mercoledì 4 giugno 2014

ITALIA BOCCIATA? NO, RIMANDATA CON DEBITO

Sono giorni di “pagelle” per i Paesi UE. La Commissione ha valutato il rispetto degli impegni presi da ciascun Paese per quanto riguarda conti pubblici e riforme. C’è giubilo e fermento a Palazzo Chigi, perché a Bruxelles non si è parlato di una vera e propria “manovra” per l’Italia, quanto piuttosto di una serie di raccomandazioni in cui si legge che “l’Italia dovrà fare un ulteriore sforzo” per pareggiare i conti. 


Della serie non siete promossi ma rimandati a settembre, con debito. L’esecutivo fa sapere che “è importante fare le riforme”, ma non specifica né come né quando. Renzi è fiducioso, i leader UE danno fiducia a Renzi e il bicchiere ci sembra mezzo pieno. Intanto, i dati sulla disoccupazione salgono in maniera inarrestabile: nel primo trimestre 2014 hanno raggiunto il 13,6%, e la disoccupazione giovanile è arrivata al 46%. L’Eurostat ci fa sapere che a livello occupazionale l’Italia è agli ultimi posti, la peggiore dopo Grecia, Croazia e Spagna. Ma oggi possiamo ancora una volta guardare sorridenti il nostro Premier, e ripetere il suo mantra assieme a lui: “Abbiamo fatto i compiti a casa e questo è il risultato. I gufi se ne dovranno fare una ragione”.

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