mercoledì 19 giugno 2013

Cultura pragmatica

Non é raro per chi viaggia fuori dall’Italia e vuole approfittarne per visitare musei, più o meno importanti, opere d’arte, chiese, monumenti e via dicendo, imbattersi in lunghe code di viaggiatori erranti, votati al turismo culturale e disposti a pagare un pedaggio, a volte anche salato, per poter ammirare ciò che di bello, nel corso dei secoli, é stato partorito dalla mente e dalle mani dell’uomo.
Questo é quanto avviene all’estero, laddove esiste un’idea della cultura molto concreta, che diventa di conseguenza un’ottima occasione di business. Viceversa, a parte pochi casi, questo é quanto non avviene in Italia, che rappresenta, senza ombra di dubbio, il più grande museo a cielo aperto del mondo.
Ebbene, forse sarebbe il caso di riflettere attentamente sulla necessità di restituirci una cultura un pò più pragmatica, che costituirebbe una straordinaria opportunità di lavoro per i nostri giovani, che abbiamo l’obbligo di cogliere e di sfruttare. 

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