martedì 5 maggio 2015

GONE WITH THE WIND

Il 3 maggio 1937 "Via col vento", il romanzo di Margaret Mitchell, vince il Premio Pulitzer. Sfido chiunque abbia idea di cosa sia il cinema o la letteratura a non averlo visto o letto almeno una volta. Sì, niente da dire: è un’ “epopea”, ma è come imparare ad andare in bicicletta, prima o poi tocca a tutti. La storia è incentrata fortemente sulla protagonista, 'Mizz Rozzella' come la chiama in una delle prime scene Mamy, la governante di Tara, e Rhett Butler, il suo futuro marito. Tutto prende il la nello scenario mondano e spensierato dell’America pre-secessione; Miss O'Hara è innamorata da sempre di Ashley Wilkes ma apprende che l’uomo sposerà a breve la cugina: Melania Hamilton. Rossella comunica ugualmente il suo amore ad Ashley ma senza risultati e per ripicca sposa un altro, scoppia la guerra ed entrambi gli uomini partono. La trama sembrerebbe classica, con scenario di guerra annesso, il marito di Rossella muore, ma la differenza sostanziale nel romanzo la fa l’amore che divampa tra lei e Rhett. Lui nonostante sia consapevole dell’amore di lei per Ashley non demorde e sicuro di sé la conquista. Tra loro litigi, battibecchi a profusione, sono due caratteri forti che non fanno che scontrarsi, lui non gliela dà mai vinta, ma la ama, ama tutto di lei la sua vanità, il caratteraccio, la sua bellezza, il suo egocentrismo, la cocciutaggine, il suo non darsi mai per vinta. Non è spaventato, come gli uomini cui siamo ormai avvezze, dalla sua grande forza, dal suo non essere melensa a parole, sa solo che vuole lei più di ogni altra cosa, dal primo istante in cui l’ha vista.
Il romanzo e il film sono l’esempio eclatante del chi vuole fortemente: ottiene, non si può negare che creino anche delle aspettative poco realistiche in molte di noi. Diciamolo, gli uomini alla Rhett Butler sono quasi un’utopia, l’uomo che ti conquista corpo e anima, che combatte, che non teme quello che prova anche se n’è travolto e che riesce a legarti a se nonostante tu non sia il classico svilito e trito stereotipo di donnicciola pacata,che non brilla e non si nota, ovvero “addomesticata” - geisha alla Melania Hamilton, non esistono. Riguardando per l’ennesima volta il film è meglio che continuiamo a sognare, sognare che quest’uomo di polso torni da Rossella esattamente come vorremmo che “l’uomo che non c’è” torni… anzi in alcuni casi azzarderei giunga… da noi, direttamente da un altro pianeta.

Nessun commento:

Posta un commento