lunedì 27 ottobre 2014

MONUMENTI ROMANI, SCENOGRAFIE DI INCONTRI HOT

La Capitale è certamente nota per le bellezze che offre ai turisti. Una delle città più antiche del mondo con un patrimonio archeologico importante fa oggi da sfondo a tanti avventori che presi da voglie ‘pruriginose’ si appartano per dar sfogo alla lussuria. L’ultimo episodio a Castel Sant’Angelo, in barba al Vaticano a pochissima distanza, dove una coppia si è lasciata andare alla foga del momento senza tanti problemi. Non molto tempo prima un uomo a Porta Maggiore si era invece ritirato sulle mura dell'acquedotto dell'Acqua Marcia per farsi una doccia, senza pensare al fatto che le proprie nudità potevano essere intraviste e fotografate dai passanti. Il buon senso sembra proprio aver ‘cambiato indirizzo’: se una volta le coppiette si rifugiavano in luoghi strategici e soprattutto nottetempo, oggi le effusioni più intime vengono manifestate non solo di giorno e alla mercè del pubblico, ma all’interno di aree archeologiche che, ospitando questi individui, non mostrano di certo un biglietto da visita rassicurante della città. Non si tratta di essere bigotti e bacchettoni, quanto di voler preservare la bellezza e la cura di luoghi visitati ogni giorno da milioni di persone provenienti da tutto il mondo, che si aspettano di rimirare monumenti curati e valorizzati.
E a nulla valgono le rimostranze dei residenti, ormai stanchi delle condizioni di totale abbandono in cui versano i quartieri, ormai diventati location di insicurezza. Ma la cosa ben peggiore è che organi preposti alla sicurezza e al decoro urbano della città restano a guardare il disfacimento della città. Vigili, Ama, servizio giardini e Sovrintendenze archeologiche sembrano fare orecchie da mercante agli appelli dei cittadini che, con rammarico, non possono fare altro che osservare come una delle città più belle del mondo venga ridotta dal degrado. Ma in una metropoli in cui “il re del tiramisù” annuncia (o minaccia, a seconda delle personali interpretazioni) la sua chiusura adducendo la colpa all’impossibilità di poter contare sulla seconda/terza fila di parcheggio, scatenando il vivo interesse degli abitanti (scandalizzati da cotanta notizia), non c’è poi da stupirsi se il nostro patrimonio storico, alla fine come si suol dire, va a donne perdute… in tutti i sensi.

Nessun commento:

Posta un commento