venerdì 9 agosto 2013

Io son nero più di te, tu sei bianco più di me

La dolce ninna nanna, intonata a un piccolo di colore dal grande Alberto Sordi, convinto razzista, ma poi ricredutosi per il timore di subire una dura condanna nel Giudizio Universale, nell’omonimo film, ricorda gli eccelsi politici della Lega Nord che,  orfani di corteccia cerebrale e di proposte politiche,  cercano di attirare l’attenzione dei mass media, preoccupandosi, non di suggerire soluzioni ai problemi del Paese, ma  del colore della pelle della nostra ministra Kyenge.  Problema serio e di fondamentale importanza. Tant’è che si è trasformato in un tormentone infinito, una storia che si trascina noiosamente da tempo e che immaginiamo occupi un posto preminente negli scarni  ordini del giorno delle riunioni leghiste di queste serate estive. Ciò che manca ai nostri non fa però difetto alla signora che, evitando di cadere nelle continue provocazioni , riesce a rispondere pacatamente, con ironia e sagacia. Riusciranno i nostri eroi a ricredersi o anche qui dobbiamo sperare in un altro Giudizio Universale? 

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