Tre
sfidanti sul ring. Uno sciopero nazionale alle porte. Un'imminente, ennesima,
emergenza.
Gli
sfidanti sono il sindaco di Roma, Ignazio Marino con la sua giunta, l'Ama, la
municipalizzata dei rifiuti, e il consorzio Co.La.Ri., che, sotto la guida di
Manlio Cerroni, gestisce lo smaltimento rifiuti della Capitale. Lo
sciopero è quello annunciato da tutte le aziende dei rifiuti per lunedì
prossimo, che comporterà la paralisi anche in Ama. Sciopero preceduto da
giornate di assemblee e disagi e da una raccolta immondizia ridotta nei
festivi. I dipendenti delle municipalizzate sarebbero senza contratto nazionale
da sedici mesi. L'ennesima
emergenza alle porte, ovviamente, è quella dei rifiuti, che rischia
di trasformarsi in un'ondata di immondizia pronta a ricoprire i quartieri della
Capitale. Il
sindaco denuncia Co.La.Ri. di far lavorare i sui impianti di trattamento a
regime ridotto. E c'è la forte accusa di Estella Marino, assessore
all'Ambiente: “Ogni qualvolta c'è un picco di produzione rifiuti, Co.La.Ri
rallenta i suoi impianti".
Il consorzio sarebbe autorizzato a lavorare 1500 tonnellate al giorno. Ma ne tratta solo 900. Un
braccio di ferro tra giunta e Cerroni che sottintenderebbe un ricatto di fondo,
nel momento in cui la giunta capitolina starebbe cercando di smarcarsi dal monopolio
dei rifiuti, in mano all'ex supremo della super-discarica di Malagrotta.
Un'emergenza rifiuti che sarebbe, di volta in volta, scatenata di proposito. I
giorni scorsi Marino ha firmato un'ordinanza urgente per rimettere in funzione
il tritovagliatore di Ama. Le prossime mosse previste dal Campidoglio sono una
diffida, per intimare Co.La.Ri. A mettere il turbo agli impianti e farli
lavorare a pieno regime e ispezioni da parte della polizia municipale, per
controllare che il consorzio di Cerroni rispetti i patti. Ultima minaccia
annunciata, ma difficile da concretizzarsi: la requisizione degli impianti. Intanto
le strade della Capitale sono sporche, i rifiuti si sono trasformati in
occupanti abusivi dei marciapiedi e la raccolta ridotta del prossimo week end e
lo sciopero di lunedì prossimo non faciliteranno le cose. In una città già
quotidianamente sporca, trascurata e costantemente in allarme.
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