Dopo
la Grecia di Siryza, ora è la Spagna il nuovo laboratorio della politica
europea di rinnovamento. Al grido di “Si, se puede” si è registrato in queste
ore alle elezioni amministrative e regionali spagnole, il trionfo di Podemos. movimento politico nato dal basso, dal malcontento e dalla voglia di riscatto. Certo
non sono le elezioni politiche, previste per il prossimo novembre. Ma hanno
consegnato due città chiave in mano al neonato Podemos, Madrid e Barcellona. Il
popolo ha scelto il cambiamento. Giovani
leader si sono fatti portavoce di un rinnovamento che sembra ormai
inarrestabile. Pablo Iglesias guida il partito politico, oggi trionfante,
nato nel 2014 dall'ondata di indignados scesi nelle strade spagnole, per
protestare contro i privilegi dell'attuale classe dirigente e la corruzione. Eccolo
il cambiamento spagnolo. Il bipartitismo dei partiti socialista e popolare
sembra al tracollo. Perlomeno in netta flessione. Solo a Barcellona, i
socialisti sono passati da essere la seconda forza al quinto posto. Proprio qui
il nuovo sindaco è Ada Colau. Candidata con una lista civica in cui Podemos è
confluito. Giovane e competente attivista, leader dei movimento di lotta per il
diritto alla casa, si è impegnata contro gli sfratti, i pignoramenti e si è
resa protagonista della promozione di una legge di iniziativa popolare per
riformare la legge sui mutui in Spagna.
È lei ora alla guida della roccaforte
municipale di Barcellona. E
con molta probabilità altri comuni e regioni spagnoli cadranno in mano a
Podemos, come Valencia, Aragone, Castiglia, Mancia. L'auspicio dei leader
anti-austerità, anti-corruzione, anti-poteri costituiti e privilegi è che
proprio da qui, dal terremoto che sta scuotendo i Paesi del mediterraneo
europeo, parta quella rivoluzione che trasformerà l'Europa. Quel rinnovamento
che si imporrà sui poteri forti poggiati candidamente sulle poltrone del potere
e lascerà spazio a nuovi leader, ad un' Europa costruita su nuove basi e nuovi
valori. Vera democrazia partecipata, diritti, giustizia, difesa dei deboli,
attivismo. La
rivoluzione deve partire dall'Europa del sud, si dice. E l'Italia? È pronta a
prendere il testimone? Dov'è
nel nostro Paese il rinnovamento? Dov'è l'attivismo? Dove la forza politica
nuova, nata dal basso, che romperà gli equilibri di potere costituito a favore
del nuovo?
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