martedì 30 luglio 2013

In nome del popolo italiano

Non è raro che i nostri politici, nell’esprimere opinioni personali, facciano riferimento al popolo italiano, non per denunciare situazioni di precariato e di ingiustizia sociale, ma per ergersi a portavoce, non autorizzati, dell’intera popolazione, come se il loro pensiero corrispondesse al pensiero di tutti. Ritenere che questo atteggiamento sia dovuto a barlumi di presunzione, non penso sia corrispondente al vero. Penso, al contrario, che lo scopo sia particolarmente subdolo e scorretto, e questo per ovvie ragioni.

La conclusione è conseguente: illustri parlamentari parlate a nome vostro e comunque evitate di parlare a nome mio.   

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