Si
allunga la fila delle regioni italiane che dicono "sì" all'uso terapeutico della
cannabis. Dopo Puglia, Toscana, Veneto, Liguria, Marche, Friuli, Abruzzo,
Sicilia e Umbria, è la volta del Piemonte, dove il Consiglio regionale ha
approvato all'unanimità la proposta di legge presentata dai consiglieri Marco
Grimaldi e Mario Giaccone, rispettivamente di Sel e Chiamparino per il Piemonte.
La cannabis sarà prescritta dal medico, distribuita dalle farmacie e la cura
sarà a totale carico del sistema sanitario regionale. Con un risparmio enorme
per i pazienti, che si troverebbero a spendere circa 30 euro per ogni grammo
consumato quotidianamente.
La
Regione potrà rifornirsi di cannabinoidi comprando le sostanze all'estero, da
aziende straniere che le producono; oppure
acquistando forniture dallo stabilimento chimico militare di Firenze, vero e
proprio produttore di cannabis ad utilizzo terapeutico. Infine sono stati
autorizzati progetti pilota per la coltivazione, con università e associazioni
di pazienti. Sla, sclerosi multipla, fibromialgia, malattie reumatiche in genere. E poi disturbi
comuni come emicrania, carenza di appetito. In maggioranza concordi ormai i
medici specializzati in terapia del dolore nell'affermare che la marijuana sia
necessaria per alleviare i dolori causati da queste patologie. Sembra che il nostro paese sia pronto a rompere un tabù.
Almeno questo, di vitale importanza per il miglioramento della vita di pazienti
affetti da malattie fortemente debilitanti e dolorose.
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