giovedì 22 gennaio 2015

LA BUFALA DEL “E NOI PAGHIAMO”

Il caso di Greta e Vanessa, le due cooperanti rapite in Siria e liberate la settimana scorsa, è un chiaro esempio di come l’informazione on-line e i social network possano in realtà disinformare e creare dei veri polveroni basati su falsità. Dopo gli attacchi sul presunto riscatto di 12 milioni di euro, è circolata la notizia che le due volontarie avrebbero avuto rapporti sessuali consenzienti coi rapitori. Sono partite dure polemiche contro le due cooperanti ma anche contro il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, uno dei primi che ha twittato la notizia, che per difendersi ha citato come fonte il sito Piovegovernoladro.info, che a sua volta aveva copiato l’articolo da Catenaumana.it. Quest’ultimo aveva ripreso un articolo de Il Giornale e aveva aggiunto la dichiarazione falsa delle due volontarie: “Cinque mesi difficili, ma senza subire violenze alcune, non nascondo - dice Greta - che con alcuni guerriglieri ci sono stati rapporti sessuali, ma assolutamente consenzienti, con noi erano gentili”. Catenaumana.it non è nuovo alla pubblicazione di notizie false, molto probabilmente per aumentare le visualizzazioni e quindi guadagnare più soldi. In questo caso la notizia è stata riportata e condivisa centinaia di volte sui social network, dove il dibattito è degenerato in un bieco maschilismo, sminuendo l’operato delle due ragazze o addirittura parlando di un complotto nel quale le ragazze dividerebbero i soldi del riscatto con i rapitori.
È molto importante salvaguardare l’informazione on-line, bisogna proibire ai siti già famosi per le bufale di continuare a disinformare gli utenti, per tutelare anche quei giornali on-line che con difficoltà pubblicano notizie vere ma scomode. È necessario anche “addestrare” le persone a riconoscere una notizia falsa da una vera, in questo caso addirittura un senatore della Repubblica ha commesso una gaffe. Non è indispensabile mettere un bavaglio all’informazione on-line basta creare e diffondere una cultura digitale per non cascare in questi tranelli.

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