lunedì 6 ottobre 2014

IMPARA DA CHI È MIGLIORE DI TE, SI DICEVA UN TEMPO…

Imparare da chi è più abile, capace e preparato è sempre stato un mantra che tutti nella vita ci siamo ripetuti, o i nostri familiari ci hanno inculcato. E in effetti non sarebbe poi così male tornare alle origini di quel pensiero e farne tesoro. Ma non si parla in questo caso di raggiungere il piano più alto della scalata al successo, un posto di dirigente pagato a peso d’oro o diventare chissà quale celebrità. Quel che basterebbe, sarebbe qualcosa di molto meno ambizioso, o che per lo meno non solo faciliti la vita delle persone ma che contribuisca a ristabilire i rapporti sociali e il saper vivere civile. Ed ecco svelato il fulcro di quanto detto finora: il Markthal. Si tratta di un “banalissimo” mercato alimentare coperto inaugurato poco meno di una settimana fa a Rotterdam, con una superficie di undicimila metri quadri per undici piani di altezza. Un progetto architettonico imponente che racchiude al suo interno negozi, bar, ristoranti e anche appartamenti. Ma non solo, la struttura si presta anche come location di eventi, workshop e incontri enogastronomici. Perché questo fanno all’estero, si cerca di trasformare un luogo semplice, come un mercato, in un posto da poter sfruttare appieno anche per iniziative di stampo sociale, dove poter facilitare l’incontro e dove la civiltà prolifera. Intendiamoci, anche altrove ci sono i barbari, ma almeno l’attenzione al bene comune viene percepita maggiormente che da noi.

Mentre qui siamo vittime il più delle volte di mercati nati in mezzo alle strade che provocano disagio, rumore, sporcizia, per non parlare di siparietti pittoreschi e traffico ingestibile. Sebbene in molte città italiane come Roma vi sia stato un deciso rinnovamento delle location dei mercati rionali, questo fenomeno fatica ancora a trovare un tangibile riscontro. E se il riscontro c’è stato, non si può dire che sia similare al Markthal, o a Camden Lock a Londra, la Boqueria a Barcellona, e il Nagycsarnok di Budapest. Ma non è solo un fatto di bellezza architettonica, pulizia e ordine nell’esporre la propria mercanzia quanto il saper sfruttare strutture preesistenti (laddove possibile), restaurarle e adibirle a nuovi usi, e se fra questi si insinuano poi attività che fanno da collante sociale, tanto meglio. Ma probabilmente la voglia di aprirsi, di spalancare la propria mente a novità di questo tipo è cosa ancora ignota al popolo italico. Eppure basterebbe trarre ispirazione da chi meglio di noi sa come reinventarsi, certo se solo ci fosse la voglia!

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