martedì 23 dicembre 2014

NATALE NERO PER LE IMPRESE

L’Italia, è ben noto a tutti, sta navigando in cattive acque, dal lontano 2008. La politica non si dimostra responsabile, la criminalità aumenta a dismisura. La causa? Beh, la sappiamo! La crisi, “lo nero periglio che vien dallo mare”. Una crisi che inghiotte tutto ciò che incontra, ma che il nostro paese contorna con una pessima amministrazione e con una burocrazia incomprensibile, anche agli addetti ai lavori. Ne consegue che l’Italia non riesce ad alzarsi, anzi si aggrava sempre più. Le imprese non riescono a nascere, che già si trovano piene di spese, tasse e debiti. Una nota associazione ha dichiarato che, nei primi mesi di quest’anno, sono scomparse circa 260 imprese al giorno. Un dato più che allarmante, che fa crollare i salari dell’Italia sotto la media europea. In crescita solo il commercio ambulante. Un dato che colpisce tutta la nazione, specie nel Mezzogiorno. Un Natale tutt’altro che rosso di gioia e felicità per le imprese. Un periodo di feste basato sulla speranza di opportunità per l’anno nuovo.
“Più in basso di così non si poteva andare”, diceva una nota canzone italiana. Ci accorgiamo, invece, giorno per giorno, che al peggio non c’è mai fine. Non ci vogliamo mettere in testa che l’Italia non è un paese povero, ma che ha le risorse mal gestite e mal distribuite. Se ci si sofferma a guardare i doni sotto l’albero, molti hanno dato più di un regalo. I soldi ci sono, se possiamo permetterci cellulari nuovi e nuovi televisori. Si pagano, però, tasse inutili e in periodi troppo vicini all’erogazione degli stipendi: quindi vengono mal gestiti. In Italia i soldi sono un lusso, non un’opportunità. Bisogna continuare a credere, però, che possa esistere una società migliore e, per farlo, non solo non dobbiamo scoraggiarci, ma continuare a provare a far nascere aziende, imprese che possano fruttare e migliorare il nostro Paese.

Nessun commento:

Posta un commento