martedì 10 giugno 2014

AVANTI LA SPERANZA, DIETRO LA PAURA


Quando una nazione vive nella paura, l’unica via d’uscita è la speranza e qualche buona azione. Renzi ha identificato questa richiesta, nata da 6 anni di crisi economica e culturale, ovvero la mancanza assoluta di cambiamento, facendosi profeta di un’agognata ed irraggiungibile guarigione. Egli è il profeta del nuovo ed (im)possibile Miracolo all’italiana. Gli 80€ sono l’obolo della carità catto-democristiana - quella che si disinteressa del problema, alleviandosi la coscienza per mezzo di una buona ed estemporanea azione. 

Il popolo ha il terrore della trasformazione e qui, in questo articolo, vorrei interrogarmi sul motivo di questo panico, partendo da piccoli elementi esplicativi tratti da uno studio sulla psicologia delle masse.
Claudio Naranjo, psicoterapeuta cileno, afferma che le patologie del carattere si esprimono anche a livello di società, comunità e non solo a livello individuale. Proseguendo nell’analisi, Naranjo rileva che la paura è l’emozione fondante della nostra civiltà, sostenendo che il pensiero dominante, quello “patriarcale,” spinge i cittadini a supportarLo con ogni mezzo, tra i quali una fede cieca nell’ordine gerarchico, l’obbedienza totale ai superiori e la contemporanea aggressione degli “inferiori”, di coloro che non hanno diritti - ad esempio i precari, ulteriormente penalizzati dal Jobs Act, di recente approvazione parlamentare. L’assetto psicologico della nostra società -bloccato dalla paura- si traduce, da un lato, nell’accidia del popolo incarnata dalla delega senza controllo al politico di turno, dall’altro, attraverso l’inerzia psico-spirituale realizzata da tutte le forme di burocrazia che paralizzano ogni iniziativa di rinnovamento sociale. La fiducia riposta in Renzi, da parte del popolo, è perciò imputabile alla fede in un messia che risolva “divinamente” ogni criticità del sistema italiano e alla sua apparente messa in discussione del sistema burocratico ed amministrativo italiano di kafkiana derivazione. Lazzaro vivrà?

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