martedì 6 agosto 2013

Eutanasia economica

Come noto, nell’antichità era consuetudine sopprimere tutti coloro che potevano risultare un peso economico per la società, come ad esempio i bambini con difetti fisici o gli anziani.  Benché in greco, il termine eutanasia stia a significare una “buona morte”, sempre di morte però si tratta.
Ebbene, ciò che, ormai da tempo, si sta purtroppo verificando da noi è una lenta e inesorabile distruzione del “sistema Italia”, una lenta e inesorabile “eutanasia economica”, con la differenza, rispetto al passato, che alla “buona morte” delle persone si sostituisce la “buona morte” dello sviluppo produttivo del Paese.
Soltanto Letta, e pochi altri come lui, crede infatti che il suo Governo non sia stato completamente passivo, ma che con il Decreto del Non Fare abbia già dato un contributo importante per risolvere la grave situazione italiana, nonostante che  una media intelligenza si renda immediatamente conto dell’ immobilismo sconfortante dell’attuale maggioranza, preoccupata soltanto di trovare una soluzione per garantire l’agibilità politica del Cavaliere, o forse dell’ex Cavaliere.
Nel frattempo le aziende chiudono o espatriano, i nostri migliori talenti cercano fortuna all’estero, laddove  esiste ancora un barlume di meritocrazia, la disoccupazione giovanile aumenta così come il debito pubblico, etc etc (per non infierire). Siamo talmente rassegnati al perdurare di questo stato delle cose che abbiamo mandato ormai in letargo il nostro senso di indignazione.

In compenso, possiamo vantarci di essere il Paese più corrotto d’Europa, secondi solo alla Grecia.    

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