lunedì 8 aprile 2013

Non crediamo più


Per mesi e mesi ci hanno fatto credere che la recessione era solo un’invenzione creata ad arte dagli avversari politici. Ci hanno fatto credere che il popolo non aveva problemi economici tant’è che era difficoltoso trovare posto nei ristoranti. Ci hanno fatto credere che erano sufficienti mille euro al mese per vivere comodamente. Poi hanno dovuto ammettere che purtroppo l’Italia era in recessione, ma ci hanno fatto credere che noi ne saremmo usciti alla grande e in poco tempo. Il Paese sprofondava sempre di più e, come soluzione, ci hanno fatto credere che era necessario un Governo tecnico per risolvere tutti i problemi degli italiani. Fatto il Governo tecnico, ci hanno fatto credere che, riformando le pensioni e aumentando la tassazione, saremmo finalmente usciti dal baratro e saremmo stati tutti meglio. Ci hanno fatto credere che la riforma del lavoro e la modifica dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, con la possibilità di licenziare per motivi economici, ci avrebbe consentito di rendere più flessibile il mercato del  lavoro e di conseguenza di far ripartire l’occupazione.

E’ notizia recente che nell’ultimo anno sono stati persi oltre 1 milione di posti di lavoro,  di cui 300.000 solo nell’ultimo trimestre, a scapito soprattutto dei giovani, con un incremento di quasi il 14% rispetto all’anno 2011; sappiamo che milioni di persone sono sotto la soglia della povertà, migliaia di aziende commerciali e produttive hanno chiuso o stanno chiudendo, la tassazione ha superato la soglia proibitiva del 52% . il debito pubblico aumenta a dismisura e il PIL non cresce come dovrebbe. In compenso aumenta lo spread.

Ci hanno fatto credere! Ma ora non crediamo più!

    

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