Il 4 novembre del 2011 Genova fu travolta da una fortissima alluvione. Una serie di precipitazioni causarono piene ed esondazioni di torrenti nella provincia ligure. Un’alluvione che provocò una lunga serie di disastri, danni alla città, durante il quale persero la vita alcune persone. La scorsa settimana Genova ha rivissuto quel brutto momento. Un’altra alluvione, altri danni, altri disagi. Immagini che mostrano nuovamente la città coperta dal fango. Questa volta, però, Genova non è sola. In suo aiuto, ci sono dei giovani volontari che, armati di pale e vanghe, aiutano i residenti e i commercianti a pulire i detriti, l’acqua e il fango dalle strade, i negozi, le abitazioni e le cantine.
Quest’evento è stata l’ennesima dimostrazione del divario fra la politica delle parole e la realtà della gente. Genova poteva evitare di rivivere nuovamente questo momento. L’amministrazione, vista la precedente alluvione, avrebbe dovuto, in questi anni, fare lavori e modifiche alla città. Così non è stato. I cittadini, però, distaccati dalla politica e dalla sua finta ‘sordità’, hanno deciso di unire le forze in un grande, altruistico gesto di solidarietà, simile a quello del 1966 a Firenze. I volontari, infatti, vennero chiamati “angeli del fango”: stesso nominativo degli odierni volontari di Genova.
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