giovedì 12 giugno 2014

IL CAMPIONATO MONDIALE DELLE CONTRADDIZIONI

Iniziano finalmente i tanto attesi mondiali di calcio in Brasile, ma quest’anno i giornali, le televisioni non parlano solo di formazioni, calciatori e pronostici, ma anche delle manifestazioni e scioperi della popolazione. I sindacati, le associazioni e i movimenti per la casa sono stati bravi nel saper sfruttare la popolarità dei mondiali e portare l’attenzione sulle problematiche del Brasile e le forti contraddizioni che il campionato del mondo non ha fatto altro che evidenziare. Nei giorni scorsi c’è stato il blocco delle metropolitane a San Paolo e nei prossimi giorni la speranza è quella di bloccare tutti i mezzi di comunicazione, aeroporti, stazioni, autostrada. 

Il governo sta usando la linea dura contro manifestanti, ha rafforzato l’esercito, si usano lacrimogeni nelle piazze ad altezza uomo, è stata approvata una legge emergenziale contro le devastazione e ci sono stati arresti preventivi. I brasiliani denunciano come il campionato del mondo non porti nessun beneficio allo Stato, ma solo alle grandi multinazionali sponsor dei mondiali, anzi per le infrastrutture e l’organizzazione dell’evento sono stati spesi 13 miliardi di denaro pubblico, intere zone delle favelas sono state rastrellate per fare spazio alla speculazione edilizia e. contemporaneamente, sono stati fatti tagli all'istruzione, la sanità, i trasporti e l’edilizia popolare. Mai come questa volta le contraddizioni tra estrema povertà dei Paesi del sud del mondo e i tanti soldi che girano nel mondo del calcio sono state così evidenti e denunciate dal popolazione che non vuole più subire in silenzio queste ingiustizie.

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