E’ di sabato scorso la notizia che a Napoli, presso il Centro di Ingegneria Genetica, le ricerche dell’italiana Okairos ha sviluppato il brevetto per il vaccino contro l’ebola, male che sta decimando intere popolazioni d’Africa e, da poco, anche in Occidente. L’Organizzazione Mondiale per la Sanità, appresa la notizia, ha ordinato la fornitura di ben un milione di provette. Già solo per dicembre di quest’anno saranno consegnate 10mila dosi del prodotto. Per quanto concerne la produzione in larga scala si svolgerà a Pomezia, richiederà a breve un ampliamento del team di impiegati e specialisti. E ancora più impegnativo sarà l’investimento sui macchinari, perché le lavorazioni sono altamente automatizzate.
Una notizia splendida, sia per quanto concerne la speranza che il virus smetta la sua diffusione; sia per la speranza che tale scoperta possa aumentare il numero di impiegati nel settore. Inoltre è l’ennesima dimostrazione che la ricerca italiana riesce comunque a farsi valere a livello mondiale, pur non avendo fondi né il sufficiente numero di mezzi e strumenti necessari. Speriamo solo che non sia l’ennesima scusa per poter far dire alle forze governative che i risultati valgono più delle lamentele sui fondi, dandosi la scusa per seguitare a non finanziare.
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