venerdì 3 ottobre 2014

ANCORA PARLIAMO DI DISCARICHE?

Roskilde, Danimarca. Nota per essere la capitale medievale a poca distanza da Copenaghen, una volta era una città popolata dai Vichinghi, oggi è una città moderna la cui parte vecchia è perfettamente preservata, e vi si trovano le maggiori attrazioni turistiche. Ma oltre ad avere monumenti storici, Roskilde è famosa anche per la sua Energy Tower, progettata dall'architetto tedesco, Erick Van Egeraat, la torre produce elettricità e calore attraverso un processo di incenerimento dei rifiuti. Esempi di green energy li ritroviamo anche in Germania, ma ce ne sono anche in casa nostra, a Brescia. Il suo termoutilizzatore produce calore attraverso la combustione dei rifiuti non riciclabili, circa 750 mila tonnellate l'anno, ed attraverso una rete di 630 chilometri, raggiunge le case dei singoli utenti. Quindi perché parlare ancora di discariche nel 2014? L'impianto di Brescia è in funzione con successo dal 1998, e nel corso degli anni ha raggiunto sia i livelli di emissione di CO2 stabiliti nel 2010 dalla Comunità Internazionale, sia il riconoscimento “Industry Award”, dalla Wtert della Columbia University di New York nel 2006.

La settimana scorsa vi abbiamo parlato della lotta dei cittadini sia di Magliano Romano che dei comuni limitrofi contro l'estensione della discarica per rifiuti inerti di Monte della Grandine, in una discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Ma nel corso degli anni e di questi ultimi mesi, non sono stati gli unici a dire ‘NO alla DISCARICA’. La cronaca infatti ci ricorda la cava di Quadro Alto a Riano, la zona dei Cinque Archi a Velletri, la cava discarica di San Bernardo ad Ivrea, i comitati ed i movimenti della provincia jonica riuniti sotto il nome “Cittadini in lotta contro discariche ed inceneritori”, e potremmo continuare. La domanda quindi è: che futuro vogliamo dare alle future generazioni?

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