giovedì 8 gennaio 2015

UN CUORE ARTIFICIALE PER LE DONNE

È luogo comune ormai che la tecnologia sia un settore maschile, nella stessa Silicon Valley si preferisce finanziare le start up maschili rispetto a quelle femminili. Il problema però non è solo che alle donne viene limitato l’accesso alla produzione di tecnologia ma che spesso non sono neanche considerate dei consumatori e i prodotti non sono adatti. Ci sono due esempi eclatanti, l’Apple watch e il cuore artificiale. L’apple watch monitorizza e misura tutti i dati fisiologi, il battito cardiaco, la calorie assunte, la frequenza respiratoria ma non è stato programmato per calcolare il ciclo mestruale. Ancora più eclatante il caso del cuore artificiale, il primo impianto è stato fatto con successo su un 75enne, ma mentre è compatibile con l’86% degli uomini lo è solo per il 20% delle donne.
Questo perché le donne sono più piccole e il cuore è troppo grande e costa troppo rimpicciolirlo, motivazione alquanto assurda se si tiene conto che l’arresto cardiaco è una delle principali cause di morte, solo in Europa ogni anno muoiono 4,3 milioni di persone, quindi questa decisione non ha nessuna base anche economica, essendoci centinaia di migliaia di donne possibili clienti. Ancora una volta bisogna ripetere quanto sia importante aprire tutti i settori alle donne anche quello della tecnologia, ma non per mero femminismo ma perché si aggiungerebbe un nuovo punto di vista che apporterebbe novità e miglioramenti.

Nessun commento:

Posta un commento