lunedì 15 giugno 2015

QUELLE PERQUISIZIONI IN CASA APPLE

Lavorare in Apple è forse il sogno di molti nerd e appassionati di tecnologia, anche se molti potrebbero cambiare idea se, per lavorare in un Apple Store, non fosse necessaria una perquisizione. È infatti pratica comune, in alcuni negozi dell'azienda, che i dipendenti subiscano inquisizioni quando si allontanano dal posto di lavoro. Una vera e propria vessazione, tanto che i suddetti lavoratori hanno avviato un’azione legale in quanto durante il procedimento non vengono retribuiti. In tutto ciò sembra che Tim Cook, amministratore delegato dell’azienda di Cupertino, sia stato preso alla sprovvista dalle lamentele. Effettivamente lavorare per poi essere perquisiti come un qualsiasi ladro intenzionale, non è propriamente etico o morale. Basti pensare che una perquisizione non rientra nelle tradizionali mansioni di un impiegato, cui oltretutto viene sottratto del tempo per essere sottoposto ad una pratica discutibile.
Che la crisi abbia generato disperazione e incoscienza nel prossimo è purtroppo cosa ormai risaputa, ma addirittura arrivare a mettere a rischio il proprio posto di lavoro sarebbe da folli. Tra il perdere uno stipendio fisso mensile e tentare di rubare un iPhone una tantum, qualunque persona assennata sceglierebbe di preservare l’entrata sicura. Oppure in casa Apple sono tanto convinti che uno smartphone, il loro, valga più della sicurezza personale e della propria famiglia? Per qualcuno si, ma non per tutti!

Nessun commento:

Posta un commento