giovedì 18 settembre 2014

LE CONSEGUENZE SE VINCESSE IL SI’ IN SCOZIA

Oggi in Scozia si vota per il referendum sull’indipendenza dalla Gran Bretagna. I seggi saranno aperti tutta la giornata, e domani mattina si sapranno i risultati. Secondo i sondaggi è in vantaggio il NO con il 52% contro il 48% dei SÌ favorevoli alla separazione. Sono soprattutto i giovani i sostenitori dell’indipendenza e del primo ministro scozzese Salmond, fortemente secessionista. Più moderati gli adulti preoccupati per i risvolti economici e finanziari. Se vincesse il SÌ ci sarebbero molte questioni da chiarire, come la valuta da utilizzare; da Londra è già arrivato il NO per continuare ad usare la sterlina, quindi o si dovrebbe continuare a usarla in modo informale, o creare una nuova moneta o entrare nell’euro, ma non è così scontata l’accettazione.

C’è poi il problema del debito pubblico, quanto ammonta e in base a cosa calcolare la quota scozzese. Ci sarebbero da affrontare anche le ingenti spese per creare un nuovo apparato statale, la difesa militare, un sistema di welfare, le ambasciate. Questo voto non interessa solo il Regno Unito, ma tutta Europa lo segue con preoccupazione. Tutti i movimenti secessionisti, incluso quello spagnolo della Catalogna e quello italiano, attendono con interesse i risultati per poter rivendicare le loro indipendenze. Se tutti i movimenti indipendentisti si riaccendessero, l’Europa regredirebbe di 700 anni. Il voto non è così scontato, bisognerà aspettare un giorno per poter fare un’analisi precisa e capire le conseguenze di questo referendum.

Nessun commento:

Posta un commento