Quante volte ci è capitato, durante la chiusura di
supermercati, bar, forni, ecc., di notare l’indecorosa fine che fanno molti
cibi invenduti?! Uno scandalo per molti, per altri un vero e proprio schiaffo
alla povertà, in un momento come questo in cui molti non possono permettersi
nemmeno il minimo indispensabile. E troppi sono gli episodi in cui tante
persone, anziane soprattutto, sono costrette a rovistare tra i rifiuti per
racimolare il pane quotidiano. Per non parlare di coloro che sono stati
costretti a rubare per necessità, e poi vergognosamente finiti in galera. O
addirittura qualcun altro è stato multato per aver regalato un panino senza
regolare scontrino. Insomma, il nostro Paese ha esempi da vendere in quanto a
spreco di cibo, vuoi perché la legge impone di buttarlo a fine giornata, o
perché non esiste un altro modo per poter “riciclare” gli alimenti. Eppure in
Francia sono state recentemente adottate misure per poter donare il cibo in
eccesso ai poveri. In questi giorni il parlamento francese discute appunto una
serie di provvedimenti per impedire un “vero e proprio scandalo”, come lo
definirebbe il socialista Guillaume Garot.
Ogni anno ciascun cittadino francese
spreca la “bellezza” di 20/30 chili di cibo. Una situazione a cui mettere un
freno anche attraverso una campagna di sensibilizzazione alimentare. E in
Italia? Il valore economico del nostro spreco alimentare è pari a 8,1 miliardi
di euro, 2 milioni di tonnellate vanno sprecate nella trasformazione
industriale, e 300mila tonnellate vanno perdute durante la fase di
distribuzione. Intanto noi, più che pensare a come poter evitare tutto ciò,
siamo concentrati su Expo...la mostra sull’alimentazione mondiale, che dovrebbe
“sfamare il mondo”. Per ora la mostra ha sfamato chi poteva permettersi di spendere
dai 30 euro in su…altro che sfamare il mondo e chi non ha di che campare!
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