venerdì 5 giugno 2015

ERDOGAN CONTRO LA STAMPA: CHIESTO L’ERGASTOLO PER UN REPORTER

Pugno di ferro del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, contro la stampa. Il premier uscente, che il prossimo 7 giugno, con ogni probabilità, verrà riconfermato alla guida della Nazione, ha chiesto l’ergastolo per Can Dundar, direttore del quotidiano di opposizione Cumhuryet, reo di aver pubblicato uno scoop su forniture di armi da parte del governo turco ai gruppi jihadisti in Siria. La notizia apparsa sul sito web del quotidiano Hurriyet, ha fatto in poco tempo il giro del globo, suscitando sdegno nel mondo dell’informazione. Erdogan aveva più volte ripreso Dundar, minacciandolo di fargli pagare “a caro prezzo” le rivelazioni, che hanno messo in grande imbarazzo il governo di Ankara, accusato di appoggiare in Siria i gruppi estremisti e di lasciare aperte sul proprio territorio le “autostrade della jihad”.
Le immagini pubblicate da Cumhuriyet erano state scattate nel gennaio 2014 da militari della gendarmeria che avevano effettuato un controllo su dei camion scortati dal Mit, i servizi segreti turchi. Il governo aveva allora negato che a bordo ci fossero armi, ma solo “aiuti umanitari”. Gli agenti che avevano partecipato al controllo, erano stati prima trasferiti e poi arrestati e incriminati per spionaggio; stessa accusa che pende sul capo di Dundar, che ora rischia il carcere a vita. Nei giorni scorsi, decine di giornalisti e di intellettuali, tra cui il premio nobel per la letteratura, Orhan Pamuk, si sono dichiarati corresponsabili del reato e hanno intimato al premier di “smettere di fare bullismo conto la stampa”. La Turchia è al 149° posto nella classifica della libertà di stampa, e di sicuro, questo episodio rappresenta un altro grave passo indietro verso l’ingresso nell’Unione europea.

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