giovedì 25 luglio 2013

Royal baby

L’altro giorno seguivo, distrattamente, le notizie di uno dei tanti TG, quando, improvvisamente, una folla urlante ha attirata immediatamente la mia attenzione. Non avendo consapevolezza dell’origine di quel frastuono festoso, ho tentato, sforzandomi, di risalire alla causa, ipotizzando i motivi di quella felicità, fenomeno assai raro in questo periodo. Si trattava forse del salvataggio coraggioso di qualcuno caduto in mare o in uno strapiombo? Era stato forse ritrovato un bambino scomparso da giorni e di cui si era persa ormai ogni  speranza? O ancora. Era stato costruito un ospedale in una isolata terra africana? Niente di tutto questo. Era un urlo di gioia per la nascita del royal baby, il futuro re inglese. Papa Francesco, in quello stesso istante, stava percorrendo le strade delle favelas brasiliane, attorniato da bambini denutriti e senza futuro, fotocopia della povertà che regna sovrana in quei tristi luoghi. Ingiustizie terrene, senso di impotenza, rabbia. 

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