lunedì 4 maggio 2015

I VALORI, QUESTI SCONOSCIUTI

Tre giorni sono passati dal grande evento di apertura dell’Expo, tre giorni il tempo passato dalle rappresaglie di Milano ad opera dei black bloc e non si parla d’altro se non dello studente intervistato che considera “giusto spaccare tutto”. “È una protesta, si fa bordello”, e con queste parole si giustificano atti vandalici e delinquenza dilagante per esprimere il proprio dissenso sull’esposizione mondiale. Vetrine fracassate e muri imbrattati, questi i “must” per far valere la propria ragione. Ma di quale ragione si tratta poi? Colpire l’attività di un padre che a stento riesce a mantenere la famiglia, bruciare l’auto di qualcuno che per raggiungere il proprio posto di lavoro ne ha necessità, non è protesta, è un atto di criminalità! E con questo non si può fare altro che chiedersi: quali valori hanno i giovani di oggi? Ben pochi se si è arrivati a tanto, giustificando la devastazione del centro di Milano. Non a caso la rete, oltre ai commenti al vetriolo per i vili atti perpetrati, continua a elogiare la famosa mamma di Baltimora con apprezzamenti del tipo “ce ne vorrebbero di più”. E in effetti se ci fossero più mamme pronte a far rigare dritto i propri figli, probabilmente la protesta avrebbe avuto toni più civili e pacati.
Perché dovrebbe essere in primis la famiglia a dare il buon insegnamento, piuttosto che lasciare i propri ragazzi alle malsane frequentazioni o alla possibilità di costruirsi un pensiero distorto. Eppure nel clima di indignazione non mancano i commenti di coloro che gridano al complotto, e che il ragazzo in questione, infervorato dal clima di rivoluzione, sia solamente una pedina mediatica per focalizzare l’attenzione sui disordini e non sul fatto che all’Expo, tra le eccellenze alimentari, spuntano grandi multinazionali. E a ben pensarci, lo stesso inno d’Italia è stato modificato, per agevolare il discorso di Renzi, in barba alla tradizione, mediante un coro di bambini che, con un’abile mossa comunicativa, hanno reso più innocente il suddetto ritocco. E intanto, l’attenzione si focalizza altrove, e non sui veri problemi del Paese.

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