giovedì 4 settembre 2014

LA RIFORMA DELLA SCUOLA SECONDO RENZI

Puntuali come ogni anno in autunno arrivano le proposte per riformare la scuola e il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato su Internet il suo “patto educativo”. Al momento sono solo linee guida, dal 15 settembre al 15 novembre partiranno le consultazioni con tutti i soggetti interessati, anche con gli studenti, che come dice il premier devono essere protagonisti e non spettatori. Quali sono i punti principali di questo patto? Prima di tutto eliminare precariato e supplenze, verranno assunti a tempo pieno nel 2015 gli insegnati bloccati da anni nelle graduatorie. Le graduatorie saranno poi eliminate del tutto e dal 2016 si assumerà solo attraverso concorso pubblico.

D’altro canto gli insegnati dovranno acconsentire alla mobilità in qualsiasi Regione e sottoporsi a test di valutazione, gli aumenti a partire dallo stipendio base non avverranno più per anzianità ma per merito o accumulando crediti attraverso corsi di formazione. Le scuole dovranno essere trasparenti e pubblicare on line bilanci e progetti; si dovrà dare più spazio al lavoro aumentando le ore di tirocini negli istituti professionali. Non possono mancare poi i classici cavalli di battaglia di ogni riforma, inglese e Internet. È un piano molto ambizioso ma come si finanzieranno 150mila assunzioni in così poco tempo? La cifra stimata è di tre miliardi di euro. Una soluzione proposta dal premier è far entrare anche realtà esterne nella scuola, come associazioni e imprese. Ma ci sono due obiezioni: da un lato quante imprese in un periodo così difficile saranno davvero disposte a finanziare la scuola? dall’altro può la scuola essere condizionata da interessi privati e perdere così il suo vero scopo, cioè dare un’istruzione libera e completa per una formazione totale di una persona?

Nessun commento:

Posta un commento