Lavorare in Apple è forse il sogno di molti nerd e
appassionati di tecnologia, anche se molti potrebbero cambiare idea se, per
lavorare in un Apple Store, non fosse necessaria una perquisizione. È infatti
pratica comune, in alcuni negozi dell'azienda, che i dipendenti subiscano inquisizioni
quando si allontanano dal posto di lavoro. Una vera e propria vessazione, tanto
che i suddetti lavoratori hanno avviato un’azione legale in quanto durante il
procedimento non vengono retribuiti. In tutto ciò sembra che Tim Cook,
amministratore delegato dell’azienda di Cupertino, sia stato preso alla
sprovvista dalle lamentele. Effettivamente lavorare per poi essere perquisiti
come un qualsiasi ladro intenzionale, non è propriamente etico o morale. Basti
pensare che una perquisizione non rientra nelle tradizionali mansioni di un
impiegato, cui oltretutto viene sottratto del tempo per essere sottoposto ad
una pratica discutibile.
Che la crisi abbia generato disperazione e incoscienza
nel prossimo è purtroppo cosa ormai risaputa, ma addirittura arrivare a mettere
a rischio il proprio posto di lavoro sarebbe da folli. Tra il perdere uno
stipendio fisso mensile e tentare di rubare un iPhone una tantum, qualunque
persona assennata sceglierebbe di preservare l’entrata sicura. Oppure in casa
Apple sono tanto convinti che uno smartphone, il loro,
valga più della sicurezza personale e della propria famiglia? Per qualcuno si,
ma non per tutti!
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