martedì 23 aprile 2013

Applausi sconsiderati

Come previsto dalle procedure istituzionali, il nostro ex Presidente della Repubblica, dimessosi, ha nuovamente prestato giuramento, diventando il nuovo Presidente della Repubblica. Nel corso del suo discorso a Camere riunite, unanimemente riconosciuto pragmatico e coerente, ha più volte stigmatizzato quei partiti che, non trovando tra loro un'intesa per la formazione del Governo, hanno di fatto paralizzato per due mesi il nostro Paese. Quegli stessi partiti, peraltro, che, incapaci di accordarsi su un nome condiviso da eleggere alla più alta carica dello Stato, si sono poi dovuti affidare, per la salvezza della Patria, a un "giovane" novantenne, di cui non mettiamo di certo in dubbio capacità politiche e spessore morale, ma che certamente non può essere considerato l'unica persona affidabile della società civile. Ciò che ci lascia, però, ancora più sconcertati è l'atteggiamento, ad un tempo ridicolo e sconsiderato, tenuto dai nostri "eccelsi" politici che plaudivano alle dure accuse e ai severi moniti rivolti loro dal Presidente Napolitano. Come a dire: "è vero quello che dici, ma noi siamo stati bravi a salvarci la pelle (lèggi: la poltrona dorata in Parlamento").

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