venerdì 13 giugno 2014

CODE NAME RIVOLUZIONE

Rivoluzione@governo.it, se fossimo in ambito pubblicitario potrebbe essere il payoff con cui il Governo si rivolge ai consumatori per vendere il suo prodotto, in questo caso il cambiamento. Nella realtà economica, è l'indirizzo email che è stato messo a disposizione quando a fine aprile è stata deliberata la proposta di riforma, di modo che i diretti interessati potessero dire la loro. Il Governo vuole fare sul serio, è invece l'headline con cui si vuole trasmettere la promessa strategica, la rivoluzione, in che senso? 

Garantire il ricambio generazionale (sarebbe anche ora, diminuirebbe il tasso di disoccupazione giovanile). Tagliare gli sprechi, abolendo enti che non servono e riorganizzando i superstiti (con ciò le casse tornerebbero a riempirsi di moneta suonante). Semplificare i servizi (snellimento della burocrazia, un bel passo in avanti!). Nell'agenda programmatica la riforma delle PA era prevista per aprile. Detto fatto. Il ddl verrà discusso oggi al CdM. Ma una volta approvato sarà davvero una rivoluzione o resterà un debole fuoco di paglia? Non ci aspettiamo né la rivolta del thè né la presa della Bastiglia, poiché guardando alla storia questo è ciò a cui il termine rivoluzione farebbe pensare, vogliamo il cambiamento, non un venticello! È l'Italia tutta a chiederlo!

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