mercoledì 30 luglio 2014

BRESCIA E GLI INSEGNANTI L2, OLTRE IL DANNO LA BEFFA

La comprensione linguistica è la base dell’integrazione. Lo sanno bene tutti quegli insegnanti L2 o LS che, dopo aver sostenuto master e specializzazioni nell’insegnamento linguistico agli studenti stranieri, si ritrovano senza lavoro. Non è un caso che questo ruolo, spesso ammirato e riconosciuto come necessario, venga affidato all’improvvisazione, portato avanti da personale non qualificato e non pagato. Con chiare ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento. Brescia è un esempio di questo. La pubblica amministrazione comunale sta creando un albo di ex insegnanti in pensione per strutturare corsi di italiano a bambini stranieri delle scuole elementari e medie. 

Ovviamente, non c’è posto per gli specializzati in L2: il progetto comunale è rivolto unicamente a insegnanti, musicisti e ingegneri in pensione disposti a lavorare gratis. Volontariato. Una forma di integrazione tanto importante, a maggior ragione se rivolta a bambini con genitori stranieri, viene affidata unicamente a personale non qualificato per questo tipo di insegnamento, e gratis. Musicisti e ingegneri servono per le lezioni di musica e matematica. Sembra uno scherzo, non lo è. Mancanza di fondi. SpendingReview. Ma a rimetterci è come sempre la qualità, la professionalità, la competenza e le generazioni future. Oltre alla beffa dei poveri insegnanti L2, che vedono il Comune riconoscere l’importanza del loro ruolo tanto da aprire un albo on-line di cui, però, non possono far parte.

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