venerdì 26 settembre 2014

EMERGENZA RIFIUTI. MAGLIANO ROMANO DICE NO ALLA DISCARICA

In questi giorni, nella zona Roma Nord, si sente molto parlare della discarica di Magliano Romano e della lotta dei suoi cittadini e di quelli dei comuni limitrofi, contro l'ampliamento dell'area da una discarica per rifiuti inerti a “speciali non pericolosi”, come si legge anche nella pagina Facebook ‘MAGLIANO ROMANO no discarica’, dove i membri si organizzano e si scambiano informazioni sui vari eventi dove saranno presenti i banchetti per la raccolta firme. Attualmente in località Monte della Grandine esiste già un impianto di 66.000 metri quadrati, situato in un'ex cava in fossa per l'estrazione di blocchetti di tufo, dove vengono smaltiti i rifiuti inerti, ossia quei rifiuti provenienti dal settore dell' edilizia, dalla demolizione, dalle costruzioni e demolizioni edili. Come si legge dalla relazione tecnica, il sito in questione si trova ad 800 metri dal centro abitato, ed è raggiungibile solo attraverso strade rurali che lo collegano alla strada provinciale Campagnese a Sud.

Con una determina del 5 luglio 2013, la Regione Lazio ha adottato un provvedimento finale positivo per rilasciare ad un'impresa la messa in esercizio della discarica per rifiuti inerti, secondo documentazione presentata e successive conferenze di servizi. Con un'altra determina del 31 luglio scorso, è stato adottato un provvedimento di esclusione dal VIA, fino a che non saranno portate a termine le prescrizioni di cui al comma 5 dell' articolo 20, parte II, D. Lgs. n. 152/2006, o Norme in materia ambientale. La parte seconda disciplina le procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d' impatto ambientale (VIA), e per l' autorizzazione ambientale integrata (IPPC). I rifiuti speciali, secondo quanto riportato dal Ministero dell' Ambiente, sono quelli derivanti da lavorazione industriale, da attività commerciali, da attività di recupero e smaltimento rifiuti, i fanghi prodotti dai trattamenti delle acque e depurazione delle acque reflue, da attività sanitarie, macchinari o apparecchiature deteriorate od obsolete, veicoli a motore, rimorchi e simili. Gli speciali pericolosi sono tutti quei rifiuti che contengono sostanze inquinanti, come processi chimici, industria fotografica, oli esauriti, solventi ed altro. Seguiremo da vicino la vicenda e vi terremmo aggiornati sugli eventuali sviluppi.

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