martedì 18 novembre 2014

IL TEATRO CONTINUA A LOTTARE

Roma è, spesso, teatro di molte proteste. Proteste di lavoratori, proteste sociali. A volte anche proteste politiche. La Città Eterna, però, è anche teatro della protesta….di un teatro: l’Eliseo, situato in via Nazionale. Un edificio storico, che da sempre ha ospitato rappresentazioni celebri, con i più famosi artisti e registi di tutti i tempi: Eduardo de Filippo, Anna Magnani, Gino Cervi, Giorgio Strehler, Umberto Orsini e Franca Valeri sono solo pochi dei tanti nomi che hanno camminato il palco del teatro. Lo scorso luglio, però, l’Eliseo ha subito uno sfratto, che da tempo, come una spada di Damocle, pendeva sulla sua testa. Sfratto che rischia non solo di mandare a casa molti lavoratori e operatori; ma anche di trasformare uno degli edifici culturali per eccellenza della Capitale, in qualcosa di troppo lontano, come un centro commerciale o un parcheggio. Malgrado l’evento sia stato più volte rimandato, il teatro rischia seriamente di chiudere. I cittadini, però, non si sono arresi. Poiché Roma non vuole perdere un monumento culturale, molti cittadini hanno firmato una petizione, destinata non solo al ministro Franceschini, ma anche al presidente della Regione Zingaretti, al sindaco Marino e al vice-sindaco Nieri e altre istituzioni al fine di trovare un “tutor istituzionale” che segua le trattative, evitando la strada dello sfratto.
La vicenda dell’Eliseo si unisce a quella di tanti altri edifici destinati alla cultura e poi sfrattati per meri interessi privati: si pensi al Teatro Valle o al Cinema America. E anche lì sono stati i cittadini a mettersi subito dalla parte dell’Arte. La politica dimostra sempre di non ricordarsi di ciò che è bello, ma solo di ciò che conviene; dimenticando che il teatro, il cinema e l’Arte in generale sono fondamentali e conveniente come molte altre cose. È anche vero, però, che un pubblico che pensa, rappresenta un elettorato pensante….

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