La recente decisione della Cassazione di anticipare al 30
luglio la decisione sul processo Mediaset, che vede coinvolto Silvio Berlusconi,
condannato in appello a 4 anni di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici
uffici, ha di fatto provocato un caos nel già caotico clima che si registra da
tempo all’interno della maggioranza di governo. Coloro che si scagliano contro questa
iniziativa della Cassazione, accusandola di aver concesso poco tempo alla difesa per poter approfondire ulteriormente la propria
linea difensiva dimenticano, o fanno finta di dimenticare, che è in facoltà del
supremo organo giudicante prendere questo tipo di decisione allorché si
potrebbe correre un serio rischio di prescrizione (come in questo caso); forse
dimenticano o fanno finta di dimenticare, parlando di una congiura dei togati
contro il loro leader, che , se questa loro tesi rispondesse al vero, non
sarebbero di certo trascorsi ben dieci anni dall’inizio del processo, ma i tempi
sarebbero stati notevolmente ridotti (per evitare la prescrizione); forse
dimenticano, o fanno finta di dimenticare, che il popolo italiano è giustamente
preoccupato della grave crisi economica,
piuttosto che dei processi di Berlusconi, e chiede al Governo di risolvere
problemi seri e concreti, senza ulteriori perdite di tempo; forse dimenticano,
o fanno finta di dimenticare, che in qualunque altro paese civile e democratico
nessuno si sarebbe permesso di confondere l’interesse personale di uno con il supremo
interesse di tutti, come sta purtroppo
avvenendo in questo momento. Scandaloso non è quanto deciso dalla
Cassazione; scandaloso è gridare allo scandalo!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento