La grande manifestazione di
martedì 5 maggio ha avuto, in parte, i suoi frutti. Vedendo sindacati,
studenti, insegnanti e personale scolastico unti e compatti in una protesta
nazionale, ben gestita, senza violenza e caratterizzata da molta rabbia, il governo
sta decidendo di fare un leggero passo avanti. Della serie “Forse abbiamo
esagerato”. Il premier Matteo Renzi, infatti, ha dichiarato che il testo sarà
modificato per quanto concerne i poteri concessi ai presidi. Secondo quanto si
apprende da fonti parlamentari, la modifica potrebbe prevedere che i professori
possano autocandidarsi e i dirigenti scolastici facciano colloqui per
selezionarli e poi motivino la loro scelta.
Escludendo il fatto che, se gli
avvenimenti dovessero prendere questa piega, non cambierebbero di molto la
faccenda, , il fatto entusiasmante, però, è che la protesta ha funzionato.
Esistono momenti in cui manifestare si dimostra ancora e sempre una splendida
soluzione. Durante gli ultimi anni, le città sono state un susseguirsi di manifestazioni, proteste e scioperi (a causa del forte disagio sociale e della cecità della classe politica) e si era visto o, per lo meno, creduto, che le generazioni più giovani fossero più distaccate e indifferenti a certi argomenti. È sempre bello, invece, ricredersi riguardo certe convinzioni. Molti ragazzi e giovani hanno riempito le piazze, per qualcosa che
riguarda loro da vicino, sinonimo di un forte interesse sociale. Purtroppo non
esisterà mai un governo che riesca a non deludere le classi sociali, ma finché
basta scendere, farsi sentire e far valere la propria opinione è tutto di
guadagnato!
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