
Un classico gioco della forza tra blocchi di potere che, però, continua a mietere vittime innocenti. Sono 128 i caduti nella strage di Ankara (95 secondo le fonti governative) assieme agli oltre 500 feriti. Numeri da conflitto, atroci, fatti di persone scese in piazza per protestare, in pace, contro la guerra. Un messaggio di fratellanza spazzato via dai due ordigni assieme ad ogni stralcio di democrazia. Si, perché scendendo in piazza e lasciandovi la vita il popolo turco ha dimostrato che la volontà di pace c'è e se insieme ad essa ci fosse anche democrazia allora il primo, importante, segnale di distensione in medio oriente sarebbe già realtà. Ma, finché territori sovrani saranno il teatro di scontri geopolitici, gli innocenti continueranno a cadere e la pace resterà sulle bandiere assieme al loro sangue.
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