venerdì 18 luglio 2014

MADE IN...? BOH

Il “made in” potrebbe cambiare faccia. Leggevamo sui quotidiani 2 giorni fa, che l'Icaan – Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, sta procedendo all'assegnazione web dei domini “.vin” e “.wine”, come riporta il quotidiano Metro. Tirata in ballo in questa lotta di punti, lettere e parole, oltre all'Italia, anche altri paesi dell'Unione Europea, impegnati nel TtiP, partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti, ossia un accordo commerciale, in corso di negoziazione tra UE e Stati Uniti. 

L'obiettivo del partenariato, come si legge nella pagina web dedicata, è “rimuovere le barriere commerciali in una vasta gamma di settori economici per facilitare l'acquisto e la vendita di beni e servizi tra l'Europa e gli Stati Uniti”. Già a novembre scorso, l'UE si era pronunciata chiedendo che venissero protette le indicazioni geografiche – IG, dei prodotti su Internet. A denunciarne nuovamente i fatti, è stato il Movimento 5 Stelle lo scorso maggio. Poiché questo creerebbe confusione sull'autenticità di un prodotto, pensate al nome di uno dei nostri vini più famosi, seguito dal dominio di cui sopra, condividiamo la lotta che stanno conducendo affinché la nostra identità venga preservata.

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