno fatto a reperire grandi quantità di alcool se ai commercianti era stata vietata la vendita? Perché quando siamo noi all’estero a fare qualcosa di poco decoroso veniamo subito puniti, e in casa nostra non riusciamo a far rispettare le basilari norme di civiltà? Perché la polizia non ha sedato subito gli animi degli hooligans?

venerdì 20 febbraio 2015

L’ULTIMO SALUTO AL RE DELLA NUTELLA

Lo scorso 14 febbraio se n’è andato uno degli ultimi “imprenditori illuminati” d’Italia, Michele Ferrero. Non è casuale che se ne sia andato proprio il giorno di San Valentino, festa degli innamorati, perché la sua vita, il suo lavoro, sono stati un atto d’amore verso i suoi operai, e soprattutto, verso i suoi prodotti.  Sin dal 1946, anno in cui la Ferrero viene fondata, Michele contribuisce con le sue idee innovative e il suo ingegno, alla crescita del marchio; è lui il padre della “Nutella”, la famosa crema spalmabile alla nocciola che da più di sessant’anni viene mangiata in tutto il mondo. Fu proprio lui, durante una passeggiata con la moglie, a scegliere il nome per questo prodotto, che prima si chiamava “Pasta Giandujot”; fu sempre lui a decidere di piantare più di 6 milioni di noccioli delle Langhe in sud America, per poter avere sempre una materia prima fresca e di stagione. Tanti i sorrisi regalati ai più piccoli grazie ai famosi ovetti di cioccolata, anch’essi nati da una sua intuizione. La sua grandezza però, la si può scorgere soprattutto nelle lacrime dei suoi operai, con i quali non aveva solo un rapporto lavorativo, ma un vero legame “familiare”. Solo facendo sentire a casa i propri dipendenti, solo venendo incontro alle loro esigenze, solo così si potrà avere un’azienda di successo. 

In questo credeva Michele Ferrero, che per la gestione virtuosa della sua attività, fu insignito nel ’71 dell’onorificenza di “Cavaliere del Lavoro” e nel 2005 di quella di “Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. Ieri, nella sua Alba, in Piemonte, l’ultimo saluto; a dare l’addio alla salma sono accorse tante personalità importanti, tra cui Marchionne e Renzi; ma c’erano soprattutto loro, i dipendenti, e poi tante persone comuni, accorse da tutta Italia per ringraziarlo dei tanti momenti di felicità ricevuti grazie alle sue creazioni.

giovedì 19 febbraio 2015

IL SALUMIERE GENEROSO VIENE MULTATO

Potrebbe sembrare uno scherzo ma un salumerie in provincia di Napoli è stato multato per aver regalato un panino ad un invalido. A Marigliano tutti conoscono Gigi, un uomo inabile con problemi economici, e tutti i commercianti cercano di dargli una mano, così come il salumiere che gli ha regalato un panino, ma senza fare lo scontrino. All’uscita dell’esercizio commerciale la Guardia di finanza ha fermato l’uomo chiedendo la fattura e anche dopo aver spiegato che si trattava solo di un dono ha multato comunque il commerciante senza voler sentire ragioni. Si trascende nel ridicolo, in un Paese dove il mercato del lavoro e degli affari in nero valgono più del dichiarato, dove si depenalizza il falso in bilancio, dove i più ricchi portano i soldi all’estero ed evadono le tasse, si multa un salumiere che fa beneficenza.

mercoledì 18 febbraio 2015

LA PAURA OCCIDENTALE

La diplomazia estera in Libia sta scappando. La causa è l’avanzata delle truppe dell’autoproclamato stato islamico che, come una macchia d’olio, dopo essersi sparsa in parte del Medio Oriente, ora punta alla parte nord centrale dell’Africa, mettendo sempre più fiato sul collo all’Europa. L’allerta terrorismo è molto alta, specie per l’Italia, a seguito di una dichiarazione dell’Isis, dopo la conquista di territori libici che hanno costretto l’ambasciatore italiano a rientrare in patria, che ha affermato per bocca di un esecutore: “Prima ci avete visti su una collina della Siria. Oggi siamo a sud di Roma… in Libia”. Matteo Renzi ha precisato però che l’Italia, almeno per il momento, non andrà in guerra, ma sarà forte l’impegno per una forte azione diplomatica in ambito Onu, qualora questo decida d’intervenire. Raid aerei egiziani, intanto, continuano il loro operato vicino alle roccaforti Isis, causando però decine di morti non solo tra i terroristi ma anche tra i civili.

L’idea che, nel 2015, nel mondo ci siano ancora guerre di religione è sconcertante. Questa volta l’Occidente, storicamente gran mandatario di azioni e ideologie razziste, trema perché ha paura. Non si ha paura della guerra come s’intendeva nel ‘900. Si ha paura del proprio vicino, del pazzo di turno che possa uscire di casa e improvvisarsi mandatario della volontà di quest’assurda campagna di morte e fanatismo religioso. Paura che porta la nascita, per difesa, di altri fanatismi estremisti. Lotte di religione, sentimento di supremazia, omicidi di massa per la sola appartenenza ad un’etnia: episodi già visti, tutte cose che la storia ha già mostrato che erano sbagliate. Evitiamo di ripeterle. Accogliamo chi ha bisogno e veniamo ad un’azione diplomatica. Altrimenti ha vinto davvero l’ideologia bellica.

martedì 17 febbraio 2015

LA STORIA DELLA PIZZA

Oggi mi è balzata agli occhi questa notizia e da napoletana doc, non posso ignorarla: la parola pizza risulta essere tra i primi vocaboli italiani, pare non abbia origine dalla patria indiscussa della pizza, Napoli, bensì Gaeta e risale al 997 d.c. Secondo lo storico della cultura alimentare Giuseppe Nocca, docente dell’istituto alberghiero di Formia, pare che l’etimologia derivi da un mulino sito nei pressi del fiume Garigliano che separa la Campania appunto dal Lazio. Questo termine compare per la prima volta in un documento notarile tenuto nell’archivio della cattedrale di Gaeta e redatto nel maggio del 997 d.c., dal duca Marino II e vescovo designato di Gaeta ma ancora non consacrato, nell’atto si parla della locazione di un mulino nei pressi del fiume sopracitato e del terreno annesso di proprietà del vescovato, la locazione avrebbe avuto effetto giuridico solo se ogni anno a Natale sarebbero state corrisposte ai soggetti in questione e successori, a titolo di pigione e senza alcuna rivalsa “doduedecim pizze”, un rognone e una spalla di maiale e a Pasqua nuovamente lo stesso numero di pizze e un paio di polli.

lunedì 16 febbraio 2015

EXPO 2015 E IL DAVID DI… DONATELLO

Manca ormai pochissimo all’apertura di Expo 2015, evento di punta per il nostro Paese che da tempo è balzato agli “onori” della cronaca per numerose vicende giudiziarie e non, che non hanno contribuito a portare grande prestigio alla manifestazione. Dopo reati quali associazione a delinquere, turbativa d'asta e truffa, reati contro la pubblica amministrazione, i 20.000 posti di lavoro di cui 18.500 a titolo gratuito, la lista di magagne invece di diminuire non fa che aumentare. Infatti non sembra essere bastata la magra figura davanti alla console del Bangladesh, la quale si è ritrovata a seguire un programma senza traduzione simultanea e con depliant scritti solamente in italiano, tanto che sul sito ufficiale ci si riferisce al David di Michelangelo come al David di Donatello. La statua, famosissima in tutto il mondo, sarà infatti il simbolo del Padiglione Italia in cui ne verrà esposta una copia. È curioso però osservare che, chi è incaricato di redigere articoli e affini per il sito di Expo, non si sia accorto della gaffe…diciamolo pure, l’errore a volte ci può stare d’altra parte siamo umani, ma questo ha comunque dell’incredibile! Basterebbe pensare anche semplicemente al fatto che il David di Donatello è realizzato in bronzo, mentre quello di Michelangelo è in marmo ed esposto nella Galleria dell’Accademia a Firenze, mentre la sua copia si trova in Piazza della Signoria. Avendo poi a disposizione l’immagine, bisogna essere solamente ciechi per cadere nell’errore.

venerdì 13 febbraio 2015

LA TRAGEDIA SENZA FINE

Ancora una tragedia. Ancora morti. Ancora Lampedusa. Ebbene sì, perché i 366 immigrati annegati lo scorso 3 Ottobre 2013 non sono serviti assolutamente a nulla. Altre 29 anime in cerca di speranza e di salvezza, hanno trovato la morte a largo dell’isola siciliana. Nella notte tra l’8 e il 9 febbraio, nel canale di Sicilia, un barcone che trasportava clandestini provenienti dalla Libia, a seguito delle avverse condizioni meteorologiche, si è rovesciato; la Guardia Costiera ha recuperato i cadaveri di 29 persone morte per assideramento. Sempre la solita storia, sempre il solito disco rotto, l’unica variabile è il numero delle vittime, che è direttamente proporzionale alla grandezza delle carrette del mare che trasportano questi disperati. E ancora una volta, dopo la conta dei morti, la domanda, che anche questa volta non avrà risposta, è sempre la stessa: di chi è la colpa? Degli scarsi controlli, e degli aiuti che arrivano in ritardo, e quindi del governo? O dell’Unione Europea, che cerca di far gestire un’emergenza umanitaria ad un unico Paese, senza un piano di soccorsi ed il sostegno reale di tutta l’Europa? Entrambi hanno le loro responsabilità.

giovedì 12 febbraio 2015

I VOLONTARI DELL’EXPO

Con l’Expo 2015 si è dato il via ad una maggiore liberalizzazione del mercato del lavoro. Con l’accordo tra i sindacati, il Comune di Milano ed Expo 2015 S.p.a. del mese di luglio del 2013 sono stati previste 20.000 reclusioni per lavorare da maggio a ottobre 2015. Di questi posti 18.500 sono volontari, i restanti quasi esclusivamente stagisti e lavoratori con contratti di apprendistato. Se da un lato la forma stessa di un’esposizione temporanea giustifica l’utilizzo di contratti a tempo determinato, dall’altro sembra quasi un esperimento per una ancora maggiore liberalizzazione del mercato del lavoro in Italia. È stato consentito di aumentare il numero degli stagisti dal 10% al 60% del totale, stagisti che prenderanno 516 euro al mese.

mercoledì 11 febbraio 2015

IL PATTO DI SAN BERNARDINO: PERCHE’ NO?

Dopo la caduta del patto del Nazareno e aver preso il consenso di alcuni senatori, che da Scelta Civica sono passati al PD, il Governo Renzi continua per la sua strada: neanche la paura dell’assenza di voti fa più effetto. All’apparenza sembrerebbe un governo forte. Gli altri partiti, chi più chi meno, stanno unendo le forze per fermarlo come possono. Altri, invece, cercano di ragionare con il governo. Un esempio è venuto oggi da parte del  Movimento 5 Stelle.  Carlo Sibilia, infatti, uno dei cinque del “direttorio guida” del movimento votati dal blog, propone al PD un accordo. “Facciamo - afferma il deputato - il patto di San Bernardino da Siena, protettore degli imprenditori onesti”. Una proposta che sa di dialogo e che potrebbe portare i due partiti maggioritari del Paese ad avere una linea comune, almeno in economia.


Non è la prima volta che le due fazioni, in lotta da sempre, tentano una linea di dialogo. La ricetta di Sibilia ha pochi ingredienti: “Partiamo dal reddito di cittadinanza, dall'abolizione dell'Irap, tagliamo le pensioni d'oro e aboliamo Equitalia. Con queste quattro cose sicuramente l'economia riuscirà a ripartire". Fermiamoci un secondo a pensare se questo patto si realizzasse. Magari non proprio su questi punti, ma se il PD spazzasse al suo interno un po’ di DC, comportandosi da partito di sinistra, e il M5S iniziasse a fare meno ostruzionismo;  potrebbero nascere delle cose tangibili, vere, autentiche? Chissà…

martedì 10 febbraio 2015

LE FOIBE, 70 ANNI FA. È IL GIORNO DEL RICORDO

Il 10 febbraio è il giorno del ricordo di una pagina tra le più cupe della storia contemporanea, avvolta a lungo nel silenzio e nel buio, come le tante vittime, inghiottite nelle cavità carsiche, le cosiddette foibe, per volere del maresciallo Tito e dei suoi partigiani, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia. Fra il 1943 e il 1947 oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte in queste gole, un genocidio che non teneva conto di età, sesso e religione, riconosciuto ufficialmente nel 2004, con la legge numero 94 che istituì la «Giornata del ricordo», in memoria dei martiri delle Foibe e dell’esodo giuliano dalmata.
Ultimamente la tragedia di 70 anni fa viene associata esclusivamente ad un ricordo di matrice di estrema destra. L'evento invece merita di essere ricordato non per esaltare un pensiero politico o giustificare determinati atteggiamenti, ma solo per rendere omaggio a chi è morto ingiustamente: si pensi a Pietro Gonan e Amalia Ardossi. Eventi che si ricordano affinché non vengano ripetuti, che giudichino l'uomo quando, spinto da rabbia o da vendetta, riesce a diventare così spietato da non concepire l'inutilità di tali eventi. Ricordiamoci, perciò, di quest'eccidio a nome della "pulizia" della razza quando giudichiamo qualcuno diverso da noi: non siamo certi che un giorno potremmo trovarci noi dall'altra parte.

lunedì 9 febbraio 2015

NESSUNO SI PRESENTA AI COLLOQUI, MA IL LAVORO C’È DAVVERO?

Recentemente ha suscitato notevole scalpore la notizia di un’azienda di poste private che si è vista arrivare, a fronte di un annuncio di lavoro per ben 104 posti, solamente 25 persone su 563 che avevano inviato il proprio curriculum. “Devo andare allo stadio” oppure “La domenica è per stare in famiglia”, le scuse più gettonate per non presentarsi al colloquio fissato proprio di domenica. In tempi di crisi come questi, la maggior parte delle persone farebbe carte false pur di trovare un posto di lavoro, addirittura c’è chi si venderebbe un famigliare pur di arrivare a fine mese col portafogli pieno, e rifiutare per motivi futili una posizione lavorativa ha provocato sdegno in molti. Se non fosse che questi famosi posti di lavoro, tanto decantati, non sono altro che uno specchietto per le allodole. Il lavoro c’è di fatto, ma in sostanza si tratta di un gruppo di franchising che cerca gente con partita IVA che apra delle filiali non in franchising. Ovvero!? Spendere soldi di tasca propria per conto di altri. E, in effetti, sul sito internet dell’azienda non c’è una vera e propria selezione, se non una ricerca di “agenti”, che sono per inciso lavoratori autonomi a tutti gli effetti, per cui non si può parlare di assunzioni. Oltretutto, in genere, non ci si presenta ai colloqui quando ci sono offerte del genere poiché non danno diritto ad alcuna retribuzione. Dunque, non avendo diritto a nessuna retribuzione o rimborso, il più delle volte ci si rimette economicamente, ad esempio i soldi della benzina. Senza aggiungere che il Diritto del Lavoro Italiano precisa che la figura dell’agente rientra nella categoria di lavoro autonomo. Fatta la legge trovato l’inganno?
Beh in realtà l’inganno non c’è, perché il sito in  effetti parla di agenti senza tanti giri di parole. Il problema reale non è solo il fatto che molti giornalisti (la notizia ha destato talmente scalpore che appariva come servizio di apertura per molti telegiornali e quotidiani) non conoscono la differenza tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, ma che, messo in luce l’accaduto, nessuno abbia pensato a notificare l’incongruenza delle affermazioni fatte dall’imprenditore. Nelle varie interviste parla di posti di lavoro come impiegati, mentre il sito web di agenti. Non c’è da stupirsi se molti disoccupati sperano di trovare un posto con più sicurezze (senza doverci rimettere denaro) e una stabilità economica. D’altra parte non si vive per la gloria…eh no, a Expo forse non la pensano così, su 20.000 posti 18.500 saranno a titolo gratuito, e infatti vitto e alloggio per sei mesi si pagano proprio con la gloria!

venerdì 6 febbraio 2015

LE FATICHE DI YANIS

Una delle leggende più appassionanti e coinvolgenti della mitologia greca è sicuramente quella che narra delle dodici fatiche di Ercole, semidio, figlio di Zeus e di Alcmena, e dotato di una forza che nessun mortale possedeva. Nell’ultima delle sue imprese, Ercole fu costretto a sfidare Cerbero, mostruoso e sanguinario cane a tre teste che sorvegliava gli Inferi, affinchè nessun’anima potesse scappare. Tante sono le analogie tra l’eroe della mitologia e quello che i greci sperano possano diventare un eroe, il loro nuovo ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis. Sguardo e piglio da duro, corporatura muscolosa e imponente che lo avvicina molto al suo alter-ego mitologico, e un curriculum accademico e professionale straordinario: è questo l’uomo scelto da Alexis Tsipras per portare la Grecia fuori dalla crisi. Proprio come Ercole, anche Varoufakis, ha davanti a sé una temibile creatura a tre teste, la Troika, organismo informale formato da rappresentanti della Commissione europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale. La Troika stipula dei piani di salvataggio con quei Paesi dell’Euro Zona il cui debito pubblico è in crisi, al fine di evitare pericolose reazioni a catena, fornendo assistenza finanziaria in cambio dell'istituzione di politiche di austerità.

giovedì 5 febbraio 2015

ROMA DELIBERA L’AMORE

A Roma il 28 gennaio è stato approvato il registro delle Unioni civili, il provvedimento è stato votato dalla maggioranza di centro-sinistra e dal Movimento cinque stelle, contrari Ncd, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nel registro potranno essere iscritti le coppie di qualsiasi sesso, conviventi e non legate da nessun’altro vincolo giudiziario, non unite in matrimonio o in unione civile con altre persone. Saranno iscritte anche le coppie sposate all’estero. Questa vittoria è stata celebrata all’interno dell’aula dove erano presenti lo stesso sindaco Ignazio Marino, il leader di Sel, Nichi Vendola, e Vladimir Luxuria, ex deputato di Rifondazione comunista, da anni impegnata nella lotta per i diritti dei gay. Anche all’esterno del Campidoglio c’è stata una vera e propria festa, molte associazioni LGBT e cittadini erano presenti con striscioni e cartelli, tra cui uno striscione arcobaleno con la scritta “Roma delibera l’amore”.

mercoledì 4 febbraio 2015

BALLA IL PATTO, MA PIU’ SILVIO

L’elezione di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica ha agitato gli animi del cosiddetto “Patto del Nazareno”, cioè del colloquio parlamentare tra il Presidente Renzi e l’ex premier Silvio Berlusconi: colloquio atto ad agevolare le riforme politiche ed istituzionali. I membri del partito dell’ex cavaliere, però, hanno mal digerito il fatto che Renzi abbia scelto il nome del Quirinale senza aver chiesto anche la loro opinione. Ciò ha scatenato, quindi, tutti i malumori e le diattribe che c’erano al sorgere del patto. Questa volta però in confusione è proprio Forza Italia, che, convinta ancora della propria importanza all’interno delle scelte parlamentari, ha deciso di dare uno strappo al patto. Scelta presa oggi stesso, anche se Berlusconi si era dimostrato di tutt’altra pasta. Non solo si è presentato alla cerimonia d’insediamento del Presidente “non gradito”, ma ha dichiarato alla stampa che il patto seguiterà a reggere. Quale parere sarà definitivo; soprattutto se Renzi e i suoi hanno detto che, per quanto riguarda il governo, la rottura del patto non cambia niente? Berlusconi, che se ne dica, ha tutto l’interesse che il patto continui. SEL si è dimostrato collaborativo già con la scelta di Mattarella: potrebbe diventare un buon alleato, se Renzi si staccasse dal centro-destra. I Cinque Stelle si sono dimostrati uniti e coerenti, ma al neo-Presidente hanno applaudito.

martedì 3 febbraio 2015

CON TROPPI GALLI A CANTARE NON SI FA MAI GIORNO

La politica italiana è un continuo discutere di materie. Tra queste, ben nota ai più, c’è la necessità o meno del bipolarismo. Secondo alcuni in Italia c’è ma, francamente, non si vede. I gruppi di partito nel nostro Parlamento sono molti: ci sono i Cinque Stelle, i Democratici, i Forzisti, i Nuovo-Centristi, i Vendoliani e chi più ne ha più ne metta. Visto che si sentivano soli, dalla scorsa settimana si è aggiunto un nuovo amico: Italia Unica, capitanata da “niente-popò-di-meno-che”… (rullo di tamburi) Corrado Passera. Ebbene si! L’ex ministro dello Sviluppo economico, l’ex a.d. di Intesa SanPaolo, ha deciso di combattere i populismi di Renzi, Salvini, Berlusconi e Grillo scendendo in campo con l’intenzione di formare “il più grande partito italiano”. In uno stato serio, in una società sana, dovrebbero esserci, politicamente parlando, due, massimo tre schieramenti. In Italia no, altrimenti si va contro la “libertà d’opinione”. Bisogna dare spazio a tutti (cosa sacrosanta e insindacabile), senza guarda però chi siano questi tutti.

lunedì 2 febbraio 2015

AUTO BLU? TESTACCIO NON PERDONA!

Al giorno d’oggi la gente è alquanto stanca dei privilegi della politica, della cattiva amministrazione e degli innumerevoli problemi che affossano il nostro Paese, cui il Governo non sembra voler porre rimedio. Fra le numerose questioni, torna sovente la problematica delle auto blu. Una leggenda metropolitana, perché giusto così si può definire, vaneggiava di un fantomatico taglio in modo che rimanessero 5 autovetture per ogni ministero… ma questa è un’altra storia, e stavolta la questione è diversa. Già perché di per sé un’auto blu è un vero e proprio privilegio per i nostri cari politici, ma il vero privilegio è poter fare con questa il bello e cattivo tempo, quando, come e dove si vuole. Ma sembra che questa volta il vanto non sia rimasto impunito. Testaccio, noto quartiere romano, non ha infatti perdonato l’affronto subito nella sua piazza centrale. Inaugurata nemmeno una settimana fa, dopo lavori durati tempi biblici (e anche qui ci sarebbe da aprire un capitolo infinito), la piazza si è di fatto trasformata nel parcheggio personale di un’auto blu con targa di un corpo diplomatico, a pochissimi metri dalla Fontana delle Anfore. La protesta non si è fatta attendere molto e i testaccini hanno ricoperto la vettura di biglietti coloriti, ma sollecitati i vigili al fine di poterla rimuovere, il proprietario si è allontanato prima dell’arrivo di questi ultimi.