
Roma è anche la capitale dell’assenteismo, in Comune con una media per dipendente di trentanove giorni trascorsi lontano dalla scrivania (ferie e permessi esclusi).
In Regione va meno peggio con 32,5 giorni di assenza pro capite, al netto di quelli per vacanze e permessi retribuiti. Mentre in Provincia va decisamente meglio. Le giornate di assenza per malattia in Campidoglio assommano a 22,5 per ognuno degli oltre 26 mila dipendenti che così risultano secondi solo a quelli del Comune di Vibo Valentia con una media pro capite di 25,1 giornate a casa per infermità.
Dal Campidoglio l’assessore al Personale, Lucio D’Uballdo, replica: «Con le misure adottate, la tendenza si sta gradualmente invertendo». Anche in Regione si corre ai ripari. Intanto affidando a un gruppo di ricercatori l’incarico di esplorare cause e individuare rimedi.
Se ai giorni di assenteismo si aggiungono quelli di ferie e permessi, dai 39 giorni (38,9 per la precisione), si balza a quota 68,5: «Il dipendente del Campidoglio, statisticamente, evita l’ufficio più di 27 volte su 100 giorni lavorativi», scrive il Sole 24 Ore.
Come sempre laconico il commento del Sole24ore quando si parla di lavoratori e direi anche provocatorio....se si sta male non si può affermare che si evita l'ufficio; se poi c'é qualche furbo, ben vengano i rimedi di cui parla l'Assessore del Comune di Roma....ma questo non significa che tutti i dipendenti comunali siano in mala fede....é in mala fede al contrario chi afferma questo (non sarà stato per caso Brunetta, travestito da giornalista del Sole24ore, a scrivere l'articolo?)
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