sabato 8 giugno 2013

Semplicità insormontabili (parte seconda)

Nonostante, con un referendum, gli italiani ne abbiano già da tempo decretata la fine, in tutti questi anni i partiti politici hanno bellamente continuato ad usufruire di denaro pubblico, a cui è stata cambiata la denominazione da finanziamento pubblico a rimborso per spese elettorali, aggirando in questo modo e furbescamente il risultato referendario. Sembra che ora, su pressione dell'opinione pubblica, si sia arrivati finalmente, se non altro, ad un compromesso. Non da subito, ma in tre anni, si pensa di azzerare finanziamenti o rimborsi che siano e di sostituirli con il 2 p.m. in sede di dichiarazione dei redditi (un po' come già avviene per il 5 e per l'8 p.m.) e magari anche con qualche donazione da parte di privati sicuramente disinteressati e mecenati. Poi si viene a sapere che queste regalie sono fiscalmente detraibili in una percentuale maggiore di quelle effettuate nei confronti di onlus e varie. Ma è mai possibile che la classe politica fa diventare contorte anche le cose più semplici? Ma è mai possibile che ancora non si siano resi conto che le cose devono e sono cambiate? Ma è mai possibile che non sappiano di essere invisi al 70% degli italiani ( e che l'altro 30% forse non aveva capito bene la domanda del sondaggio)?

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