martedì 14 luglio 2015

TROMBA D'ARIA NELLA RIVIERA DEL BRENTA: GIOVANI E MIGRANTI SI RIMBOCCANO LE MANICHE

Ci sono i migranti accolti nella Casa don Gallo, nella cooperativa Percorso vita e nell’ostello Casa a colori di Giare. Una quarantina di richiedenti asilo, sparsi tra Mira e Dolo che si sono rimboccati le maniche per la “loro” città. Perché l'8 luglio, a Dolo, in provincia di Venezia, nella riviera del Brenta, è passato un tornado alla velocità di 300 chilometri orari, che ha scoperchiato tetti, sventrato case, distrutto alberi, strade e macchine. Così in strada, assieme a vigili del fuoco, protezione civile e a decine di giovanissimi veneti, sono scesi loro: i migranti ospitati nelle strutture della città e della provincia. Quelli che molti cittadini e istituzioni locali veneti non vogliono. Malgrado ciò si sono rimboccati le maniche loro. Spalando macerie.
Questo il commento del sindaco di Mira, Alvise Maniero: “Che i parlamentari italiani siano all’altezza della forza e del coraggio di questi ragazzi, spesso giovanissimi, fra cui anche decine di profughi ospitati nei nostri territori”. E tra appelli circolati sui social, pagine aperte su Facebook, il solito 'turismo' dei curiosi dei disastri e la generosità delle persone che donano beni e servizi di prima necessità, ci sono loro. Guantoni in mano, spirito di condivisione e voglia di ringraziare. Perché chi meglio di loro sa cosa significhi perdere tutto.

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