giovedì 14 maggio 2015

MILANO DA RECORD PER LE ALLERGIE

A Milano, un'ondata di caldo ha fatto lievitare i termometri di sei gradi sopra media e ha provocato un'invasione di pollini. In Lombardia è record: in questi giorni nel capoluogo la concentrazione ha superato i 500 granuli per metro cubo d'aria. Un pericolo per le persone allergiche (me in primis)! L'assaggio di estate con un mese di anticipo ha il suo picco mercoledì: in centro si toccheranno i 30 gradi. Gli esperti avvertono di non scoprirsi troppo, pensando che la bella stagione sia arrivata stabilmente. Fra giovedì notte e venerdì un forte temporale farà crollare le temperature di quasi dieci gradi: in quel caso, se ci fossero precipitazioni regolari, avremo un calo dei pollini. Se si parla di un acquazzone, invece, è diverso, poiché il polline "scoppierà" con vere e proprie crisi d'asma 'da temporale'. Dunque per il cambio di stagione dobbiamo aspettare ancora un po'...Continueremo a vestirci, sbagliando puntualmente tutte le volte. Il maltempo in arrivo, però, dovrebbe far tornare tutto alla normalità portando via questa estate anticipata.
La Lombardia è la regione "più allergica". In città la concentrazione record di pollini espone i soggetti allergici già oltre la soglia dei 100 granuli, con il rischio di avere asma e infiammazione gravi. Elide Anna Pastorello, la direttrice dell'Allergologia del Niguarda, sostiene che in Lombardia la stagione dell'allergia è lunghissima. A febbraio ci sono i pollini delle betulacee, seguiti ad aprile da quelli delle graminacee fino a giugno. Dopo, c'è il periodo della paretaria e dell'artemisia, e infine quello dell'ambrosia, che rimane nell'aria fino all'autunno. Totale? Sette mesi ininterrotti. I più colpiti sono: bambini, sportivi e tutti coloro che stanno all'aperto, data la maggiore possibilità di entrare a contatto con i pollini. I rimedi? Sarebbe consigliabile cambiare ambiente: un paio di giorni via da Milano, magari al mare... Alcuni trovano conforto con gli antistaminici, che affievoliscono i sintomi e riducono l'infiammazione. La prima cosa resta, comunque, la prevenzione: il vaccino, quello per le graminacee da quest'anno, in tutta Italia, è a carico del servizio sanitario. La terapia va seguita per un paio di mesi per tre/quattro anni: aiuta a ridurre i sintomi ed evita che si aggravino. Non potevano essere più chiari: "la Lombardia può nuocere gravemente alla salute: evitare accuratamente...."

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