Per mesi e mesi ci hanno fatto
credere che la recessione era solo un’invenzione creata ad arte dagli avversari
politici. Ci hanno fatto credere che il popolo non aveva problemi economici
tant’è che era difficoltoso trovare posto nei ristoranti. Ci hanno fatto
credere che erano sufficienti mille euro al mese per vivere comodamente. Poi
hanno dovuto ammettere che purtroppo l’Italia era in recessione, ma ci hanno
fatto credere che noi ne saremmo usciti alla grande e in poco tempo. Il Paese sprofondava
sempre di più e, come soluzione, ci hanno fatto credere che era necessario un
Governo tecnico per risolvere tutti i problemi degli italiani. Fatto il Governo
tecnico, ci hanno fatto credere che, riformando le pensioni e aumentando la
tassazione, saremmo finalmente usciti dal baratro e saremmo stati tutti meglio.
Ci hanno fatto credere che la riforma del lavoro e la modifica dell’art. 18
dello Statuto dei lavoratori, con la possibilità di licenziare per motivi
economici, ci avrebbe consentito di rendere più flessibile il mercato del lavoro e di conseguenza di far ripartire
l’occupazione.
E’ notizia recente che
nell’ultimo anno sono stati persi oltre 1 milione di posti di lavoro, di cui 300.000 solo nell’ultimo trimestre, a
scapito soprattutto dei giovani, con un incremento di quasi il 14% rispetto
all’anno 2011; sappiamo che milioni di persone sono sotto la soglia della
povertà, migliaia di aziende commerciali e produttive hanno chiuso o stanno
chiudendo, la tassazione ha superato la soglia proibitiva del 52% . il debito
pubblico aumenta a dismisura e il PIL non cresce come dovrebbe. In compenso
aumenta lo spread.
Ci hanno fatto credere! Ma ora
non crediamo più!
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