venerdì 29 maggio 2015

IL NEBRASKA CANCELLA LA PENA DI MORTE

Il Nebraska ha abolito la pena di morte. Il parlamento statale con 30 voti favorevoli e 19 contrari ha superato il quorum richiesto per rovesciare il veto posto dal governatore repubblicano, Pete Ricketts, alla legge per lo stop alle esecuzioni del 1997. Il voto fa del Nebraska il primo stato controllato da repubblicani che cancella la pena capitale, dopo il North Dakota nel 1979. Sono ora 20 su 50 gli stati USA che hanno abolito l’esecuzione capitale: “Quello che è successo in Nebraska è un microcosmo di una tendenza ormai stabile a livello nazionale - spiega ora Robert Dunham, executive director del Death Penalty Information Center - la tendenza è quella di una progressiva ma inarrestabile evoluzione dell’opinione pubblica americana”. La storica decisione è stata raggiunta grazie alla formazione di un fronte compatto trasversale, che ha superato divisioni politiche e ideologiche.
I fautori del no alla “death penalty” hanno conquistato l’appoggio dei senatori repubblicani sulla base di differenti motivazioni: che la pena di morte è inefficace come deterrente nei confronti della criminalità; che è troppo costosa e in contrasto con i valori morali e religiosi dello stesso partito repubblicano. Tutto ciò ha sicuramente i crismi della straordinarietà, ma la sensazione generale è che ci sia un ripensamento condiviso in tutta la federazione. Sei stati, dal 2007, hanno abolito la sentenza capitale: Maryland, Connecticut, Illinois, New Mexico, New Jersey. Praticamente tutte le esecuzioni sono state bloccate: nello stesso Nebraska, nessun condannato è stato più giustiziato dal 1997. È forse questa la vittoria più grande, in attesa sempre di una sentenza della Corte Suprema che sancisca la crudeltà e l’efferatezza della “death penalty”, in contrasto, quindi, con la Costituzione.

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