martedì 2 aprile 2013

OPG: un acronimo, un incubo

Tra i compiti del Comitato dei saggi, recentemente nominato dal Presidente Napolitano, vi é anche quello di lavorare ad una seria riforma del Welfare.
La speranza é che, tra le varie aree che dovranno essere esplorate e riviste dalla riforma, tutte egualmente importanti, si prenda altresì in seria considerazione la grave situazione in cui si trovano i malati mentali che, avendo commesso un reato, sono stati condannati a scontare una pena in strutture spesso non all'altezza di assicurare un ambiente sanitario dove il paziente sia seguito e curato quotidianamente fino al raggiungimento del suo riequilibrio psichico.
In queste strutture, conosciute con l'acronimo di OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), i malati di mente vivono spesso in condizioni disumane, con rare visite mediche, cure inadeguate, in ambienti sovraffollati, dimenticati dai loro familiari, assistiti da personale non sempre sufficientemente formato.
E comunque, qualora venissero dismessi, si troverebbero ad affrontare una società che mostra tutti i suoi limiti in materia di strumenti e logistica necessari per un giusto e concreto reinserimento di queste sfortunati cittadini.
Con la inevitabile conseguenza di una recidiva delinquenziale che riporterebbe il malcapitato nuovamente in ospedale per una nuova riabilitazione.
Peraltro, c'é anche chi paventa il rischio che questi fantomatici OPG, qualora non venissero riformatii, potrebbero essere sostituiti da altre fantomatiche strutture chiamate carceri,. che in questi anni hanno dimostrata purtroppo tutta la loro inadeguatezza.
Ma questa é un'altra storia.

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